Nicaragua - Presentate politiche pubbliche
Questa critica, portata all'eccesso da buona parte dei mezzi di informazione nazionali, veniva confermata da una marcata tendenza, da parte dei ministri e funzionari pubblici in generale, ad eludere le domande e le richieste di informazioni espresse dai media, quasi esistesse un timore non ben definito, ma ricollegabile al ferreo controllo sull'informazione governativa esercitato dalla Presidenza e dal Consejo de Comunicación y Ciudadanía, gestito dalla moglie di Ortega, la poetessa Rosario Murillo.
È difficile dire se questo atteggiamento, negato comunque dalla Presidenza, fosse una risposta diretta a un modo di fare informazione a senso unico che esiste in buona parte dei grandi mezzi di comunicazione, con uno spiccato spirito antigovernativo ed in cui, la maggior parte delle volte, le notizie e le dichiarazioni vengono stravolte o decontestualizzate.
Durante l'ultimo mese, comunque, sembra che il governo abbia iniziato ad adottare una nuova strategia ed i vari ministeri hanno iniziato a presentare, ai mezzi di comunicazione ed in diretta radiotelevisiva, i propri programmi per il periodo 2007-2011. Seguendo la nuova filosofia governativa, secondo la quale i vari ministeri non sono entità a sé stanti, ma formano parte del Consejo Nacional del Poder Ciudadano, organo che raccoglie le varie istanze governative e della società civile direttamente coinvolte nei vari programmi e progetti governativi, i programmi non sono stati presentati solo alla cittadinanza, ma a tutti gli altri ministeri, enti, istituti che sono state chiamate a presenziare alle attività.
Un elemento che ha caratterizzato tutti i programmi presentati fino ad oggi, è l'importanza che viene data alla partecipazione della popolazione organizzata, attraverso i tanto discussi Consejos municipali, dipartimentali e regionali. Queste strutture popolari, a cui partecipano le istanze locali direttamente interessate e coinvolte sui vari temi proposti, dovrebbero essere quelle che di fatto organizzeranno e gestiranno, in collaborazione con le altre istituzioni, le politiche pubbliche. In quasi tutti i programmi esiste uno sforzo interistituzionale, in cui i vari ministeri, istituti ed enti pubblici intrecciano i loro sforzi con i Consejos locali per raggiungere gli obiettivi prefissi.
Questo nuovo modello viene aspramente criticato dall'opposizione, ma anche da organizzazioni della società civile, in quanto esiste il timore che possano essere strutture di controllo sociale, ai cui programmi avranno accesso solo le organizzazioni legate al Frente Sandinista.
Molto spesso si tratta però di critiche senza alcun riscontro concreto e bisognerà aspettare l'avvio di tutti i programmi per verificarne l'effettiva validità.
Per il momento sono sfilati davanti alle telecamere ed a tutto il Gabinetto di governo i responsabili del Ministero dell'Agricoltura (MAGFOR), Sanità (MINSA), Ambiente (MARENA), Trasporti ed Infrastrutture (MTI) ed agli Istituti di Turismo (INTUR), Forestale (INAFOR) e Sport (IND).
La Lista Informativa "Nicaragua y más" ha già ampiamente informato sui contenuti dei programmi del settore Istruzione ed Agricoltura (vedi articoli relativi su www.itanica.org ) e di seguito proponiamo una sintesi del programma del Ministero della Sanità, dell'Ambiente e Forestale (per le presentazioni complete degli altri ministeri consultare il sito www.presidencia.gob.ni )
Ministerio de Salud (MINSA)
La Ministra della Sanità, Maritza Cuan, ha inizialmente illustrato la grave situazione della sanità in Nicaragua dopo 16 anni di governi neoliberisti e lo stato di abbandono in cui versa la maggior parte della popolazione.
Per quello che riguarda il MINSA, la ministra ha spiegato come la sua offerta di servizi sia stata progressivamente dirottata verso le imprese private convenzionate (a cui hanno accesso gratuito per una serie di servizi solo le persone che hanno un regolare contratto di lavoro e quindi una minima parte della popolazione), mentre è stata incentivata l'apertura di strutture private a pagamento all'interno di quelle pubbliche.
Ha inoltre illustrato l'estremo stato di degrado delle infrastrutture (ospedali e dispensari medici) e la totale mancanza di medicine, apparecchiature e utensili all'interno di tali strutture.
L'obiettivo di questo ministero sarà quello di offrire un sistema sanitario che assista i nicaraguensi in base alle loro necessità, che garantisca l'accesso gratuito ed universale ai servizi sanitari, che promuova nella popolazione metodi e stili di vita salutari per migliorare la qualità e la speranza di vita, che contribuisca al miglioramento dello sviluppo umano.
Un sistema sanitario, dunque, che sia solidale, complementare e che stimoli la partecipazione attiva della popolazione che e alla base del benessere di tutti.
Questo progetto si otterrà con l'eliminazione della privatizzazione e delle forme di pagamento, garantendo la gratuità e un'assistenza di qualità al paziente.
Si svilupperanno, inoltre, politiche di prevenzione articolando sforzi con altre istituzioni dello Stato e con la partecipazione attiva della comunità e delle varie espressioni della società civile. Di particolare importanza sarà il cambiamento di modello, passando da un modello curativo, frammentato ed individualizzato ad un modello integrale, che consideri la famiglia, la comunità e l'ambiente come parte del processo salute-malattia.
Le prime misure già adottate riguardano la totale gratuità dei servizi sanitari, l'eliminazione dei servizi privati nelle strutture pubbliche, investimenti per l'acquisto di medicine e ristrutturazione delle infrastrutture.
È inoltre stato inaugurato il nuovo Centro Oftalmologico "Sandino", in cui circa 60 persone al giorno verranno operate gratuitamente di cataratta. Questo progetto è parte del Plan Milagro lanciato da circa un anno da Cuba e Venezuela. Importanti investimenti verranno inoltre effettuati sulla Costa Atlantica, con la costruzione di due ospedali, due centri oftalmologici e la ristrutturazione delle strutture sanitarie già esistenti.
Fondamentale sarà l'apporto del governo cubano attraverso la presenza di circa 340 medici (molti dei quali con il compito di formare ed aggiornare i medici nicaraguensi) e di centinaia di studenti nicaraguensi che stanno concludendo i loro studi a Cuba e che realizzeranno il loro praticantato nel loro paese.
Ministerio del Ambiente y Recursos Naturales (MARENA)
Come per la maggior parte dei programmi presentati, anche nel caso del MARENA si è evidenziata la mancanza quasi cronica di fondi, tanto che nel Bilancio della Repubblica è previsto un misero esborso di circa 1,2 milioni di dollari per questo ministero, che lo colloca al penultimo posto, davanti solo al Ministero della Famiglia.
Secondo la stessa ministra, Juana Argeñal, circa il 90 per cento degli esborsi previsti derivano da aiuti internazionali.
Le politiche del MARENA saranno incentrate soprattutto sul recupero e miglioramento delle risorse idriche superficiali e sotterranee a livello nazionale. Negli ultimi decenni i bacini idrografici del paese sono stati gravemente colpiti dallo sfruttamento indiscriminato da parte delle grandi imprese che utilizzano l'acqua all'interno dei propri processi produttivi o da imprese imbottigliatrici di bevande o acqua purificata.
Un altro settore che ha danneggiato enormemente le riserve acquifere è quello dei grandi produttori agricoli che utilizzano enormi quantità d'acqua per l'irrigazione.
Verrà data particolare attenzione alla revisione dell'impatto che i processi industriali hanno sull'ambiente.
Sono state identificate 54 imprese che non stanno rispettando le norme nazionali in materia, 11 delle quali già accusate di essere responsabili di gravi casi di inquinamento. Sul discorso dei pesticidi, la ministra ha annunciato che verranno distrutte 30 tonnellate di prodotti chimici altamente nocivi, ma non ha potuto spiegare la modalità con cui verranno distrutti (organizzazioni ambientaliste nicaraguense hanno più volte denunciato il fatto che il Nicaragua non è in possesso della tecnologia e degli strumenti per effettuare questo tipo di operazione). Non c'è nemmeno stata chiarezza sull'intenzione o meno di proibire i 12 pesticidi che fanno parte della "nuova dozzina sporca". Attualmente questi prodotti vengono ancora commercializzati liberamente e sono solo state fissate norme che ne regolano l'utilizzo.
Rispetto al settore forestale è stato evidenziato l'alto grado di deforestazione nel paese e l'alto indice di corruzione che ha permesso il commercio illegale di legname pregiato a discapito delle grandi riserve naturali. Su questo tema si investirà sulla vigilanza dei boschi che fanno parte delle aree protette.
Instituto Nacional Forestal (INAFOR)
I dati sulla deforestazione presentati dal direttore del INAFOR, William Schwartz, sono veramente preoccupanti. Dal 1983 al 2000 sono stati deforestati circa 70 mila ettari all'anno ed attualmente restano solo 3,5 milioni di ettari di foreste nel paese. Se continuasse questo tasso di deforestazione, tra 50 anni non esisterebbero più boschi in Nicaragua.
Tra le principali cause sono state individuate l'avanzamento della frontiera agricola, a causa degli alti indici di povertà che obbligano le popolazioni a spostarsi in cerca di nuove terre da coltivare, la scarsa attenzione politica a questi temi, il taglio illegale di legname pregiato, la diffusione dell'allevamento, l'utilizzo della legna nelle case (soprattutto per costruzione e per cucinare) e fattori culturali che non permettono alla popolazione di capire l'importanza dei boschi per l'intero ciclo biologico e climatico nel paese.
Tra i principali obiettivi del quinquennio, che dovranno fare i conti con le scarse risorse economiche a disposizione, è stato definito quello di avere una politica di Stato per l'ordinamento territoriale e forestale, attraverso lo sviluppo sostenibile del settore, la decentralizzazione e regionalizzazione del sistema di amministrazione forestale.
È anche stato toccato il tema dell'alto indice di corruzione nell'INAFOR che ha permesso alla mafia del legname di agire indisturbata. A questo proposito, il direttore ha ribadito l'importanza di trasformare l'INAFOR in un'istituzione credibile e al servizio della popolazione.
Riconoscendo la mancanza di fondi, gli obiettivi prefissi si limitano alla riforestazione 60 mila ettari e la diminuzione della tendenza alla deforestazione da 70 a 40 mila ettari annuali.
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