Latina

Quando la musica si innamora del Chiapas

Il viaggio di Bandabardò e Ya Basta nelle terre del subcomandante Marcos: la lotta zapatista è ancora attuale
13 aprile 2007
Alessandra Fava
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Una tanica piena di poca acqua potabile trasformata in batteria. Suoni acquosi, tonfi da stagno, gorgoglii della foresta. E' una delle immagini impresse nelle teste della Bandabardò che ha partecipato a una carovana di Ya Basta Genova nella zona Altos e Nord del Chiapas. «È stata un'esperienza così forte che va ancora digerita - dice Enrico Greppi, in arte Erriquez, voce e chitarra acustica (di solito) della Banda - L'aspetto musicale è stato pazzesco, casse ammonticchiate qua e là, interventi acustici, a volte una cassa che andava e l'altra no e una partecipazione calda che ti arrivava sul palco con quei messicani bendati che facevano il trenino come fossimo al Club Mediteraneè e altre volte persone molto distanti specie nell'ultimo caracol, a Roberto Barrios».
Un Chiapas sconosciuto sino a poco tempo fa. Una prima assoluta per la Banda: «Siamo andati con l'idea di trovare un fenomeno militare di estrema sinistra come risposta alle pressioni di un governo centrale e invece di militare non c'è niente - dice sempre Erriquez - Prima di tutto ho scoperto, e sono uno dei più scioccati, che gli zapatisti ci tengono alla loro messicanità. Di quel Messico che li ha stuprati, allontanati dai loro cari e dalle loro terre, questi ti cantano l'inno all'inizio della giornata e con la mano sul cuore, come la pazienza fosse l'arma migliore, in questo sono davvero un popolo antico. E tu gli dici: "come mai non tirate fuori le unghie?". E quelli ti rispondono siamo noi che facciamo la vita giusta, sono gli altri che sbagliano».
Come il cantante reggae Generale, il cantante dei Gardenhouse El V o i Bomba Bomba (leggete Alias di sabato scorso pagina 11-13), anche Bandabardò è entrata nella rivoluzione testarda degli indigeni del Chiapas. Rivoluzione sempre alla prova: «La novità di questi mesi sono i gruppi paramilitari di indigeni che tentano di minare le basi d'appoggio alla rivolta zapatista - raccontano Simone e Chiara di Ya Basta Genova che seguono da anni le evoluzioni in Chiapas - Poi ci sono delle organizzazioni con nomi subdoli come Unione regionale contadina indigena o Organizzazione per la difesa dei diritti degli indigeni e dei contadini che si fanno assegnare le terre. Intanto continuano gli espropri delle proprietà collettive zapatiste, case bruciate, terreni occupati che vengono rivenduti alle multinazionali che ne sfrutteranno l'acqua, il legno, la biodiversità o ne faranno delle riserve turistiche».
La carovana in due settimane ha visitato le scuole zapatiste organizzate dalla Giunta del buon governo e sostenute dal progetto Semillita del sol di Ya Basta e ha visitato i caracoles di Oventic, Roberto Barrios e il campo profughi di Polhò, passando dallo tzotzil al chol e utilizzando nelle more l'itagnolo, un mix di italiano e spagnolo.
I sei della Banda (oltre a Erriquez c'erano anche Cantax, Nuto, Orla, Donbachi e Finaz) hanno imparato a leggere negli occhi e nei corpi la gioia o le emozioni provocate da una Bella ciao tradotta in castigliano. Una delle emozioni più forti a Ciol do Tumbalà, un terreno strappato al latifondo e rioccupato recentemente dagli zapatisti: «Una donna ci ha portato una coperta su cui aveva ricamato: "l'unico errore che non faremmo se potessimo tornare indietro è il sovradimensionamento mediatico della figura di Marcos"». Per la Bandabardò il Chiapas diventa ora un impegno collettivo e costante: «Vogliamo dedicare un certo tempo al progetto di alfabetizzazione con i nostri concerti e altre iniziative», conclude Erriquez.

Articoli correlati

  • Chiapas: padre Marcelo Pérez, un omicidio annunciato
    Latina
    Il sacerdote tsotsil è stato assassinato il 20 ottobre scorso dalla criminalità organizzata

    Chiapas: padre Marcelo Pérez, un omicidio annunciato

    Ispirato dalla Teologia della Liberazione, da sempre schierato a fianco degli oppressi e delle comunità indigene e contadine, aveva denunciato il legame tra narcotraffico e istituzioni e denunciato più volte paramilitari e multinazionali estrattiviste.
    26 ottobre 2024 - David Lifodi
  • Chiapas: torture e detenzioni illegali contro gli indigeni
    Latina
    La denuncia, presentata in sede Onu, arriva dal Frayba

    Chiapas: torture e detenzioni illegali contro gli indigeni

    Il Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de las Casas di San Cristóbal de las Casas che accusa il governo del Chiapas di torturare, fabbricare prove false e incarcerare illegalmente i lottatori sociali indigeni, in particolar modo quelli zapatisti.
    28 novembre 2023 - David Lifodi
  • Gli zapatisti in viaggio verso l’Europa
    Latina
    Per la prima volta l’Ezln esce dal territorio messicano

    Gli zapatisti in viaggio verso l’Europa

    L’Escuadron 421 (4 donne, 2 uomini ed una donna trans) sbarcherà nel vecchio continente a metà giugno, presumibilmente sulle coste della Galizia. Gli zapatisti hanno fatto sapere che il loro viaggio servirà per parlare della loro resistenza.
    5 maggio 2021 - David Lifodi
  • Messico: devastazione ambientale e assenza di diritti
    Latina
    In Chiapas attaccata dalla polizia la Caravana Sur en Busca de los 43

    Messico: devastazione ambientale e assenza di diritti

    E il Frayba denuncia che la vita dei lottatori sociali per la difesa del territorio continua ad essere a rischio
    26 febbraio 2020 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)