Latina

Nicaragua

Cinque minuti del tuo tempo

Nuovo video e lettera pubblica dei cañeros al nuovo Presidente
17 gennaio 2007
Giorgio Trucchi

La Asociación Nicaraguense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica (ANAIRC) ed il Comitato "Rescatando los recursos naturales de Nicaragua" hanno convocato una conferenza stampa, con i mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali, in cui è stata letta una lettera pubblica inviata al Presidente della Repubblica eletto, Daniel Ortega Saavedra.
È stata inoltre distribuita alla stampa la risoluzione a favore degli ex lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero (cañeros) e delle bananeras del Nicaragua, ammalati a causa dei pesticidi, emessa dalla Rel-UITA durante la XIII Conferenza che si è svolta nella Repubblica Dominicana durante il mese da ottobre 2006.

La Presidentessa di ANAIRC, Carmen Ríos, ha letto la lettera inviata ad Ortega, nella quale si chiede al nuovo governante di prendere in seria considerazione il dramma che stanno vivendo migliaia di ammalati di Insufficienza renale cronica (IRC), per cercare soluzioni ai problemi che devono affrontare ogni giorno.

"Stiamo inviando questa lettera al nuovo Presidente perché, secondo le nostre statistiche, il numero di decessi a causa di questa malattia sta aumentando ogni giorno di più: tra il 2000 ed il 2005 sono decedute 1.007 persone per IRC e da gennaio al 31 dicembre del 2006, sono morte altre 1.396 persone, per un totale di 2.043 decessi, tutti ex lavoratori del settore dell'industria agraria dello zucchero (cañeros).
Secondo questi dati, si evidenzia come durante l'ultimo anno siano morte una media di quattro persone al giorno nella città di Chichigalpa, a conseguenza dell'uso di pesticidi ed ingestione di acqua inquinata dai pesticidi che hanno infestato le falde acquifere.

Questa malattia professionale - continua la lettera - merita l'attenzione di tutte le autorità sanitarie e dell'Istituto di Previdenza Sociale (INSS) e chiediamo loro che girino immediatamente le istruzioni necessarie per intervenire su questo fenomeno".

La lettera si conclude con due richieste che hanno a che vedere con l'assistenza specializzata per i casi di IRC e la consegna delle pensioni alle persone ammalate e alle vedove che non le hanno ancora ricevute.

Durante l'attività è stato anche presentato il video "Cinque minuti del tuo tempo", dei cineasti Jorge Torres, Daniel Alegría, Ernesto Pinheiro e Martha Clarissa Hernández, nel quale si racconta la storia di un ex lavoratore dello zucchero dell'Ingenio San Antonio, Carlos Emilio Rico, colpito da Insufficienza renale cronica (IRC), il quale è deceduto lo scorso 30 dicembre mentre si stavano girando le immagini del video e raccogliendo la sua testimonianza.

Immagini molto crude, di una realtà ancora poco conosciuta in Nicaragua che, in modo sempre più accelerato, si sta trasformando in un vero massacro silenzioso, un sterminio "legalizzato", frutto di un sistema economico che utilizza l'eccessivo sfruttamento della manodopera locale.
Di quanti morti c'è ancora bisogno prima che le istituzioni dichiarino questo caso come un'emergenza nazionale ed abbiano il coraggio di sostenere gli ammalati, nelle loro richieste contro le potenti imprese responsabili di questo massacro?

"Questa storia che avete visto nel video - ha dichiarato Carmen Ríos - parla di ciò che a noi tocca vivere tutti i giorni.
Tutti i giorni vediamo il pianto dei parenti nelle case di Chichigalpa. Vediamo i nostri figli deambulando per le strade, mentre i loro padri, che hanno lavorato per questa multinazionale dello zucchero, sono già morti.
Siamo qui per denunciare, non solamente i morti di IRC, ma anche i più di 7 mila ammalati.
Avevamo l'anelito di lavorare per poter sostenere le nostre famiglie, ma abbiamo trovato solo la morte, quella morte che tutti i giorni ci insidia, come avete visto nel video.
Ci siamo abituati alla morte ed è una cosa incomprensibile per le altre persone e succede in tutte le comunità confinanti con Chichigalpa e con l'Ingenio San Antonio.
La gente si è ammalata per l'irresponsabilità del proprietario dell'Ingenio e per l'ingestione di acqua, inquinata dai pesticidi che vengono usati nelle piantagioni di caña.

Gli ingegneri e gli amministratori bevono solo acqua purificata, ma gli operai e le loro famiglie bevono l'acqua del rubinetto.
Abbiamo una comunità che si chiama Trojilo, dove tutti gli abitanti sono stati lavoratori dell'Ingenio ed ora soffrono di IRC. Un'altra zona la chiamiamo "L'isola delle donne sole", perché lì risiedono solo vedove con i loro figli orfani di padre.

Lottiamo - ha continuato Ríos - affinché queste vedove ed i malati ricevano le loro pensioni, perché è un diritto costituzionale, ed affinché sia data loro un'assistenza sanitaria specializzata.
Questo è un problema di nazione e con il governo uscente abbiamo firmato degli Accordi per poter ottenere queste cose. Chiediamo, inoltre, che il nuovo governo ci appoggi e ci sostenga per poter ottenere giustizia e per far sì che le imprese ci indennizzino per i danni che hanno causato ai lavoratori e all'ambiente.
Fino a questo momento il rispetto agli Accordi è stato minimo."

I membri della Giunta Direttiva di ANAIRC hanno chiesto al nuovo presidente eletto che mantenga le promesse fatte, durante la campagna elettorale, a favore dei settori colpiti dagli effetti dei pesticidi ed hanno invitato la stampa presente alla conferenza ad aiutarli a diffondere queste informazioni e le loro richieste.
Hanno inoltre aggiunto che esistono sufficienti prove per iniziare la lotta contro l'Ingenio San Antonio, proprietà della Nicaragua Sugar Estates Limited, affinché li indennizzi per i danni causati a migliaia di ex lavoratori e alle loro famiglie.

Nei giorni scorsi, il Comitato "Rescatando los recursos naturales de Nicaragua" ha iniziato una serie di attività per fare conoscere il dramma di questi settori colpiti dai pesticidi.

Secondo Nancy Raquel Amaya "il nostro Comitato è formato da giovani di varie città del Nicaragua. Stiamo sviluppando alcune attività, come ad esempio questa conferenza stampa, ed una raccolta di firme affinché le autorità assumano una posizione chiara di fronte alla gravità dell'uso di pesticidi nel paese ed alle malattie che si stanno sviluppando.
Fino ad ora abbiamo raccolto circa 6 mila firme valide ed abbiamo l'obiettivo di raccoglierne 10 mila, per poi consegnarle ad ANAIRC".

Questo comitato ha anche realizzato un presidio in una zona centrica della capitale, in cui sono stati presentati diversi striscioni alla popolazione contro l'uso di pesticidi e per far conoscere le responsabilità dell'impresa proprietaria dell'Ingenio San Antonio.

Secondo dati in possesso di ANAIRC, in questo Ingenio si starebbero usando ancora circa 17 pesticidi, molti dei quali appartenenti alla "docena sucia".

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )

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