Latina

Nicaragua: Intervista in esclusiva con Mónica Baltodano - Alianza MRS

"Vogliamo essere una forza profondamente vincolata agli ideali del sandinismo"
4 novembre 2006
Giorgio Trucchi


Monica Baltodano e l'accordo Ortega-Obando-Talavera


Monica Baltodano e l'accordo Ortega-Obando-Talavera

Lista Informativa "Nicaragua y más": Mi piacerebbe cominciare con la sua opinione sul voto espresso dalla Asamblea Nacional a favore della penalizzazione dell'aborto terapeutico, perché mi sembra esprima la modalità di fare politica del FSLN in Nicaragua.
Mónica Baltodano: Quello che abbiamo visto in Parlamento è stato il sostegno e soprattutto, la promozione del FSLN alla riforma del Codice Penale per penalizzare l'aborto terapeutico. È stato René Nuñez a promuoverla ed è stato il gruppo parlamentare del FSLN a mettere la maggioranza dei voti.
Questo concorda con un processo di profonda regressione politica ed ideologica del Frente Sandinista e della sua cupola. Un processo di spostamento a destra che ha come espressione, tra le altre cose, il patto con il Cardinale Obando y Bravo e con la parte più reazionaria della gerarchia cattolica.
Entrambi hanno continuato a tessere una serie di relazioni di carattere completamente interdipendente, sia il Cardinale Obando, che ha avuto serie divergenze con l'attuale governo e che è stato sostenuto dal Frente Sandinista, che Daniel Ortega.
Inoltre, il cardinale ha una persona sotto la sua protezione all'interno del Consejo Supremo Electoral, che è il Presidente del CSE, Roberto Rivas, rieletto con i voti dei magistrati del FSLN.
In cambio di questo sostegno, è sorto tra i due un accordo per scambiarsi favori, un "ti do e mi dai."
Una prova evidente è quello che abbiamo visto oggi sul Canal 4 (canale televisivo il cui settore informativo è in mano al FSLN n.d.r.) quando, nonostante il periodo di silenzio elettorale ed utilizzando tutti i termini usati nella Campagna del danielismo, il Cardinale Obando y Bravo ha fatto un chiaro appello a votare per Daniel Ortega.
Che cosa sta esigendo la gerarchia cattolica a Ortega? Un grosso passo indietro sui diritti delle donne.
L'abbiamo visto con il congelamento del Codice della Famiglia, che giace da sette anni in Parlamento, con il congelamento della Legge sulle Pari Opportunità, dove l'alta gerarchia ha accusato le donne di voler promuovere il matrimoni gay, cosa molto lontana dalla realtà.
L'hanno fatto anche attraverso la riaffermazione di un articolo del Codice Penale che praticamente penalizza la relazione omosessuale e lesbica e la transessualità.
L'hanno fatto con l'attuale governo attraverso il veto al Manuale di Educazione Sessuale ed il FSLN ha appoggiato tutto questo.
Esiste un contubernio che ubbidisce agli interessi di Daniel Ortega e del Cardinale Obando ed è un accordo di ripartizione del potere, perché coincidono nei loro interessi e non importa loro sacrificare i diritti essenziali delle donne, come nel caso dell'aborto terapeutico.

Non le sembra che si tratti più di qualcosa di personale tra i due leader e che non coinvolga l'intera gerarchia cattolica?
Ovviamente, all'interno di un contesto elettorale, Daniel Ortega e Rosario Murillo si sono proposti con questo mezzo, di convincere un maggior numero di elettori ed è una manovra grossolana e puramente elettorale. Non esiste, quindi, solo il patto con il Cardinale Obando, ma questa manovra elettorale coinvolge anche l'alta gerarchia, perché non è solamente Obando ad essere a favore della penalizzazione dell'aborto terapeutico, ma anche tutta la gerarchia, seguendo i criteri della parte più reazionaria del Vaticano.
In questo modo, traggono benefici dall'avvicinamento al Cardinale Obando e migliorano la loro relazione con l'alta gerarchia, perché è evidente che l'attuale Vescovo di Managua non ha una buona relazione con Ortega e tende maggiormente a una separazione tra i temi religiosi ed i temi politici.
Con questa manovra, Ortega, pretendeva evidentemente di raccogliere voti.
Alcuni membri del gruppo parlamentare sandinista hanno detto chiaramente che, quando si discuta il nuovo Codice Penale, si reinserirà il diritto all'aborto terapeutico. Questo mette in evidenza la doppia morale, il doppio discorso, la dualità e il modo di far politica.
La verità è che non sarà così facile cambiare quello che hanno fatto, perché si troveranno di fronte nuovamente alle marce e alla pressione sociale.

Quale crede sia la causa di questo pragmatismo del FSLN?
Ha a che vedere con i profondi cambiamenti che ci sono stati all'interno del modo di condurre il FSLN. Bisogna ricordare che la maggioranza dei quadri storici del Frente Sandinista non sono più con Daniel Ortega.
Ne sono rimasti solo alcuni ed inoltre, sono circondati da un gruppo economico che ora gestisce il partito.
Essenzialmente quello a cui assistiamo è la conformazione di un nuovo gruppo economico, i cui capitali sono cresciuti grazie alla ripartizione dei beni provenienti dalla piñata, utilizzando come paravento la ripartizione sociale dei beni.
Un'altra parte di questi capitali proviene dalle proprietà che in teoria appartenevano al Frente Sandinista e che ora sono state privatizzate a beneficio di tre o quattro persone o di loro prestanomi.
È un gruppo economico che si è accordato con un altro gruppo economico, che è quello dei manager del PLC.
È per questo motivo che usano toni viscerali contro l'oligarchia tradizionale, perché lottano per occupare gli spazi economici in un'economia di mercato.
Per me sono solo imprenditori, con certi risvolti mafiosi ed il loro principale interesse è l'utilizzo del potere per perseguire i loro interessi. L'unica cosa che rimane alla popolazione è il discorso, la retorica, la parola vuota, e se vincessero, come dicono i sondaggi, tutto questo verrebbe chiaramente alla luce.

Ma chi comanda veramente nel Frente Sandinista?
È Daniel Ortega e la sua famiglia, perché è la mente di questo progetto imprenditoriale. È proprietario di innumerevoli beni, ma ovviamente utilizza prestanomi.
Il FSLN è regredito così tanto da essere diventato un qualsiasi gruppo economico. La cosa peggiore è però che utilizzano un partito che ha una bandiera, una storia e un ideale di sinistra, ma senza usarli, nemmeno per definire la loro linea politica, perché questa linea viene dettata da Daniel Ortega.

Sta parlando di gruppi economici molto potenti, di grandi imprenditori, di pragmatismo, ma contemporaneamente, il FSLN ha relazioni molto forti con governi di sinistra come Venezuela, Cuba e Bolivia. Come se lo spiega?
È per una ragione molto semplice. I governi latinoamericani moderati non apprezzano molto Daniel Ortega e il FSLN, in quanto lo stile e il modo di fare politica non è moderato.
Ha una pratica politica di destra, ma con stili e metodi radicali. In qualunque momento potrebbero, per esempio, paralizzare il paese con una mobilitazione studentesca. È un atteggiamento molto schizofrenico.
La seconda ragione è che fino ad oggi, per la sinistra mondiale, il punto di riferimento della sinistra in Nicaragua sono ancora il Frente Sandinista e Daniel Ortega, perché non esiste ancora una forza alternativa.
La Alianza MRS è nata da poco e non ha ancora terminato il proprio processo di definizione per potersi profilare come una forza propriamente di sinistra.
È naturale che da fuori ed occupando la rappresentazione formale nel Foro di Sao Paulo, nell'Internazionale Socialista, nella COPPPAL, l'organizzazione che si presenta formalmente come la sinistra nicaraguense sia il Frente Sandinista.
In una correlazione latinoamericana, basata molto sullo scontro con gli Stati Uniti da parte di Venezuela, Bolivia e Cuba, opportunisticamente, Daniel Ortega, si è avvicinato a questi governi, ma solo negli ultimi anni.
Ricordo ancora che quando ero deputata e Hugo Chávez era stato eletto presidente, Daniel Ortega lo considerava un militare golpista.
I primi a parlare della Rivoluzione Bolivariana siamo stati noi di Izquierda Democrática, come sinistra del FSLN.
Siamo stati noi ad avere le prime relazioni con loro. Nell'ultimo anno, con l'arrivo delle elezioni, il FSLN ha iniziato un avvicinamento a questo blocco di paesi. Per loro, per Evo Morales, Chávez, Lula, i quali si sono pronunciati a favore di Daniel Ortega, mentre Fidel non si è pronunciato, è importante che vinca un governo che si immerga nella correlazione di forze di fronte all'imperialismo nordamericano.
Sarebbe una nazione in più e questo è normale. La politica interna non è un tema sul quale debbano pronunciarsi, perché a loro interessa avere un alleato e questo è quello che Daniel gli offre.
Vedremo poi come lo farà, ma non mi sorprendono queste relazioni.

In questo contesto, in che cosa si differenzia la Alianza MRS?
Abbiamo segnalato che con il suo comportamento politico, il danielismo si è allontanato dai principi, dai valori e dalla proposta originale del sandinismo.
Riguardando l'ideologia storica sandinista, Carlos Fonseca puntava a una vera democrazia, era contro i patti libero-consevatori, la politica intesa come ripartizione di prebende e cariche ed era a favore di un antimperialismo reale.
L'antimperialismo di Ortega è puramente retorico, perché nella pratica favorisce gli interessi delle multinazionali in Nicaragua.
Quando ordina a tutti i suoi deputati di approvare tutte le leggi complementari del CAFTA o quando permette la sua approvazione senza aver fatto nessun tipo di lavoro di coscientizzazione tra la gente, con l'obiettivo di generare un movimento sociale di resistenza al CAFTA, nella pratica sta appoggiando la politica imperialista.
Un lavoro di coscientizzazione con la base è fondamentale, basta vedere quello che sta succedendo in questi giorni in Costa Rica contro il CAFTA, paese che non ha nemmeno la storia e la vita rivoluzionaria che abbiamo avuto qui in Nicaragua.
La politica imperialista si esprime oggi con i Trattati di libero commercio (TLC) e quindi il FSLN sta facendo un discorso antimperialista, ma ha un comportamento di destra.
Quello che succede, poi, è che la stupidità del Dipartimento di Stato nordamericano e dei politici neoconservatori che dominano la Casa Bianca, non permette loro di rendersi conto che con i loro attacchi a Daniel Ortega stanno facendo esattamente il suo gioco, perché lo fanno apparire come un antimperialista.
Siamo di fronte a comportamenti e discorsi che vanno su strade radicalmente diverse.
È per questo motivo che noi, come Movimiento de Rescate al Sandinismo, chiediamo il ritorno ai principi originari del Frente.

Ma, in che cosa vi differenziate?
Ci differenziamo nella pratica politica, perché siamo contro il prebendarismo, contro l'usufrutto del potere da parte di poche persone, abbiamo una proposto per recuperare l'etica sandinista e crediamo che sia immorale quello che si sta facendo ed abbiamo profonde differenze di carattere etico e politico.
Non abbiamo ancora terminato di configurarci in termini politici ed ideologici perché, disgraziatamente, il nostro movimento si è articolato in vista di un processo elettorale e le discussioni ed i dibattiti sono più di carattere elettorale che di carattere politico-ideologico.
Una volta finite le elezioni, ritorneremo a mettere in prima linea il dibattito sulle questioni di fondo, come ad esempio, una posizione comune rispetto al neoliberismo, agli Stati Uniti, al modello che, nel suo insieme, sta schiacciando come paese.

Su questo punto, nella Alianza MRS convivono diverse anime. Ci sono settori che sono usciti dal FSLN durante la prima scissione del 1994-95, c'è Izquierda Democrática, ci sono esponenti della società civile e della parte più radicale del movimentismo, membri dei movimenti di donne, il Partito Socialista ed un candidato che ha lavorato per anni per il BID. Indipendentemente dai risultati elettorali, come farete a tenere unite tutte queste espressioni su temi molto delicati come quelli che ha appena toccato? Non esiste il rischio di una polverizzazione in un'alleanza che si è formata per motivi elettorali?
Questa è la grande sfida che stiamo affrontando ed abbiamo già iniziato a discutere di questo.
Siamo decisi a continuare a lavorare uniti in funzione della creazione della nuova sinistra in Nicaragua.
Ho sempre affermato che uno dei grandi deficit della Frente Sandinista è stato l'abbandono del lavoro politico, della formazione e della coscientizzazione della gente. Come si può pensare che, ad esempio, le persone capiscano i danni che il CAFTA arrecherà al paese, se non gli si spiega che cosa vuole dire questa sigla per loro e per la loro vita?
E intanto, il Governo porta avanti una grossa campagna per convincere la gente che il CAFTA è positivo...
La stessa cosa è successa con altri temi. C'è stato un periodo in cui realmente la gente pensava che la cosa migliore per risolvere il problema dell'energia fossero le privatizzazioni e solo dopo alcuni anni, si è resa conto che avevamo ragione, quando dicevamo che la privatizzazione sarebbe stata un fallimento.
Una delle cose che dovremo fare è la creazione di correlazioni sociali Queste sono bandiere che se le alzi, ma non ci lavori su con la gente, diventano solo retorica.
Il nostro lavoro deve essere puntato a creare correlazioni sociali, attraverso lo sviluppo del lavoro di una forza che si sta creando e che si rivendichi come sinistra e che assuma tutte le bandiere della sinistra.

Quanti settori di quelli che oggi formano la Alianza MRS crede che seguirebbero questa ipotesi?
Io credo che sarebbe la maggioranza. Molti di quelli che all'inizio avevano posizioni più moderate, hanno assunto oggi posizioni più radicali su questi temi.
Ti faccio un esempio. Una figura come quella di Ernesto Cardenal, che è una figura che ha avuto sempre posizioni molto radicali in tutti i forum mondiali in difesa dell'umanità, nella sua relazione con temi come il neoliberismo, la politica imperialista, il problema della Palestina. Abbiamo molte figure di questo tipo e cerchiamo di mantenerci uniti attorno ad un progetto.

Quando Izquierda Democrática decise di appoggiare il progetto di Herty Lewites, lei mi disse che era ancora molto presto per parlare di un Programma di Governo e che, al momento giusto, avreste messo sul tavolo i contenuti che consideravate più importanti per voi.
Quanto del Programma della Alianza MRS raccoglie questi contenuti?
L'équipe che ha lavorato alla stesura del Programma della Alianza MRS aveva un compito che consideriamo cruciale per la sinistra.
Crediamo che, senza una crescita economica ed una distribuzione equilibrata della ricchezza, non ci sia la possibilità di uscire dal pantano in cui si trovano le masse di nicaraguensi.
Il nostro programma presenta misure molto concrete in relazione alla distribuzione della ricchezza, misure che si distanziano in modo molto radicale dalle politiche neoliberiste che hanno prevalso fino ad oggi.
Ci sono anche progetti di rottura nei confronti delle condizioni imposte dal FMI, come l'incremento della spesa per l'Istruzione fino al raggiungimento del 7 per cento del PIL o il tema di una politica estera di non allineamento con nessuna potenza.
Ovviamente, noi avremmo voluto che la nostra Alianza avesse una posizione molto più forte e decisa contro il neoliberismo, più a sinistra. Logicamente bisognava anche pensare al contesto elettorale.
Io continuo a credere che il nostro campo principale di disputa avrebbe dovuto essere quello della sinistra e non tanto quello degli indecisi o degli indefiniti. Questo ci avrebbe dato più risultati con la base sandinista, ma la correlazione di forze all'interno della Alianza non l'ha permesso.
Una cosa interessante è che una delle riserve che molta gente aveva nei confronti della Alianza MRS, era che stavamo combattendo il caudillismo di Daniel Ortega, ma che anche Herty Lewites appariva come una figura caudillista, perché il progetto si incentrava molto sulla sua figura.
La morte di Herty ha messo in evidenza che, oltre alla sua figura, esistevano una volontà di cambiamento e la volontà di un settore della popolazione e del sandinismo che volevano che il progetto continuasse. Volevano che la Alianza restasse unita per costruire una nuova forza.
Un forza che crediamo debba essere profondamente vincolata all'ideologia sandinista, che è parte della nostra storia ed è l'ombelico della nostra identità, con politiche profondamente di sinistra.
Questo creerà sicuramente problemi, perché queste cose richiedono dibattiti, discussioni ed il Movimiento de Rescate al Sandinismo, all'interno del quale si posiziona Izquierda Democrática, è la parte principale di questa Alianza.

Secondo i sondaggi sembra che alla fine ci saranno quattro forze molto consistenti nel nuovo Parlamento. Avete già discusso su come vi muoverete a livello di alleanze o negoziazioni?
Abbiamo discusso sui punti che consideriamo essenziali come la rimozione del Patto libero-sandinista, la non rielezione presidenziale, la riduzione del numero dei deputati e le riforme costituzionali.
Su questi punti dovremo cercare accordi con alcune figure del liberalismo e con alcune figure che pensiamo si possano staccare dal danielismo, perché il gruppo parlamentare del FSLN non ci sembra monolitico come nel passato.
Dovremo creare sinergie e contatti dipendendo dal tema. Se il FSLN propone un tema che consideriamo importante per la popolazione, voteremo insieme ai suoi deputati e faremo lo stesso con le altre forze presenti in Parlamento.
La cosa fondamentale sarà riuscire ad evitare che si riproponga il patto bicefalo, in cui due persone si siedono e decidono per gli altri, ma credo che con la nuova correlazione di forze non sia più possibile.

Mancando poche ore al voto, quale è la reale aspettativa della Alianza MRS? Credete davvero di poter vincere al primo turno?
I sondaggi dicono che esiste una grande percentuale di gente che non ha ancora definito il suo voto.
Lo studio che abbiamo fatto sulla simpatia nei confronti della nostra Alianza e dei nostri candidati, ci dà il pieno diritto ad avere grosse aspettative e che buona parte di questa percentuale voti per noi, con un atteggiamento güegüense (voto segreto e contrario a ciò che si è annunciato), che ha sempre predominato nelle elezioni precedenti. Crediamo di poter essere tra i primi due.
Questa è la nostra aspettativa e dobbiamo dirlo con sincerità. Sappiamo anche che esiste una percentuale di persone che pubblicamente dice di votare per il danielismo, perché lavorano nel Comune, perché hanno una certa dipendenza spirituale storica, ma che alla fine ci hanno detto che voteranno per noi.

Nel caso di un ballottaggio tra Daniel Ortega e un candidato liberale, la Alianza MRS darebbe indicazioni di voto?
Stiamo cominciando a discutere di questo, ma per il momento non abbiamo ancora una posizione definita.


Note: © (Testo e Foto Giorgio Trucchi -Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )

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