Polo Democratico Alternativo - Sezione Italia - Comunicato Stampa 004
Come trionfo totale si può qualificare l’Assemblea Costitutiva del POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO – SEZIONE ITALIA, che si è svolta nella Casa Internazionale delle Donne il sabato 7/07/07 u.s. alle 15 pomeridiane.
Con la partecipazione di più di 50 persone fra affiliati al partito, amici e simpatizzanti la riunione è stata caratterizzata per la partecipazione delle delegazioni di Bologna, Ferrara, Torino, Napoli, Firenze e Roma.
Nelle ore del mattino si erano riuniti gli affiliati al Polo Democratico ed avevano eletto la direzione della sezione che è composta da Bernardo Zuluaga coordinatore generale e rappresentante di fronte alla Commissione europea del partito e come membri permanenti del consiglio di direzione Felipe Arango per Roma, Patricia D’Alterio per Firenze, Jose Damario Vargas per Torino e Gullermo Useche per Bologna e Ferrara
Al pomeriggio, l’Assemblea pubblica è stata aperta con la presentazione di un video sulla Colombia ed un video-saluto del Dottore Carlos Gaviria Segretario Nazionale del PDA. In seguito sono stati letti i saluti inviati per le diverse forze politiche italiane principalmente I DS ed il Partito della Rifondazione Comunista.
La riunione è continuata con la presentazione della direzione che era stata eletta la mattina ed ogn’uno dei membri ha presentato i suoi saluti ai presenti.
In seguito è stata letta la Dichiarazione Politica della Sezione Italia (allegata) nella quale si distinguono, fra le altre, la condanna alla violenza qualunque sia il suo origine, l’esigenza della liberazione immediata ed incondizionata di tutti i sequestrati civili, la richiesta alla comunità internazionale di partecipare più attivamente nella ricerca di una soluzione pacifica al conflitto armato in Colombia e l’opposizione del TLC (Trattato di Libero Commercio)
A questo punto della riunione, il collettivo teatrale CENIT ha fatto un intervento molto sentito nel quale l’attrice Nube Sandoval sotto la direzione dallo scultore e direttore Bernardo Rey ha fatto un monologo.
In seguito, Bernardo Zuluaga, coordinatore generale del PDA – Sezione Italia, ha fatto il suo intervento nel quale ha ribadito i concetti e la visione della dichiarazione politica e ha fatto enfasi nella decisione politica del PDA della non violenza e la difesa dei diritti umani. L’uso della parola è stato concesso quindi al pubblico chi pieno di entusiasmo ha fatto alcuni interventi e domande che Zuluaga, Arango ed Useche hanno risposto.
Sempre nell’ottica Polista di fratellanza e solidarietà all’Assemblea costitutiva era presente una delegazione del PDA Sezione Austria in capo alla signora Catalina Perez. Questa delegazione non ha portato soltanto il saluto ed appoggio degli amici polisti “austriaci” ma hanno anche divertito i presenti con balli tipici dalla Colombia come la Cumbia ed il Currulao.
Con questo atto è stata data chiusura alla riunione ed i presenti sono stati invitati a degustare un delizioso piatto tipico colombiano. Poco dopo, il grosso dei partecipanti si è traslatato vicino al parco del Pigneto dove ha partecipato al “Festival del 7” ballando le note eseguite dalla Tittubanda cha ha interpretato ritmi italiano e latinoamericani.
Così in allegria si è chiusa l’Assemblea Costitutiva del POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO- SEZIONE ITALIA, cha ha consegnato alla direzione nazionale ed al partito un gruppo di colombiani disposti a lavorare per la pace e la riconciliazione di tutti i colombiani.
DICHIARAZIONE POLITICA
ASSEMBLEA COSTITUTIVA
POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO
ROMA O7/07/07
Con la partecipazione degli iscritti, degli invitati e gli amici abbiamo realizzato l’Assemblea Costitutiva del Polo Democratico Alternativo in Italia ed eletto un comitato direttivo. Abbiamo stabilito l’Idea Unitaria, le conclusioni del Congresso e gli Statuti del Partito, dove sono scritte le basi politiche ed organizzative.
Siamo parte del 10% dei colombiani che vivono all’estero e per questo, una delle nostre priorità è di lavorare al miglioramento delle condizioni di vita dei migranti dal punto di vista sociale, culturale, economico e politico. Appoggiamo la proposta di avanzare un progetto di legge alla Camera dei Deputati per il riconoscimento del Governo Italiano al diritto dei Rifugiati Politici.
Siamo favorevoli alla costruzione di un nuovo ordine internazionale basato sugli autentici valori democratici e la protezione ed il rispetto dei diritti umani dei popoli.
Siamo favorevoli allo sviluppo di relazioni bilaterali e multilaterali come basi per un mondo democratico, in pace e giustizia sociale. Abbiamo bisogno di un modello di sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente, che garantisca una prospera crescita economica e che sia sovrano ed indipendente da qualunque centro di potere straniero. E’ fondamentale la crescita ed il rafforzamento del sistema produttivo nazionale e del patrimonio pubblico.
Rifiutiamo il TLC- Trattato di Libero Commercio perchè per principio ci opponiamo agli affari internazionali o ai i rapporti con gli Stati Uniti. Ci opponiamo perché questo può sacrificare la sovranità della Colombia, annette l’economia nazionale con quella nordamericana e toglie al Paese i principali strumenti al suo potenziale sviluppo così da impoverire ancora di più la maggioranza dei colombiani. Non di meno. i negoziati tra l’Unione Europea e la Comunità Andina tendenti a firmare un patto di collaborazione contiene i medesimi vantaggi per l’Europa a detrimento dell’economia dei Paesi latinoamericani. Dobbiamo quindi vigilare allo sviluppo di tali accordi per assicurare la nostra sovranità politica ed economica.
I sussidi all’agricoltura dei paesi ricchi che appartengono alla Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCDE) superano i 300 milioni di dollari all’anno; mentre ai Paesi in via di sviluppo vengono destinati appena 27 milioni di dollari all’anno.
I paesi industrializzati obbligano i Paesi poveri ad eliminare gli aiuti agricoli ed industriali e ad aprire indiscriminatamente le proprie frontiere mentre essi aumentano gli aiuti e pongono mille ostacoli alle importazioni. Il Trattato di Libero Commercio e gli aiuti agricoli dei paesi industrializzati sono un attentato contro la sicurezza alimentare e lo sviluppo dei Paesi e dei popoli in via di sviluppo.
Lavoreremo per accrescere le relazioni politiche, economiche, sociali e culturali tra il popolo colombiano e quello italiano, i partiti politici e le organizzazioni sociali rispettando l’autodeterminazione ed il reciproco rispetto e beneficio.
Il paramilitarismo come modello controrivoluzionario, orchestrato dai settori dello Stato e dallo stesso Presidente della Repubblica è naufragato. Dobbiamo continuare a lavorare per rendere concreta la proposta per un Accordo Nazionale per la Verità. Questo deve essere un punto di partenza per riprendere il cammino verso una grande intesa per la soluzione politica al conflitto armato interno.
Il nostro proposito è lavorare per ottenere quella pace democratica alla quale aspirano i colombiani attraverso l’uscita politica dal conflitto armato ed il successo dello scambio umanitario.
Il conflitto interno colombiano non è più solo un problema nazionale. Per questo è importante capire che solo attraverso la partecipazione della comunità internazionale sarà possibile fornire passi concreti al superamento della grave crisi dei diritti umani, l’applicazione del Diritto internazionale Umanitario, allo scambio umanitario ed alla ricerca di una soluzione politica al conflitto armato interno che da più di 40 anni dissangua il nostro popolo.
L’impunità regnante, la debolezza del sistema giudiziale ed il sempre più deteriorato stato sociale di diritto, rendono indispensabile la necessità di un consistente lavoro della comunità internazionale al processo verso i fatti ed i responsabili della grave crisi umanitaria che attraversa il Paese. Che si formi quindi una Commissione internazionale di osservatori per sollecitare l’intervento della Corte Penale internazionale in modo che intervenga e giudichi i responsabili dei crimini contro l’umanità, così come è successo contro gli undici deputati. Infatti, manifestiamo il nostro assoluto rifiuto e la nostra più ferma condanna verso l’orribile crimine commesso nei confronti degli 11 deputati del Valle del Cauca sequestrati dalle FARC-EP e barbaramente uccisi mentre erano in loro mani.
Il Polo, come partito politico democratico e civilista, rifiuta ogni forma di violenza e di terrore. Affermiamo che l’uso delle armi per la soluzione dei conflitti contraddice i metodi ed i propositi proposti dal Polo.
Esortiamo il Governo italiano affinché intervenga chiedendo soddisfacenti chiarimenti al Governo colombiano e alla segreteria delle FARC su quest’ultimo grave accadimento; ad esigere ai gruppi guerriglieri che operano nel territorio colombiano la liberazione immediata ed incondizionata di tutti i civili sequestrati ed il divieto di ricorrere a questa esecrabile pratica come mezzo di guerra.
Sollecitiamo il Governo italiano, infine, affinché intervenga di fronte all’Unione Europea per esercitare pressioni sugli attori del conflitto armato al fine di arrivare il più rapidamente possibile all’accordo umanitario che permetta la liberazione delle persone detenute contro la propria volontà.
Chiediamo alla Comunità Internazionale che esiga dalle FARC-EP la liberazione immediata di Emmanuel, bambino di tre anni nato prigioniero insieme a sua madre Clara Rojas sequestrata cinque anni fa insieme a Ingrid Betancur. Iniziamo oggi un’ampia campagna internazionale per la liberazione di Emmanuel e di tutti i sequestrati.
Sollecitiamo i partiti politici italiani affinché intervengano di fronte al Parlamento Europeo presentando una mozione di condanna sia al Governo Colombiano, sia ai gruppi paramilitari, sia alle FARC-EP per le responsabilità e le continue violazioni dei diritti umani contro il Diritto Internazionale Umanitario.
Da questi lontani Paesi, manifestiamo la nostra solidarietà con le famiglie dei Deputati del Valle uccisi, partecipando al dolore di tutti coloro che soffrono per le conseguenze della violenza, venga dove venga. Partecipiamo il dolore di un Paese e di un popolo che vive da troppo tempo nel terrore di un irrazionale conflitto armato, di una guerra che colpisce soprattutto la maggioranza incolpevole della popolazione, fronte a pochi che fanno della violenza i propri affari. Non perdiamo la speranza di poter ritornare in un Paese che tutti desideriamo, che sia la casa di tutti i colombiani senza distinzione di razza, di genere, di credo e ideologia politica.
In un Paese in pace e con giustizia sociale.
Invitiamo il Governo Italiano, i partiti politici all’interno dell’Unione Europea ed al Parlamento Europeo a sviluppare un processo per la formazione di una commissione di osservatori per la verifica delle corrette operazioni di voto alle elezioni regionali amministrative in programma nel prossimo mese di ottobre ed anche affinché manifestino concretamente la loro solidarietà verso i nostri dirigenti e le loro famiglie quotidianamente oggetto di minacce e intimidazioni.
Salutiamo favorevolmente il Governo Italiano quale osservatore al negoziato con ELN affinchè con la sua fattiva partecipazione possa favorire l’accordo umanitario ed il lavoro della comunità internazionale per la soluzione politica al conflitto interno della Colombia.
Salutiamo il popolo italiano, i partiti politici e le proprie organizzazioni sociali.
Salutiamo il popolo colombiano, il PDA e i compagni e gli amici del Polo democratico in Europa.
PER UNA COLOMBIA GRANDE CON I NOSTRI SOGNI
COMUNICATO STAMPA 006
“Per la Colombia sarebbe fondamentale che la comunità internazionale ed specificamente la Corte Penale Internazionale dimostrassero l’intenzione e la possibilità d’intervenire nel paese, questo farebbe che il cammino della verità, cammino che porterebbe la Colombia verso una vera democrazia dimostrando i vincoli fra narcotraffico ed stato e fornendo prove sufficienti per condannare i colpevoli e finire così con questa amalgama che tanto male ha fatto alla Colombia, sia il cammino a percorrere ed è questo il cammino che il POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO vuole percorrere.”
Con queste parole l’Onorevole Gustavo Petro, Senatore colombiano del POLO DEMOCRATICO ALTERNATIVO, ha chiesto di fronte alla Commissione di Affari Esteri della Camera di Deputati italiana, la necessità e la maniera più efficace con cui la comunità internazionale potrebbe e dovrebbe intervenire nel sanguinario ed assurdo conflitto armato colombiano.
In una riunione informativa – citata alle 15 nei saloni della Commissione nel Palazzo di Montecitorio – alla quale hanno partecipato l’Onorevole Pietro Marcenaro dell’Ulivo chi ha esercitato come Presidente, l’Onorevole Tana de Zulueta dei Verdi, gli Onorevoli Ramon Mantovani y Sabina Siniscalchi di Rifondazione Comunista, l’Onorevole Margherita Boniver di Forza Italia, l’Onorevole Sergio D’Elia della Rosa nel Pugno ed l’Onorevole Alessandro Forlani del UDC; il Senatore Petro ha esposto la precaria situazione dei diritti umani in Colombia ed ha fatto un breve riassunto storico.
A continuazione gli Onorevoli Mantovani e D’Elia hanno fatto delle domande chiarificatrici al Senatore Petro riguardo alla sua proposta d’intervento della Corte Penale Internazionale ed alla situazione dell’Onorevole Ingrid Betancourt chi è nella mani dalle FARC da ormai quasi 5 anni.
Il senatore Petro, chi era stato accompagnato da Bernardo Zuluaga Coordinatore Generale del PDA – Sezione Italia y de Felipe Arango y Leonardo Marquez, membri del PDA – Sezione Italia, ha approfittato di queste domande per chiarire la situazione dei sequestrati civili ed il ruolo della guerriglia nel conflitto armato colombiano.
Articoli correlati
- Nel 2023 sono stati compiuti 93 massacri e circa 200 i lottatori sociali assassinati.
Colombia: gli omicidi mirati non si fermano
La pace totale resta un obiettivo difficile da raggiungere di fronte alla forza dell’oligarchia, delle transnazionali e delle milizie paramilitari di estrema destra.30 gennaio 2024 - David Lifodi - Narcos, oligarchia e milizie paramilitari contro il processo di pace promosso da Gustavo Petro
Colombia: gli ostacoli dei paras sulla via della pace
Senza un radicale cambiamento di rotta, che metta fine alla violenza sistematica dello Stato, la strada verso la pace totale auspicata da Petro resterà impervia.9 ottobre 2023 - David Lifodi - Il presidente guatemalteco Alejandro Giammattei contro il suo omologo colombiano Gustavo Petro
Il Guatemala provoca crisi diplomatica con la Colombia
Giammattei utilizza il caso Odebrecht in chiave politica per riabilitare politici a lui vicini e attacca Petro e l’attuale ministro della Difesa colombiano Iván Velásquez, dal 2013 al 2017 alla guida della Comisión Internacional Contra la Impunidad en Guatemala (Cicig), auspicandone la cattura8 febbraio 2023 - David Lifodi - Potere alle donne
Le prime operatrici colombiane sulle linee elettriche imparano a mantenere accese le luci
Un lavoro difficile che richiede lunghi periodi lontane da casa, ma l’unica scuola per operatrici su linee ad alta tensione sta cambiando il modo di pensare in un ambiente dominato dagli uomini.16 gennaio 2023 - Soraya Kishtwari
Sociale.network