Nicaragua - Marcia della Coordinadora Civil
La marcia, che ha coinvolto più di diecimila persone, è partita dalla Rotonda del Periodista, nella zona sud-occidentale della capitale e si è conclusa nei pressi della Segreteria nazionale del Frente Sandinista, dove Daniel Ortega continua a svolgere le sue funzioni di presidente, nonostante l'evidente confusione Stato-Partito che questa situazione tende a generare.
Mentre il presidente si trovava in Messico per un viaggio istituzionale e nei locali del Banco Central de Nicaragua la commissione economica del governo continuava le negoziazioni per definire un nuovo Programma economico triennale con il FMI, la Coordinadora Civil ha nuovamente chiesto che venga resa pubblica la proposta presentata dal governo, affinché la società nicaraguense possa partecipare al dibattito sui suoi contenuti, trasformandola in una Proposta di Nazione. Principalmente si chiede che si garantisca l'investimento in istruzione e salute per poter raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio entro il 2015, come previsto dalle Nazioni Unite e che non si accettino le condizioni capestro imposte nei tre programmi precedenti.
Il secondo punto che ha caratterizzato la convocazione di questa marcia è la netta opposizione di questi settori alla costituzione dei Consejos del Poder Ciudadano, in quanto costituirebbero strutture di partecipazione cittadina parallele a quelle già esistenti nei territori e previste dalla Legge di Partecipazione Cittadina.
Secondo quanto dichiarato da Georgina Muñoz, attivista della CC, alla Lista Informativa "Nicaragua y más", "l'obiettivo principale di questa marcia è difendere i diritti dei cittadini ad avere maggiore e migliore istruzione e salute e che non si continui a mantenere il segreto sulle negoziazioni che si stanno svolgendo con il FMI, perché sono decisioni che incidono direttamente sul futuro del paese e chiediamo che la società civile possa partecipare".
Muñoz ha anche dichiarato che stanno difendendo la partecipazione cittadina, attraverso i Comitati di Sviluppo Municipale e Dipartimentale che già esistono.
"Quella di oggi vogliamo che venga vista come una protesta civica che permetta l'inizio di un dialogo politico con il governo. Sono sei mesi che stiamo insistendo affinché possa iniziare un dialogo effettivo, ma per il momento non abbiamo avuto risposte. Oggi consegneremo una lettera al presidente in cui proponiamo un incontro con il governo per poter parlare di tutti questi aspetti", ha aggiunto Muñoz.
Gli organizzatori della marcia avevano garantito la presenza di almeno ventimila persone ed hanno denunciato numerosi episodi d'intimidazione e minacce nei confronti della popolazione, soprattutto nella zona rurale, da parte delle strutture di base del Frente Sandinista per impedire la mobilitazione e la partecipazione della gente.
"Ci aspettavamo almeno ventimila persone, ma ne sono arrivate solo dieci-dodicimila. La Polizia sta bloccando tutti i bus che arrivano da sud e da occidente per effettuare i controlli e ritardare l'arrivo della gente. Nei giorni scorsi le strutture del FSLN hanno creato confusione diffondendo la notizia che la marcia era stata sospesa. Vari sindaci della zona di occidente hanno intimorito la popolazione ed il Ministero dei trasporti ha minacciato i proprietari degli autobus che avrebbe sospeso la loro licenza se trasportavano la popolazione alla marcia. La propaganda del FSLN ha cercato di manipolare il senso di questa marcia, dicendo che era una manifestazione dell'oligarchia nazionale, che prendevamo i fondi dai gruppi oligarchici e dagli Stati Uniti, ma qui oggi ci sono solo le classi sociali più umili, le donne, le popolazioni indigene, gli ammalati del Nemagón e chiunque può rendersi conto di ció", ha concluso Muñoz.
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