Nicaragua - Istruzione: gli imbrogli del passato
Finito anche lo sciopero dei maestri
22 maggio 2007
Giorgio Trucchi
Il Ministro dell'Istruzione, Miguel de Castilla (nella foto), ha indetto una conferenza stampa per rendere pubblici i risultati di un'indagine realizzata per accertare la veridicità dei dati relativi al numero di alunni iscritti durante l'anno scolastico 2006.
Secondo i dati in possesso del Ministero dell'Istruzione (MINED), durante l'ultimo anno di governo Bolaños ci sarebbero stati 1.610.028 alunni iscritti, di cui 1.007.221 negli istituti pubblici. Nonostante la politica di gratuità, eliminazione dell'Autonomia scolastica e di qualsiasi tipo di pagamento all'interno degli istituti, il nuovo governo ha registrato iscrizioni per il 2007 di 1.621.440, di cui 971.941 negli istituti pubblici. Questi dati indicherebbero un aumento delle iscrizioni totali di 10 mila alunni ed addirittura una diminuzione all'interno della scuola pubblica.
Questi dati molto contraddittori, vengono smentiti dall'enorme afflusso che si è verificato nelle aule di tutto il paese, tanto che il MINED ha dovuto assumere 3.371 nuovi maestri, raggiungendo un numero totale di insegnanti di 43.123, quantità mai raggiunta nel passato.
Secondo i risultati dell'indagine statistica svolta dal MINED in tutto il paese, i dati del 2006 erano stati gonfiati dai direttori delle scuole ed è stato riscontrato un Indice di Veridicità degli Iscritti (IVM) del 87,5%.
Con questi dati risulta che il numero reale di iscritti era stato di 881.318 (e non 1.007.221) e quindi con 125.903 alunni-fantasma. Rispetto al 2007, l'Indice di Veridicità è del 99,7% ed il numero definitivo degli iscritti nelle scuole pubbliche è di 969.025 (invece di 971.941).
Secondo questi dati, quindi, la politica adottata dal nuovo governo avrebbe permesso l'iscrizione reale di 87,707 nuovi alunni nelle scuole pubbliche. Ma perché si sarebbero falsificati i dati?
Secondo il Ministro de Castilla la risposta è ovvia. Gli istituti pubblici ricevevano dal MINED circa 5 dollari per alunno e più alunni risultavano iscritti, più fondi entravano nelle casse della scuola. Secondo Freddy Castellón, direttore generale amministrativo del MINED, "questo non vuol necessariamente dire che questi fondi siano stati sottratti per fini personali, ma molto spesso per poter reggere il peso della politica di autonomia imposta dal governo, che aveva di fatto trasferito il peso della gestione delle scuole dal ministero agli istituti e quindi, alle famiglie. Questi fondi fatti fluire irregolarmente servivano, ad esempio, per complementare gli stipendi dei maestri, per l'acquisto del materiale didattico, del materiale per le pulizie o per opere di piccola ristrutturazione".
Con la fine dell'autonomia scolastica, queste spese saranno totalmente a carico del MINED e non ci saranno più flussi di denaro amministrati discrezionalmente dai direttori degli istituti.
Il Ministro de Castilla ha anche annunciato che è stato finalmente trovato un accordo con i sindacati che avevano iniziato scioperi in alcuni istituti per gli aumenti salariali (vedi "Il difficile cammino delle riforme" su www.itanica.org ). Secondo questi accordi, agli aumenti già concessi all'inizio dell'anno (circa 300 cordobas-17 dollari di base, più quote fisse in base ai titoli di studio in possesso degli insegnanti) verranno aggiunti altri 40 milioni di cordobas totali (2.2 milioni di dollari) per mezzo di una riforma al Bilancio Generale della Repubblica.
Con questi aumenti, i maestri otterranno un aumento totale di 408 cordobas (circa 22 dollari) come base.
Attualmente si calcola che il salario minimo di un maestro delle Elementari raggiungerà i 2.509 córdobas (139 dollari), un maestro delle medie e superiori senza titolo specifico (empirico) riceverà 142 dollari e un maestro laureato circa 149 dollari. Nonostante gli aumenti, restano ancora stipendi molto lontani da quella media centroamericana che prevede la Legge Nazionale dell'Istruzione.
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