Latina

Nicaragua - Reazioni alla denuncia sulla presenza di riso transgenico

Di chi è la responsabilità?
6 marzo 2007
Giorgio Trucchi

Denis Meléndez de CISAS (© Foto G. Trucchi) La denuncia realizzata dalla Alianza de Protección a la Biodiversidad sulla presenza di riso transgenico LL601 in Nicaragua non è da prendere alla leggera (vedi articolo "Riso transgenico in vendita al pubblico" febbraio 2007 su www.itanica.org ).

Nell'agosto del 2006, l'Unione Europea è stata avvertita dal governo statunitense che per sbaglio era stato probabilmente venduto in Europa riso transgenico non adatto al consumo umano. Questa varietà transgenica era stata prodotta dalla multinazionale tedesca Bayer Crop Science.
Il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti aveva svelato che erano state trovate tracce di riso transgenico, conosciuto come LL601 e resistente all'erbicida glufosinato, negli stati dell'Arkansas e Missouri.
Secondo l'organizzazione ambientalista Amici della Terra Internazionale, la commercializzazione del riso LL601 non è permessa in nessun paese del mondo e questa varietà transgenica non ha superato le prove di sicurezza di protezione della salute umana e l'ambiente.
La compagnia Bayer aveva chiarito che non era stata sua intenzione commercializzare questo prodotto e che si trattava di un incidente.
La portavoce della Commissione Europea, Antonia Mochán, aveva dichiarato che avrebbero immediatamente affrontato il tema ed avrebbero preso le misure necessarie per proteggere i consumatori europei.
L'organizzazione Amici della Terra Internazionale aveva esortato i paesi importatori di riso statunitense a bloccare immediatamente le importazioni, misura già adottata dal Giappone. Poco tempo dopo, l'Unione Europea ha sospeso le importazioni.
(Fonte: Radiomundoreal- www.radiomundoreal.fm/rmr ).


La Lista Informativa "Nicaragua y más" ha conversato con Denis Meléndez del Centro de Información y Servicios en Salud (CISAS), per conoscere nuovi dettagli sull'indagine portata avanti dalla Alianza e le reazioni che ci sono state nel paese.

- Il risultato delle analisi presentate dalla Alianza de Protección a la Biodiversidad ha destato molta preoccupazione e sarebbe importante approfondire i dettagli di questa indagine. Sono state nominate le marche commerciali del riso che è risultato inquinato con transgenici, ma quali sono le imprese che importano e distribuiscono questo riso?

- Come abbiamo detto, le marche commerciali sono Carolina, Indiana, Gallo Dorado, Continental, Canilla, Faisán, America, Sabemás ed Imperial. L'impresa che importa e commercializza la maggioranza di queste marche è la Corporación Agrícola S.A. (Agri-Corp), un'impresa che ha praticamente il monopolio di questo settore. Compra il riso all'estero e ad alcuni produttori nazionali e lo commercializza.

- Perché i campioni sono stati raccolti solo nei supermercati e non, per esempio, nei mercati locali?

- Questa varietà di riso LL601 era già stata scoperta in molti paesi dell'Unione Europea, in Giappone e negli Stati Uniti ed aveva provocato forti reazioni. Dall'anno scorso ci avevano informato che stava circolando in determinati paesi attraverso la rete commerciale e si sapeva che si trattava di una varietà di riso geneticamente modificata in fase sperimentale, non adatta quindi al consumo umano. Il fatto di aver raccolto i campioni nei supermercati ha a che vedere con alcune precauzioni basilari. Volevamo essere sicuri di evitare un inquinamento dei campioni stessi. Siamo stati attenti nel selezionare quelle reti di distribuzione che offrono un minimo di garanzia: pacchetti sigillati e con etichette che indicassero determinate informazione, come per esempio il lotto di importazione e che fossero marche debitamente registrate nel nostro paese e quindi in possesso dei permessi del Ministero della Sanità (MINSA) e dell'Agricoltura (MAGFOR).

- Quali sono questi supermercati?

- Sono la Colonia, la Unión ed il Palí, che sono tra i più importanti del paese.


- In Nicaragua non esiste una legge che obblighi le imprese che commercializzano i prodotti, in questo caso Agri-Corp, a controllare la qualità del prodotto che stanno offrendo sul mercato?

- Nel 2005, varie istituzioni dello Stato, come il MAGFOR, il MINSA, il Ministero dell'Ambiente e delle Risorse Naturali (MARENA) e l'Instituto Nicaraguense de Tecnología Agropecuaria (INTA), il settore universitario, istituzioni del settore privato e la Alianza de Protección a la Biodiversidad hanno iniziato a lavorare su una proposta di legge che scaturisse dal consenso tra le parti. In novembre del 2005 abbiamo presentato un disegno di legge alla Asamblea Nacional come contributo in materia di biosicurezza. Dopo più di un anno è ancora in Commissione Sanità e sembra sia pronto per essere presentato al plenario della Asamblea Nacional.
Se venisse approvata, questa legge contribuirebbe finalmente a regolamentare questo settore.

- Nel frattempo che cosa pensate di fare ?

- Stiamo chiedendo al Governo che dichiari immediatamente una moratoria sull'importazione di prodotti contenenti organismi geneticamente modificati. Entrambe le cose sono necessarie ed urgenti: un quadro legale che regoli la materia, ma anche una moratoria.


- Una moratoria presuppone l'esistenza in Nicaragua di un meccanismo di controllo e di una capacità tecnico-scientifica per poter scoprire la presenza di transgenici?

- La moratoria implica che i prodotti provenienti da paesi sviluppati, che riportino sulla loro etichetta l'indicazione di essere stati sottoposti ad una modificazione genetica, non entrino nel paese.


- Quello che è successo e che avete denunciato è molto grave. Alla fine, esiste un responsabile?

- Crediamo che ci siano varie istituzioni e persone che debbano assumersi le loro responsabilità. Tutte le importazioni hanno bisogno dell'autorizzazione dei ministeri competenti (sanità ed agricoltura). Oltre a questo, una volta concessa l'autorizzazione per l'importazione, essendo prodotti che dovrebbero essere adatti al consumo umano, entrambe le autorità devono realizzare indagini permanenti all'interno della rete di distribuzione, in modo tale da garantire ai consumatori che questi prodotti non causino danni alla salute e alla vita delle persone.


- Attualmente sta accadendo esattamente il contrario, perché è la società civile che realizza queste indagini e le segnala alle istituzioni…

- È proprio così ed è per questo che le autorità devono dare una risposta concreta su quello che è successo.


- Quali sono state le reazioni dopo la denuncia?

- La Ministra della Sanità ha dichiarato pubblicamente che si sarebbe formata una commissione speciale per realizzare un'indagine, fare le analisi corrispondenti e verificare l'informazione che abbiamo presentato. Inoltre, abbiamo preso contatto con il sindacato dei lavoratori del MAGFOR e insieme a loro, stiamo promuovendo un incontro con le autorità di questo ministero per presentargli direttamente i risultati della nostra indagine e prendere le misure necessarie. È una buona occasione per diffondere ulteriormente ciò che abbiamo denunciato, ma è soprattutto importante essere riusciti a coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori del MAGFOR, affinché prendano coscienza del problema e si attivino, all'interno dell'istituzione, per proteggere la salute e la vita dei nicaraguensi.


- Che cosa consiglia ai consumatori?

- Queste marche di riso non si vendono solo nei supermercati, bensì in tutta la catena di distribuzione a livello nazionale. La gente deve fare attenzione e verificare se si stanno presentando alcune reazioni fisiche dopo aver consumato riso. In questo caso, devono presentarsi immediatamente presso le varie strutture del Sistema Sanitario e sollecitare che la struttura registri debitamente all'interno della cartella clinica le conseguenze fisiche derivanti dal consumo di riso. Questo è importante per poter costruire una base solida e consistente sulle varie reazioni al consumo di questi prodotti.

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )

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