Il Grido degli Esclusi Continentali lotta per la sovranità dei popoli
Dal Brasile, le voci escluse che costituiscono il Grido stavano spandendosi in tutta l´America. Stamattina (12), si levano per la nona volta nel tentativo di farsi ascoltare dalla società.
Sono americani e caraibici, da tutti gli angoli del continente, che si riuniranno per un altro Grido degli Esclusi Continentali, all´interno del quale daranno vita a manifestazioni intorno al fulcro della sovranità e integrazione dei popoli.
Il Grido avverrà in più di 23 paesi contro la concentrazione della terra, della ricchezza, degli accessi, del potere e dei mezzi di comunicazione. In diversi paesi si sta organizzando un digiuno come forma di protesta contro l´implementazione dell´Accordo di Libero Commercio dell´America Centrale (CAFTA, la sigla in inglese) e contro la slealtà delle autorità. Ogni paese ha tuttavia le proprie caratteristiche, modi di lottare e necessità specifiche, per questo, sebbene la lotta contro l´esclusione sia unica, ciascuna paese segue vie differenti.
In Nicaragua ci sarà una grande mobilitazione contro le imprese transnazionali europee. Nella Repubblica Dominicana gli esclusi e le escluse faranno una veglia di fronte al Congresso Nazionale nella capitale Santo Domingo, contro le costanti evacuazioni dei vicini. A Porto Rico le manifestazioni si rivolgono contro il muro - di circa 1.100 chilometri di estensione, con rilevatori di movimento e illuminazione notturna - che gli Stati Uniti stanno costruendo sulla frontiera col Messico e in difesa dei diritti degli emigranti.
In Salvador, Honduras, Guatemala, Messico, Cuba, Panama, Cile, Paraguay, Uruguay, domani sarà un giorno di lotte e resistenza per conquistare l´emancipazione e la libertà che cercano da cinque secoli. I boliviani della città di Santa Cruz hanno spostato leggermente la data del Grido per unire alle proprie rivendicazioni l´omaggio per l´anniversario per la morte di Che Guevara - il 9 ottobre - e le manifestazioni per la difesa delle risorse naturali.
In Argentina le manifestazioni del Grido sono iniziate in Settembre, quando gli esclusi si sono uniti alla Marcia del Movimento Contadino e Indigeno, in Plaza de Mayo (Buenos Aires), per protestare contro le multinazionali minerarie, delle sementi, petrolifere e finanziarie.
Il Grido è lotta contro tutte le forme di esclusione, siano essere sociali, politiche, economiche, ambientali, di genere o etniche. Per Luiz Bassegio e Luciane Udovic, membri della Segreteria Continentale del Grido degli Esclusi, lo scopo del Grido non è solo denunciare ma anche "propositivo, è un grido di richiamo e animazione per la costruzione di alternative che permettano, in forma collettiva, di raggiungere i profondi mutamenti necessari a partire dalla nostra storia e dai milioni di esclusi ed escluse".
È uno spazio aperto alle mobilitazioni sociali, che privilegia il protagonismo degli esclusi e delle escluse. È anche una voce contro l´impero statunitense che domina i paesi latinoamericani e caraibici attraverso interessi e servizi di debito estero, basi militari, muri fisici o legislativi che escludono e fomentano la xenofobia.
I componenti del Grido credono nell´integrazione totale dei popoli per la costruzioni di un mondo più giusto. Per i membri della segreteria Continentale del Grido, perché questa integrazione possa aver luogo è necessario un modello che non sia meramente merceologico e che si opponga alla visione mercantile. Si deve permettere la libera circolazione tra i paesi, lo stabilirsi di leggi comuni che garantiscano i diritti di base a tutti gli emigranti e che non li criminalizzi a causa dello stato irregolare dei propri documenti.
Il Grido degli Esclusi Continentali è stato discusso per la prima volta nel 1998, a Brasilia, durante la realizzazione del Simposio Internazionale sul Debito Estero. Ma solo nell´Ottobre del 1999, con il motto "Per Lavoro, Giustizia e Vita", si realizzò il primo Grido nelle Americhe, coinvolgendo all´epoca 12 paesi.
Link al testo in spagnolo:
http://www.adital.com.br/site/noticia.asp?lang=ES&cod=30016
Tradotto da Rosaria Mostaccio per http://www.peacelink.it.
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