La voce del gentil sesso nel Terzo Congresso Indigeno
“Vogliamo rivedere il blu dell’orizzonte”. Furono queste le parole con le quali Blanca Chancoso, dirigente della Confederazione dei Popoli di Nazionalità Kichua dell’Ecuador (Ecuanari) si è rivolta alle delegate e ai delegati connazionali e non di Abya Yala, nel suo discorso di apertura del terzo Congresso Continentale di Popoli e Nazionalità Indigene di Abya Yala, a Chimaltenago, Guatemala.
Il Congresso Continentale – che ha avuto inizio nella giornata di ieri e continuerà fino a venerdì 30 – si sta svolgendo negli edifici del centro cerimoniale di Iximiché, antica capitale del regno Kaqchikel. Di fondamentale importanza la presenza di centinaia di donne inserite tanto nelle diverse delegazioni quanto nelle commissioni organizzate per l’istituzione del Congresso.
La tavola rotonda del Congresso, nella quale la presenza maschile era predominante, ha dato inizio alla cerimonia d’apertura. Composta da circa 12 rappresentanti, la tavola comprendeva anche quattro signore: Juana Batzibal, del Guatemala; Blanca Chancoso, dell’Ecuador; Bety Pérez, de El Salvador e Marta Sánchez, anche quest’ultima dell’Ecuador.
Blanca Chancoso, esponendo il motivo dell’istituzione di questo congresso, ha ricordato che in passato si è operato soprattutto contro il Trattato di Libero Scambio (TLC). Inoltre ha ripreso duramente Bush dicendo “non gli daremo il permesso… il nostro mondo non è in vendita. Non vogliamo un signore della morte, vogliamo la vita”.
Su questa stessa linea, ha affermato che i nostri Stati non dovrebbero pagare nessun debito, al contrario, ha suggerito “riscuotiamo il debito, sono loro che ci devono qualcosa”. Il discorso di Chancoso è stato interrotto per alcuni istanti dall’entrata della delegazione della Bolivia.
Dopo Blanca Chancoso, sono intervenuti David Choquehuanca, cancelliere boliviano; Joel Suárez, rappresentante di Cuba e per finire è stato letto un messaggio di Adolfo Pérez Esquivel.
Nella conclusione dell’atto di apertura è stata riconosciuta la presenza di sindaci indigeni delle comunità vicine, così come la presenza della Regina Indigena di Sololá. Nel programma che si svolgerà nei prossimi giorni ci sarà anche una commissione istituita per il dibattito sull’organizzazione e la partecipazione delle donne indigene in politica.
http://www.adital.com.br/site/noticia.asp?lang=ES&cod=26889
Tradotto da Laura Lacanale per www.peacelink.it
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