Stop ai megasalari!
Riforma della struttura e del funzionamento del Potere Esecutivo
Dopo meno di due settimane dal suo insediamento, il Presidente Daniel Ortega ha iniziato una serie di riforme che hanno colto di sorpresa gran parte del paese.
Durante la prima conferenza stampa convocata dopo il suo insediamento, Ortega ha analizzato l'operato del suo governo durante queste prime settimane ed alla fine, ha annunciato un nuovo Decreto Presidenziale con il quale ha ridotto drasticamente i salari di tutti i membri del Potere Esecutivo, includendo il suo e quello del Vicepresidente.
Ha ricordato gli importanti accordi commerciali firmati con Venezuela e Cuba all'interno dell'ALBA e quelli con l'Iran, paesi che negli ultimi sedici anni avevano avuto poche relazioni con il Nicaragua.
Ortega ha inoltre ricordato gli sforzi che stanno facendo i ministeri ed enti pubblici maggiormente legati alla sfera sociale, come Istruzione e Sanità, per poter garantire la gratuità, la qualità e l'accesso a tutta la popolazione, come prevede la Costituzione.
Ha anche toccato la tragica situazione di molti ministeri ed enti pubblici, dopo anni di saccheggio da parte dei funzionari della "Nuova Era" di Enrique Bolaños. Crolla così il castello immaginario costruito dall'ex Presidente, secondo il quale la sua amministrazione si sarebbe contraddistinta per l'onestà e una forte lotta contro la corruzione.
Ha inoltre ribadito l'intenzione di mantenere ed approfondire le relazioni con gli Stati Uniti e con Taiwan, iniziare le negoziazioni per un nuovo Programma economico con il Fondo monetario internazionale (FMI), garantendo la stabilità macroeconomica ma, allo stesso tempo, favorendo una giusta ridistribuzione della ricchezza e dei benefici derivanti da tali accordi ed aprire rapporti commerciali con la Russia.
Ha smentito inoltre le voci diffuse dai mezzi di comunicazione legati all'opposizione, secondo le quali starebbe iniziando una stagnazione delle attività economiche, una preoccuapzione degli imprenditori nazionali e stranieri ed una fuga di capitali.
La fine dei megasalari
La notizia della giornata è stata però la lettura del Decreto Presidenziale con il quale Ortega ha di fatto ridotto drasticamente i salari di tutti i funzionari e membri del Governo.
Unica eccezione sono per il momento i salari di quei funzionari, il cui ammontare è stato accordato all'interno di accordi di cooperazione con organismi internazionali (di cui però non ha voluto fare il nome) e che rappresentano l'assunzione di un debito per lo Stato.
Ortega ha denunciato la presenza di stipendi che arrivano fino a 45 mila dollari al mese e che, per il momento, verranno rispettati e rinegoziati nei prossimi mesi con questi organismi.
Questi i salari previsti per i prossimi anni, inferiori del 50-70 per cento rispetto ai precedenti:
TABELLA SALARI NETTI PER FUNZIONARI PUBBLICI
Presidente della Repubblica $ 3.200
Vicepresidente $ 3.100
Segretario della Presidenza $ 3.000
Ministri $ 3.000
Viceministri $ 2.800
Segretari generali $ 2.600
Direttori generali $ 2.400
Presidente di Enti pubblici $ 2.900
Vicepresidente $ 2.700
Segretario generale $ 2.500
Direttori generali $ 2.200
Inoltre, i salari dei funzionari degli enti autonomi superiori a 50 mila córdobas (circa 2.800 dollari), enti i cui fondi non provengono dal Bilancio della Repubblica (Aeroporto, Porti, etc...), verranno diminuiti del 10 per cento.
Gli altri articoli del Decreto Presidenziale eliminano o limitano tutta una serie di benefici di cui, i funzionari dei passati Governi, hanno molto spesso abusato.
Viene eliminato l'utilizzo di qualsiasi tipo di carta di credito garantita con fondi dello Stato, le spese di rappresentazione che non abbiano a che fare con lo svolgimento delle proprie funzioni, le spese per affitto di abitazioni.
Viene anche regolato l'utilizzo dei cellulari e le spese mediche che non rientrano nel Contratto Collettivo dei rispettivi enti e viene eliminato il pagamento di quote una tantum per la partecipazione a riunioni delle Giunte Direttive di enti pubblici o privati.
Si eliminano anche le figure di donazione dei beni dello Stato, condonazione di debiti e la possibilità di ricevere prestiti personali con fondi dell'ente o ministero.
Nel caso di violazioni a queste disposizioni, il Decreto Presidenziale prevede una sanzione equivalente a sei mesi di salario e in caso di rifiuto di tale sanzione si prevede il licenziamento dalla carica e il caso verrà passato alla Contraloría de la República (Corte dei Conti).
Ortega, che attualmente riceve anche una pensione vitalizia come ex Presidente della Repubblica (1984-1990), ha annunciato che in attesa che la Asamblea Nacional approvi il divieto per un funzionario pubblico di ricevere due esborsi dallo Stato, verserà la sua pensione in un fondo speciale per la promozione di politiche per la gioventù.
Riforma del Potere Esecutivo
Dopo la lettura del nuovo Decreto, Ortega ha ricordato il progetto di Riforma alla Legge 290 (Legge di Organizzazione, Competenza e Procedimenti del Potere Esecutivo), presentato con procedimento d'urgenza alla Asamblea Nacional.
Con questo progetto e con il Decreto 03-2007, già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, Ortega ha iniziato quella che sembrerebbe essere una vera e propria ristrutturazione dell'intero apparato del Potere Esecutivo, non senza creare una certa preoccupazione in molto settori della società, dovuta soprattutto alla poca informazione fatta circolare su queste riforme.
In modo particolare preoccupava un'eccessiva concentrazione del controllo diretto del Presidente sugli apparati di sicurezza e difesa (Esercito e Polizia), togliendo poteri e compiti ai Ministeri di Difesa (assunto a interim da Ortega) e degli Interni.
Pur comprendendo l'urgenza di effettuare questi cambiamenti, che rispecchiano in parte quanto promesso durante la campagna elettorale e che sono necessari prima di poter approvare il Bilancio della Repubblica per il 2007, la troppa fretta e la poca comunicazione con la Asamblea Nacional e in generale, con le istituzioni che verranno interessate da queste riforme, hanno di fatto creato una serie di reazioni che hanno costretto il nuovo Presidente e i suoi assessori economici e politici a fare marcia indietro su alcuni punti.
Sono state invece mantenute le proposte di creazione di vari Istituti iscritti direttamente presso la Presidenza della Repubblica (Gioventù, Pesca, Sport, Donna, Cultura), l'accorpamento di altri ad alcuni ministeri (Turismo) e la nascita del Ministero dell'Energia e Miniere.
Ha anche destato sorpresa la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Presidenziale 03-2007, prima ancora che si discutesse la riforma alla Legge 290 in Parlamento.
In questo decreto si riprendono i temi ed il linguaggio del Programma di Governo, presentato durante la campagna elettorale (Democrazia diretta), riformando gran parte dell'apparato governativo, creando nuove figure (come ad esempio i Consejos Nacionales) e cariche e delegando alla moglie, Rosario Murillo, la coordinazione del Consejo de Comunicación y Ciudadanía, una nuova entità con vasti poteri e diffusa su tutto il territorio nazionale.
I Consejos Nacionales (Consigli Nazionali), come ha spiegato Ortega, "sono meccanismi di partecipazione in cui l'obiettivo è quello di permettere a tutti gruppi od organizzazioni interessate, di accompagnare i lavori dei ministeri. Riunire, quindi, le forze che sul territorio operano in un determinato campo per poter decidere, insieme al responsabile di quel ministero, le politiche da attuare".
Si prevede anche la formazione di Consejos Ciudadanos (Consigli Cittadini).
Prorogata la Ley Marco
Durante la scorsa settimana, grazie ai voti del FSLN e della ALN, è stata inoltre prorogata per un anno la Ley Marco, con la quale si rinvia di un altro anno l'entrata in vigore delle riforme costituzionali approvate dalla Asamblea Nacional nel 2005, dopo un duro scontro e una violenta crisi istituzionale tra l'allora Presidente Bolaños e gli altri Poteri dello Stato (per ulteriori informazioni leggere: "Approvata Ley Marco" del 20 ottobre 2005 su www.itanica.org ).
Con questa manovra, chiaramente illegale e anticostituzionale in quanto permette che una Legge Ordinaria prevalga sulla Costituzione, viene anche rinviata al prossimo anno l'entrata in vigore della Riforma della Previdenza Sociale.
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi -Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )
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