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Campagna internazionale per bloccare progetto turistico che minaccia le comunità garifune dell'Honduras

Coinvolta l'impresa italiana ASTALDI
19 settembre 2007
Giorgio Trucchi

Il Collettivo Italia Centro America (CICA) ha lanciato recentemente una campagna internazionale per denunciare l'inizio del megaprogetto turistico "Los Micos Beach & Resort Centre", sulla costa della Bahía de Tela, nei Caraibi dell'Honduras.

Secondo la denuncia pubblica presentata dal CICA e dalle popolazioni garifune delle comunità che verranno danneggiate dal progetto (San Juan Tela, Tornabé, Miami, Triunfo de la Cruz), affiliate alla Organización Fraternal Negra de Honduras (OFRANEH), questo progetto, che è finanziato dal Banco Interamericano de Desarrollo (BID) attraverso un credito di 14,9 milioni di dollari, prevede la costruzione di un mega complesso situato su un'area di oltre 500 ettari di terreno e su tre chilometri di spiaggia.
All'interno di "Los Micos Beach & Resort Centre", si edificheranno quattro lussuosi hotel, 256 case di lusso, centri commerciali, parchi tematici, percorsi per passeggiate a cavallo e l'immancabile campo di golf.

Per la realizzazione di questo campo di golf si riempiranno 80 ettari all'interno della Laguna de Micos.
Per i denuncianti, questo comporterebbe "un serio pericolo in caso di uragani, rischio che aumenta come conseguenza del riscaldamento globale ed i suoi effetti sui fenomeni meteorologici, oltre che delle alterazioni della batimetria della Bahía de Tela da dove si pretende estrarre il materiale per il riempimento della palude.
Questo progetto, inoltre, incrementerebbe la grave crisi idrica che stanno vivendo le comunità della zona, le quali dovranno disputarsi l'uso dell'acqua col campo di golf e gli hotel a quattro stelle. Questa situazione comprometterà l'equilibrio idrico della zona, provocando l'alterazione dei corsi di acqua e, pertanto, del funzionamento degli stessi humedales (paludi), aumentando cosí il rischio di inondazioni nelle comunità limitrofe e nella città di Tela durante i periodi delle piogge".

La storia del progetto

La Laguna de Micos è registrata con il numero 722 nella lista delle paludi protette dalla Convenzione Internazionale di Protezione delle Paludi, conosciuta come RAMSAR, ed è parte del Parco Nazionale Jeannette Kawas (PNJK).
Secondo OFRANEH, "Il progetto turistico Los Micos Beach & Resort Centre, il quale prevede un investimento calcolato tra i 140 ed i 200 milioni di dollari, è parte del progetto del BID conosciuto come il Programma Nazionale di Turismo Sostenibile (HO-0195), che prevede anche la costruzione di un aeroporto accanto alla Rovine Maya di Copàn, in un luogo conosciuto come Piedras Amarillas. L’intervento dell’UNESCO è riuscito a frenare le intenzioni del BID e degli imprenditori turistici, che arrivarono all’estremo di utilizzare l’attuale Ministro di cultura per fare pressione sull'organismo internazionale affinché ritirasse la distinzione di Patrimonio dell'Umanità concessa alle Rovine Maya, per poter in questo modo procedere con la costruzione dell’aeroporto".

Uno studio tecnico elaborato dalla Fondazione per la Protezione di Lancetilla, Punta Sal e Texiguat (PROLANSATE), organizzazione non governativa con incarico istituzionale di conservazione del Parco Nazionale Jeanette Kawas, ha dimostrato che il progetto provocherebbe un impatto ambientale disastroso e che inoltre violerebbe numerosi accordi internazionali (Accordo sulla Diversità Biologica - CBD; Accordo per la Conservazione della Biodiversità e Protezione delle Aree Naturali in America Centrale - decreto 183/94), leggi forestali nazionali, direttive ambientali dello stesso BID ed anche il regolamento interno del Parco.

Zona del progetto

La storia di sfruttamento di queste zone dei Caraibi honduregni è anche macchiata di sangue ed è stata esempio di repressione contro le comunità garífunas della zona, le quali si sono organizzate ed opposte all'occupazione e sfruttamento delle loro terre ancestrali, sulle quali vivono da più di 200 anni.

L'opposizione del Comité de Defensa de las Tierras de Triunfo (CODETT) al progetto di urbanizzazione conosciuto come "Mar Bella", progettato sulle terre ancestrali di Triunfo de la Cruz, nel municipio di Tela, è costata la vita a Jesús Álvarez e sette anni di ingiusta prigione ad Alfredo López, entrambi dirigenti ed attivisti del CODETT. Anche i membri della stessa OFRANEH hanno subito costanti minacce ed attentati.

Impresa italiana coinvolta nel progetto

Come ennesimo esempio dell'enorme e crescente debito socioecologico dell'Unione Europea con il Centroamerica, l'impresa costruttrice italiana ASTALDI, una delle più importanti di questo paese, si prepara per iniziare i lavori della struttura base del megaprogetto turistico di Bahía de Tela.
Questa stessa zona è già molto conosciuta in Italia, dato che da anni è scenario del famoso reality show "L'isola dei Famosi", prodotto e trasmesso dalla RAI.

Secondo il comunicato diffuso dal CICA durante la presentazione della campagna internazionale contro il progetto ed il coinvolgimento della ASTALDI, "L'impresa italiana ed il Ministero del Turismo honduregno hanno già messo la prima pietra del progetto lo scorso 17 agosto e l'impresa s'incaricherà di realizzare la rete di infrastrutture di base, per un importo complessivo di circa 18 milioni di dollari, costruendo le strade, le fognature, il sistema elettrico, quello per la raccolta dei rifiuti solidi e per immagazzinare l'acqua potabile".

La stessa impresa, contattata al telefono dai membri del CICA, ha detto che "Il progetto turistico porterà sviluppo, ricchezza e lavoro nella regione". Pertanto, ASTALDI ha invitato a dirigere le preoccupazioni e le denunce direttamente al committente, in questo caso il governo dell'Honduras.
"È per questo motivo - continua il comunicato - che vi chiediamo aiuto per far sentire ad Astaldi la sua complicità con un progetto che è economicamente, socialmente e ambientalmente insostenibile".

In una lettera che può essere inviata alla ASTALDI dalla web www.lisolaeilmattone.blogspot.com gli attivisti del CICA, insieme ad OFRANEH, chiedono all'impresa italiana di sospendere immediatamente ogni attività relativa all'incarico ricevuto.

Potete anche copiare il modello qui sotto riportato e inviarlo agli indirizzi annessi

Milano, 5 settembre 2007

A Vittorio Di Paolo, presidente di Astaldi
A Giuseppe Cafiero, direttore generale Estero di Astaldi
A Mario Ivan Casco di Astaldi Columbus

A luglio la vostra azienda, attraverso la propria filiale honduregna, ha firmato con il governo della Repubblica di Honduras il contratto per realizzare opere infrastrutturali legate al progetto turistico "Laguna de Los Micos", nella regione della Bahia de Tela, lungo la costa Atlantica del Paese.
Come certamente saprete, la zona è abitata da oltre duecento anni da comunità garifuna, un popolo afro-indigeno che vive lungo la costa Nord dell'Honduras.
I garifuna delle comunità che subiranno gli effetti negativi del progetto -San Juan de Tela, Tornabé, Miami, Triunfo de la Cruz-, affiliate nell'Organizzazione fraterna dei popoli negri di Honduras (Ofraneh), denunciano da sempre i possibili rischi e le ricadute negative a livello sociale, economico e ambientale dello sviluppo turistico selvaggio della Bahia de Tela.
Il progetto, infatti, prevede la realizzazione di un mega complesso che andrà ad occupare 500 ettari di terra e una striscia di spiaggia di 3 km. All'interno de "Los Micos beach & resort centre" troveranno posto quattro hotel di lusso, 256 ville, un campo di golf, un club ippico e un centro commerciale.
Il tutto verrà realizzato all'interno del Parco nazionale intitolato a Jeanette Kawas (Pnjk) e di una laguna registrata (con il numero 722) nell'elenco delle paludi protette dalla Convezione internazionale di protezione delle paludi (conosciuta come Ramsar).
Il riempimento di gran parte della palude per la realizzazione del campo da golf, attività che si appresta ad avviare la vostra azienda, è incompatibile con la convenzione Ramsar, che considera le paludi aree di assoluta preservazione, e andrebbe inoltre a compromettere gli equilibri idrici della zona, provocando l'alterazione dei corsi d'acqua, e quindi il funzionamento della palude stessa, aumentando i rischi di inondazione durante i periodi di maggiori precipitazioni nelle comunità limitrofe e nella città di Tela.
Anche uno studio tecnico elaborato dalla Fondazione per la protezione di Lancetilla, Punta Sal e Texiguat (Prolansate), organizzazione non governativa, con incarico istituzionale di conservazione del Parco nazionale Jeanette Kawas, dimostra il disastroso impatto ambientale del progetto oltre ad evidenziare le numerose violazioni di accordi internazionali (accordo sulla diversità biologica, Cdb; il convegno per la conservazione della biodiversità e protezione di aree naturali in America Centrale -decreto n° 183/94-), leggi forestali nazionali, direttive ambientali della Banca interamericana di sviluppo, soggetto finanziatore del progetto, oltre che del regolamento interno del Parco.
La zona del progetto, inoltre, appartiene all'habitat funzionale delle comunità garifuna di Miami, Tornabé, San Juan de Tela, La Ensenada e Triunfo de la Cruz, la cui popolazione ottiene parte del proprio sostentamento dalla laguna menzionata. Il progetto confina con la zona del nucleo del parco nazionale, destinato alla protezione assoluta: una zona, cioè, nella quale la legislazione honduregna non permette alcun cambiamento o alterazione dell'ecosistema.
Per la realizzazione del megaprogetto, il cui importo complessivo supero i 200 milioni di dollari, l'Honduras contrarrà un nuovo prestito con la Banca interamericana di sviluppo (Bid), di cui beneficierà anche Astaldi (per circa 15 milioni di dollari). Ciò comporta un aumento del già alto indebitamento estero del Paese, i cui costi gravano sulle classi popolari.
Per ciò chiediamo ad Astaldi Columbus di sospendere immediatamente ogni attività relativa all'incarico ricevuto.

Le lettere devono essere inviate agli indirizzi qui sotto:

Alessandra Onorati (a.onorati@astaldi.com)
Responsable de Comunicación y Relaciones con los Inversionistas de la Astaldi en Roma

Mario Iván Casco (m.casco@honduras.hn)
Filial hondureña de Astaldi

Secretaría (secretaria@astaldi.hn)
Secretaría de Astaldi Columbus en Honduras

Con copia a: honduras@puchica.org

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