Latina

Assassinato il giornalista hondureño Carlos Salgado, di Radio Cadena Voces

Centroamerica: tre brutte notizie per l’informazione indipendente

Aggressioni contro le radio comunitarie in Guatemala e Messico
21 ottobre 2007
David Lifodi
Fonte: Radio Cadena Voces

Aggressioni contro le radio comunitarie, minacce e addirittura un assassinio: è questo lo sconcertante quadro in cui naviga l'informazione indipendente centroamericana, oggetto di un vero e proprio attacco negli ultimi giorni. Non che la situazione sia mai stata troppo rosea per i mezzi di comunicazione alternativa in tutta l'America Latina, ma negli ultimi giorni in Honduras, Guatemala e Messico si è verificato un autentico tiro al bersaglio.
Cominciamo dall'Honduras. A Tegucigalpa lo scorso 19 Ottobre è stato assassinato il giornalista hondureño Carlos Salgado, solo un mese dopo il tentativo di togliere di mezzo il collega Geovanny García, per fortuna uscito illeso dall'attentato a suo danno. Salgado lavorava per Radio Cadena Voces, ed era conduttore e produttore del programma di satira politica denominato "Fríjol el terribile", in cui si parlava in tono semiserio della vita sociale del paese. Il suo programma era conosciuto in tutto l'Honduras, anche perchè lo aveva inventato molti anni fa lavorando nell'adesso scomparsa Radio Tegucigalpa: "L'assassinio di Salgado preoccupa tutta la redazione giornalistica della Radio" – spiega il suo direttore Dagoberto Rodríguez – annunciando di aver richiesto allo Stato una protezione adeguata. L'inquietudine della redazione è presto spiegata: l'uccisione è infatti avvenuta all'uscita dalla porta principale del suo ufficio, cosa che Salgado faceva molto raramente poiché parcheggiava la sua auto nel garage interno dell'edificio dove si trova ubicata la sede della radio, quindi ciò significa che qualsiasi giornalista della redazione avrebbe potuto essere vittima di questo attentato. Nonostante il Colegio de Periodistas de Honduras (Cph) abbia chiesto allo Stato e in special modo al presidente Zelaya di adoperarsi affinché i responsabili dell'attentato vengano presto scovati, l'assassinio di Salgado cade nel mezzo di una vertenza molto aspra tra Zelaya stesso e i mezzi di comunicazione. Zelaya ha recentemente denunciato la presenza di veri e propri oligopoli dell'informazione nel suo paese, ma il suo atto d'accusa risulta paradossale considerando l'impegno per stravolgere la Ley de Transparencia y Acceso a la Información Publica, come più volte denunciato dal Cofadeh (Comité de Familares de Detenidos Desaparecidos) e dal C-Libre (Comité por la Libre Expresión), che hanno definito le modifiche alla legge volute dall’esecutivo come una "vera e propria manipolazione".
Ci spostiamo adesso in Guatemala, dove proseguono le denunce contro il governo ad opera di Amarc (Asociación Mundial de Radios Comunitarios en America Latina): "le organizzazioni indigene, dei giornalisti e dei militanti dei diritti umani hanno più volte sottolineato come lo Stato abusi dei meccanismi di concessione delle frequenze tv per impedire che determinati settori sociali accedano ai mezzi di comunicazione, mentre favorisce apertamente la concentrazione delle lobby politico-economiche affini al governo nei principali media del paese", si legge nella denuncia presentata dai movimenti alla Comisión Interamericana de Derechos Humanos. Lo scorso febbraio il governo Berger aveva approvato l'"Acuerdo Gubernativo" denominato "Política Para Resolver la Problemática de las Radios Illegales", che di fatto inaspriva le pene contro le radio comunitarie che trasmettevano senza le concessioni di frequenze governative, ma che hanno sempre svolto un ruolo di pubblica utilità soprattutto per le comunità indigene che abitano nelle zone più remote del paese.
Stessa situazione, infine, in Messico, dove anche in questa circostanza è stata chiamata da intervenire la Comisión Interamericana de Derechos Humanos (Cidh). Le continue aggressioni, minacce di morte e intimidazioni contro i redattori delle radio comunitarie hanno spinto la stessa Cidh ad ingiungere ufficialmente allo stato messicano di proteggere la vita e l'integrità fisica dei giornalisti indipendenti delle radio comunitarie, oltre che ribadire il diritto alla libertà di espressione.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

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