Latina

«Bambini denutriti e tristi»

14 gennaio 2007
Diletta Varlese
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Adolfo Maldonado è un medico tropicalista che lavora per Accion Ecologica, la maggio ong ambientalista dell'Ecuador.
Quando avete fatto i primi studi?Nel 2001, e abbiamo riscontrato che i principali problemi riguardavano l'apparato respiratorio, digestivo, l'epidermide e le congiuntive, e che più ci si allontanava dalla frontiera meno la popolazione ne soffriva. Ciò che provava l'azione di un fattore esogeno. All'inizio non siamo riusciti a verificare che pesticida chimico fosse utilizzato: il mix era talmente ben congegnato da impedire il rilevamento del glifosato.
E dopo il 2001?Nel 2002 abbiamo comparato lo stato di salute della popolazione ecuadoriana e colombiana dell'area di frontiera. Ci siamo resi conto che i colombiani, a cui veniva sparato direttamente sulla testa il pesticida, avevano effetti più gravi degli ecuadoriani, a cui arrivava un po' più diluito. Ad ogni periodo di fumigazioni seguivano numerose morti di persone. In una terza fase abbiamo approfondito l'impatto dal punto di vista genetico. Abbiamo preso campioni di popolazione femminile, ecuadoriana e colombiana. Risultato: il 100% delle donne aveva subito danni genetici. Da qui la spiegazione dei diffusi aborti spontanei e dei neonati con malformazioni fisiche.
E i risultati degli studi più recenti?Nel 2006 abbiamo condotto uno studio sui livelli di denutrizione causati dalla perdita dei raccolti. Abbiamo constato una forte denutrizione nei bambini che vivono prossimi alla frontiera. Ancor più grave però è l' impatto psicologico: gli psicologi hanno rilevato che il livello di allegria in questi bambini era il più basso mai registrato nell'area. Con consguenti problemi di condotta e di apprendimento a scuola.

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