I sopravvissuti Maya contro i 'genocidios' - parte seconda
In vari modi, la vita di Antonio Caba rispecchia quella di molti uomini maya intorno ai 30 anni residenti nelle aree rurali del Guatemala: mantiene un campo di mais che sfama la moglie, i suoi figli e lui stesso; lo spagnolo è la sua seconda lingua; ha perso i parenti più prossimi nel genocidio che ha infuriato nel paese negli anni '80; è stato obbligato – tramite minacce alla sua vita – a partecipare alle milizie organizzate dall'esercito chiamate Pattuglie di Autodifesa civile.
Antonio, però, nel 1989 rischiò la vita abbandonando in segno di sfida le Pattuglie e dedicandosi alla ricerca di giustizia nei confronti dei 'genocidios', gli uomini che progettarono ed misero in pratica la campagna militare che ebbe come risultato la morte o sparizione di più di 200.000 individui, la gran parte di cui erano Maya.
Antonio è presidente dell'Associazione per la Giustizia e la Riconciliazione, una coalizione di sopravvissuti rappresentanti di diverse etnie maya, determinata a far incriminare i sette ex ufficiali dell'esercito e politici per la violenza diffusa che, con la scusa di ripulire la nazione dai ribelli armati, costrinse una commissione per la verità guidata dall'ONU a dichiarare che il Guatemala aveva subito niente meno che un genocidio.
La versione guatemalteca del defunto Augusto Pinochet è Efrain Rios Montt, che ha lasciato la presidenza del Congresso Nazionale solo nel 2003 e oggi è segretario generale del Fronte Repubblicano Guatemalteco (FRG), partito di maggioranza al congresso. Nelle ultime elezioni, il FRG ha ottenuto 15 dei 20 seggi in El Quiche, il dipartimento dove vive Antonio e dove, all'età di 14 anni, gli fu imposto di arruolarsi nelle Pattuglie Civili.
Le Pattuglie Civili – milizie in cui uomini dello stesso villaggio erano costretti a seguire gli ordini dell'esercito, compresa spesso la partecipazione forzata ai massacri – ricevettero l'ordine di scioglimento con la firma degli accordi di pace, che nel dicembre 1996 misero fine al terrore perpetrato dallo stato.
Nell'agosto del 1996, quando ebbe iniziò la smobilitazione delle Pattuglie Civili, gli uomini registrati erano 270.906, per la maggior parte contadini maya; entro il 1997 le Pattuglie furono, almeno in apparenza, smantellate. Nel giogno 2002, però, giusto in tempo per le vicine elezioni nazionali del 2003, le Pattuglie Civili si 'riorganizzarono'.
Spinto dalle proteste che chiedevano con urgenza al governo di assegnare agli ex-membri delle Pattuglie 'risarcimenti adueguati per i servizi resi alla nazione', il presidente Alfonso Portillo, che vinse la corsa all'incarico con il supporto del FRG di Rios Montt, concesse e pagò un terzo della somma promessa ad un numero di ex-pattugliatori appena prima delle elezioni. Una cosa come 800.000 uomini si erano registrati, insieme ai loro ex-comandanti di Pattuglia, per ricevere i pagamenti.
Il 24 luglio 2003, in quello che sarà poi chiamato ' giovedì nero', un gruppo armato di sostenitori del FRG mascherati scosse le strade di Città del Guatemala per chiedere che a Rios Montt fosse permesso di concorrere alla presidenza, aggirando una clausola costituzionale che impediva agli ex-dittatori saliti al potere rovesciando un governo di candidarsi. In risposta ai due giorni di terrore, che portarono anche alla morte di un giornalista, la corte si fece da parte e consentì a Rios Montt quanto richiesto; ma lui perse, conquistando solo il 18% dei voti.
Visto che la campagna elettorale per le presidenziali di novembre in Guatemala è già ampiamente in corso, il FRG ha fatto sapere chi è il suo candidato preferito tre mesi fa. Alla loro assemblea nazionale Aristide Crespo, capo della delegazione FRG al Congresso, ha annunciato: “Il FRG ha il suo naturale candidato in Efrain Rios Montt, e non c'è nessun altro”. Il 17 gennaio il FRG ha avvertito il Guatemala con un cmbio di strategia: davanti al Congresso Rios Montt ha proclamato: “raggiungerò la carica più alta. Non ci sono alternative... sarò presidente del Congresso dal 2008 al 2012”.
WireTap: Cos'è l'Associazione per la Giustizia e la Riconciliazione (AGR) e quali sono gli obiettivi delle sua lotta?
Antonio Caba: Bene, noi che siamo diventati l'Associazione per la Giustizia e la Riconciliazione, dopo tutto ciò, non avevamo idea di come lottare o andare avanti. Ma sapevamo cosa saremmo diventati. Non c'era nessuno al nostro fianco, ma dopo un po' abbiamo imparato come organizzarci, come batterci.
Poi venne la riesumazione a Ilom (il villaggio di Antonio), poi venne il CALDH (Centro per l'Azione Legale nei Diritti Umani). Penso fosse il 1998 o 1999. Ci incontrammo lì e mi fecero domande su come fosse stato il massacro, come fosse arrivato l'esercito. Io gli parlai di quello che successe qui nella comunità.
Più tardi arrivammo ad un accordo tra varie comunità: Baja Verapaz, Alta Verapaz, Chimaltenango, Quiche, Huehuetenango, la regione Ixca. Fu da lì che arrivammo a conoscerci: altre persone di altri luoghi dove era successa la stessa cosa. Allora decidemmo di fondare l'AAGR, sentimmo la necessità di formare una coalizione che fosse chiamata Associazione per la Giustizia e la Riconciliazione, tramite cui noi sopravvissuti avremmo domandato giustizia per tutti i morti che avevamo visto. 'Dobbiamo chiedere giustizia affinché possa esserci giustizia' ci dicemmo.
Era nel nostro interesse che gli alti comandanti dell'esercito fossero processati per i loro crimini di genocidio contro la popolazione maya. Quelli di noi della regione di Ixil, sono i Maya Ixil – gente che è stata massacrata, colpita, ha visto i propri diritti violati. Per tutte queste ragioni l'AGR è stata fondata.
WT: Quale significato ha la figura di Efrain Rios Montt in questa lotta?
AC: Rios Montt, come abbiamo sempre sottolineato, è una malattia per noi. E' un'infezione molto contagiosa per il Guatemala perché ha commesso quei gravi errori, quei crimini tremendi contro la gente Maya. E non solo Rios Montt, ma anche i suoi comandanti militari, come Lucas Garcia (dittatore el Guatemala dal 1978 al 1982) e il suo alto comando – sono loro che hanno commesso l'opera di genocidio, per questo Rios Montt è una malattia per il Guatemala, per la responsabilità di essere un 'genocidio', un assassino, un criminale.
E ci siamo chiesti con molti compagni: se fossimo stati noi, i Maya, ad essere colpevoli di genocido cosa avrebbero fatto loro, le autorità? Ci avrebbero rapidamente messo in prigione, se fossimo stati noi i colpevoli. Ma visto che Rios Monnt ha molto denaro – ha fondi e ha anche potere, e questo lo aiuta – fa intimidazioni alle autorità, o forse le convince con i soldi. Per questa ragione abbiamo notato che c'è molto guardarsi alle spalle nell'amministrazione della giustizia qui in Guatemala.
Perché Rios Montt, anche se è un criminale, va in giro liberamente! E dovrebbe già essere in prigione. Non dovrebbe essere ancora a spasso. Non dovrebbe apparire ancora in televisione, comparire sui media e dire quesyo e quello. Rios Montt dovrebbe già essere in prigione per i crimini c he ha commesso, come quelli contri i bambini nella piantagione di Santa Delfina, no? Era lui il governo a quei tempi, quindi avrebbe dovuto inviare dottori per i bambini che morivano. Invece com'è andata? Non si è preoccupato che i bambini morissero. Non gli importava.
Rios Montt si gode l'impunità, e non è solo Rios Montt ad essere una ferita per il Guatemala, ma anche le autorità che oggi non lo incriminano per essere stato un colpevole di genocidio. Così Rios Monnt è una ferita ma lo sono anche le autorità, perché non applicano la legge.
WT: Puoi spiegarci il piano di Rios Montt, e quindi la strategia del Fronte Repubblicano Guatemalteco (FRG) riguardo il pagamento dei risarcimenti agli ex membri delle Pattuglie di Autodifesa Civile(ex-PAC)?
AC: Rios Montt è sempre molto astuto nelle sue mosse, e ha sempre cercato di conquistare la gente. Perché se ti ricordi del passato, di quello che è stato chiamato 'giovedì nero', Rios Montt mostrò il modo di essere in quei giorni, iscrivendosi con la forza (come candidato presidente). Rivelò la propria natura perché tutti i suoi sostenitori indossavano maschere, agitavano bastoni e portavano pistole con modi violenti. MA chi organizzò il tutto? Rios Montt! Era allo stesso modo che organizzava i massacri nelle comunità.
Le autorità guatemalteche devono agire ed ipedirgli di partecipare alle elezioni. Non come candidato presidente, non per il Congresso, né per nient'altro. Rios Monnt ha mostrato il suo stile davanti al Guatemala e davanti al mondo intero. Rios Montt è un 'genocidio'.
Rios Montt ha sempre trovato sostegno nel dipartimento di El Quiche. Sai perché la gente vota per lui? Perché sanno che è un 'genocidio' e se non vince forse il 1982 potrebbe tornare. Quindi, per paura, il popolo vota perché il passato non si ripeta.
I pagamenti agli ex-PAC sono stati programmati da Rios Montt per non perdere il potere. Primo, un generale cominciò convincendo la gente a partecipare alle proteste sotto il governo di Portillo, tutto già pianificato. Portillo approvoò. Noi ci accorgemmo che era per non perdere il suo potere, il suo partito. Perché dico questo? Perché solo i suoi sostenitori ottennero il pagamento. E gli altri ex-pattugliatori affiliati ad un altro partito? Non ricevettero nulla.
E' meglio mandare più soldi come riparazione alle vittime perché ci sono persone che hanno perso le loro case, membri delle loro famiglie. Chiaramente gli ex-membri delle Pattuglie hanno dei diritti, perché sono stati obbligati a pattugliare. Visto che si sa che l'esercito ha grandi quantità di denaro elargito dal governo, è quello che bisognerebbe ridurre e usare i soldi per pagare gli ex-PAC. Perché è stato l'esercito ad obbligarli a far parte delle Pattuglie. E il governo ricevuto dagli altri paesi dovrebbe andare piuttosto in risarcimento alle vittime.
Perché che scopo ha l'esercito, che benefici porta? Ciò che ci porta è solo la povertà. Il mondo sa che il Guatemala è povero, ma perché? L'esercito ha portato la povertà. Le armi hanno portato la povertà. E chi sono i più ricchi? Gli ufficiali, i generali. E i guerriglieri? Io non ho mai sentito di un combattente ella guerriglia che fosse anche un milionario.
WT: Cosa dovrebbe fare la comunità internazionale per sostenere la lotta dell'AGR e dei sopravvissuti in generale?
AC: Quello che dovrebbero fare, o quello che abbiamo sempre chiesto loro, e quello che ho chiesto come presidente dell'AGR è che facciano pressione sulle autorità guatemalteche perché portino questi 'genocidios' in tribunale. E se loro, queste autorità, non lo vogliono fare, non tentano di farlo, non desiderano nemmeno di perseguire questi criminali, allora quello che chiederei è di estradare Rios Montt in modo che possa essere giudicato in un altro paese.
Questa è una cosa, ma anche se non ci fosse giustizia in Guatemala, sarebbe buona cosa che anche le autorità quatemalteche fossere perseguite. Perché secondo me sarebbe giusto che fossero giudicati loro per primi – prima dei 'genocidios' – perché sono colpevoli, le autorità guatemalteche, del fatto che i 'genocidios' non siano stati processati, che non siano stati imprigionati.
E perchè ti dico questo? Perché noi abbiamo fiducia nelle autorità. Per questa ragione loro sono lì, per processare i 'genocidios', per giudicare quelli che hanno commesso dei crimini. E poi noi paghiamo le tasse, e finanziamo quelle autorità, quindi devono compiere il proprio dovere, no?
- Mandate un'e-mail alle autorità guatemalteche chiedendo che portino avanti la causa per genocidio (http://nisgua.org/get_involved/action_alerts/action_alert_02.asp)
- Iscrivetevi per diventare un 'accompagnatore' dei diritti umani con l'AGR (http://www.nisgua.org/get_involved/join_gap/human_rights_accompanier/)
- Entrate nella mailing list di aggiornamento sull'AGR e le altre lotte per la giustizia sociale in Guatemala (http://lists.riseup.net/www/arc/nisgua)
Articoli correlati
Sala Penale conferma le sentenze contro gli assassini di Berta
Copinh denuncia il tentativo di ridurre le condanne dei membri di DESA28 novembre 2024 - Giorgio Trucchi- Una iniziativa degli Statunitensi per la pace e la giustizia - Roma
Per la libertà di gridare ovunque “Fermate il genocidio! Free, free Palestine!”
I tentativi di fermare e di censurare le proteste contro il genocidio in atto a Gaza vanno contrastati con fermezza. Ecco un esempio di contrattacco riuscito.23 novembre 2024 - Patrick Boylan Il Nicaragua rompe relazioni con il governo di Israele
In solidarietà con il popolo palestinese "che continua a subire martirio, distruzione e barbarie"15 ottobre 2024 - Giorgio TrucchiArgentina, uno scenario ad alto rischio
Accelera lo smantellamento dei passi in avanti fatti in termini di memoria, verità e giustizia12 luglio 2024 - Giorgio Trucchi
Sociale.network