Latina

Nicaragua - Il crocevia ideologico del governo e del FSLN

(di William Grigsby)
27 novembre 2007
Giorgio Trucchi

19 luglio - anniversario della Rivoluzione Popolare Sandinista (Foto G. Trucchi)

Voglio parlare della situazione politica del Frente Sandinista e dell'offensiva in atto per distruggerlo. (Sono ovviamente opinioni personali).
Da quando è nato il FSLN, uno dei principali obiettivi delle forze reazionarie in Nicaragua, chiamasi yankees, borghesia, latifondisti, portavoce del sistema capitalista ed i suoi più significativi rappresentanti, è stato quello di distruggerlo. E sto parlando del Frente Sandinista in quanto strumento idoneo e fino ad ora principale strumento dei settori più poveri per raggiungere la giustizia sociale, l'uguaglianza, per avere una migliore qualità di vita.

Evidentemente la storia del Frente Sandinista, da quando è stato fondato da quel genio della politica che è stato Carlos Fonseca, sulla base dell'eredità programmatica di uno dei più grandi uomini che ha partorito il Nicaragua, Sandino, è stata molto convulsa. Da quando il FSLN è nato ed ha scelto come strumento la lotta armata per sconfiggere la dittatura, per Somoza e il capitalismo nicaraguense è diventato il principale nemico da distruggere. Sono cose che non dobbiamo dimenticare.

Il FSLN ha attraversato numerose crisi (l'intervento di Grigsby ripercorre alcune tappe della storia di questa forza politica:
- la sconfitta militare di Pancasán, durante la quale viene uccisa quasi tutta la Direzione Nazionale ed imprigionato il resto dei suoi componenti, tra cui Daniel Ortega, Jacinto Suárez e Lenín Cerna. Poco dopo vengono uccise altre figure importanti come Casimiro Sotelo, Leonel Rugama, Julio Buitrago.
- L'arresto in Costa Rica di Carlos Fonseca ed il fallimento dell'assalto per liberarlo, durante il quale viene ferito e catturato Humberto Ortega, fino alla loro liberazione. Al Frente si integrano altri quadri importanti, come Henry Ruiz, Óscar Turcios, Ricardo Morales, Pedro Aráuz, José Benito Escobar.
- La crisi del 1984 quando si doveva decidere chi candidare alle elezioni.
- La sconfitta elettorale del 1990 dopo la quale un'organizzazione come il FSLN, che si era costituita in funzione dello Stato rivoluzionario, deve ora organizzarsi come partito. Non aveva mai fatto un Congresso e si genera anche una crisi ideologica.
- La separazione nel Congresso del 1994 di un importante settore, pletorico di intellettuali e con una differenza ideologica fondamentale. Scelgono il capitalismo riformista, cioè la famosa alternativa che già Rosa Luxemburg esponeva agli inizi del 1900: Riforma o Rivoluzione. Molti altri invece decidono di abbandonare la politica e si buttano nel libero mercato, cercando un buon salario, una casa, una famiglia, etc... Smettono quindi di essere rivoluzionari per cercare di diventare cittadini comuni e correnti
- Nel FSLN resta un contingente solido, ma disperso e quindi con una situazione complicata.
- Tra il 1997 e il 1998 inizia l'alleanza con il Blocco degli imprenditori sandinisti, che crea il deterioramento della qualità ideologica all'interno del FSLN. L'interesse del Blocco era occupare il partito come strumento per fare soldi, con un discorso pseudo rivoluzionario.
- Quell'alleanza partorì molte cose: il patto con Alemán, l'emarginazione e l'eliminazione dal partito della Izquierda Revolucionaria interna al partito. Una campagna demolitrice per distruggere l'immagine di questi compagni e compagne.
- Tutto ciò indebolisce il partito ormai diviso tra il Blocco degli Imprenditori, che ha alleanze con altri piccoli gruppi e il Blocco Storico che gira intorno alla figura di Daniel Ortega. C'è anche un altro gruppo che è formato da opportunisti in cerca di un posto pubblico e di un modo per avere potere. In mezzo ai due blocchi c'è la massa sandinista che ha un'intuizione di classe fantastica e che sa benissimo che il problema reale è il sistema, ma che non è in grado di aggrupparsi politicamente, né di convertire questa intuizione di classe in strumento ideologico)...

...Dal 5 novembre, cioè da quando il FSLN ha vinto le elezioni e molto probabilmente già da prima, era latente la contraddizione che oggi sta emergendo chiaramente e cioè la presenza di chi è rimasto nel Frente per interessi economici e che ora cerca posti all'interno del governo per sé e per i propri amici.
Il vero problema, però, è che il FSLN ha commesso un errore strategico durante gli ultimi 27 anni e cioè da quando ha preso il potere nel 1979 e questo errore è la mancanza pressoché totale di formazione ideologica e politica dei suoi quadri, principalmente della sua gioventù.
Carenza di quadri politici solidi, con fermezza ideologica e con vocazione di servizio.

Quando sorgono contraddizioni questa situazione porta a far sì che in molti cerchino solamente di portare acqua al loro mulino. Ci sono evidentemente anche errori nella conduzione politica ed infatti credo che i problemi interni al partito, che spesso sorgono, non si debbano affrontare con attacchi diretti alle persone, perché in questo modo si offre ai nemici storici del FSLN l'occasione per lanciare feroci attacchi con l'obiettivo di distruggere il Frente.

È ovvio che all'interno del Frente Sandinista ci siano differenze ideologiche su come portare avanti il paese. C'è una forza, capeggiata da Daniel Ortega e Rosario Murillo, che vuole condurre il paese verso una situazione in cui si possa continuare il processo rivoluzionario. Un'altra corrente, altrettanto forte, che vuole invece fare un buon governo, ma restando all'interno del sistema esistente ed altre due correnti che approfittano della situazione e vogliono trasformare il governo in un loro strumento politico per fare affari.

Da sempre dico che il principale problema per il Nicaragua è il sistema. Il capitalismo ha condotto il paese a questa situazione e fino a che non si cambia sistema non si potranno risolvere i problemi alla radice. Questo è allo stesso tempo obiettivo e percorso, ma non ci si può incamminare su questo percorso, né raggiungere l'obiettivo senza la coscienza della gente, senza un programma definito, con una tattica per ogni situazione. "Senza la gente" significa senza l'organizzazione popolare, ma non basterebbe comunque se la gente non ha coscienza che per cambiare la propria situazione è necessario cambiare il sistema.

Lo strumento per fare questo è il FSLN, ma il problema è che il FSLN di adesso, la cui istituzionalità è nulla, ha una struttura occupata da persone il cui interesse è quello di avere una carica pubblica per avere potere e vantaggi economici.
Ad un certo punto vedi che figure importanti del partito escono all'improvviso pubblicamente criticando l'operato del governo o alcune candidature per le prossime elezioni municipali (novembre 2008). Dietro a tutto ciò, anche se a volte il tutto viene nascosto con un linguaggio molto ricercato, soggiace una contraddizione fondamentale: che rotta il governo sta dando al paese e in che modo.
C'è chi vuole dare una rotta per amministrare il capitalismo usando i suoi stessi strumenti e chi invece vuole dare una rotta di transizione per trovare il momento politico idoneo in cui sia possibile una trasformazione rivoluzionaria della società.

Alla luce di tutto ciò sono da leggere quindi i contrasti interni al partito che emergono quotidianamente.
Un esempio sono i Consejos del Poder Ciudadano (CPC). L'annullamento istituzionale dei CPC fatto dal Parlamento è politicamente irrilevante, anche se la destra l'ha presentata come una battaglia strategica.
Se il governo ha una volontà politica di trasformare i CPC in uno strumento di organizzazione popolare e di coscienza popolare, nessuno lo potrà impedire. I CPC, alla luce dei contrasti ideologici e strutturali all'interno del partito, assumono invece una grande importanza strategica.

Considero questo governo come un governo di transizione ed attualmente è impossibile dire se saremo capaci di condurlo ad un porto in cui poter aprire le porte della rivoluzione socialista o se si continuerà con lo stesso modello capitalista. Questo dipenderà dalla correlazione di forze che saremo capaci di costruire.
Siamo con un governo che è ancora minoranza sociale e non dobbiamo dimenticarcene. La sfida è poter costruire questa maggioranza sociale e per poterlo fare è importante fare un buon governo, un governo con orientazione popolare, che sappia far sapere alla gente cosa sta facendo, parlando chiaro su quanto può e non può fare con la partecipazione della gente stessa.

Anche su questo punto sono evidenti le contraddizioni interne e nel governo ci sono ministri che rispondono a un gruppo ed altri ministri che rispondono all'altro. C'è quindi una lotta di potere. A noi che aneliamo per un'opzione rivoluzionaria, socialista, tocca spingere a favore della Sinistra Rivoluzionaria ed attaccare chi vuole amministrare il capitalismo, segnalando ogni volta il perché...

...In questo paese l'opposizione non può essere solamente di destra. Credo che ci sia sufficiente spazio per un'opposizione da parte della sinistra rivoluzionaria. Purtroppo a volte ascoltiamo opinioni di compagne o di compagni che assumono posizioni ideologiche di sinistra rivoluzionaria e nella pratica coincidono, in termini politici, con la destra.
Uno degli esempi più evidenti è come sia possibile difendere quest'impalcatura giuridica, questo apparato statale creato dal capitalismo per addomesticare e indebolire le classi povere del paese, chiamato Stato di Diritto. Per chi sono state fatte le leggi in questi ultimi 17 anni? Non m'interessa l'istituzionalità borghese se non serve per difendere gli interessi popolari, della gente.
Se fossi stato al posto del presidente Ortega avrei immediatamente cercato la formazione di una Costituente per forzare una nuova correlazione di forze sociali.

Credo comunque che si debba sostenere ciò che di buono fa il governo e criticare le cose negative, ma da un'opzione rivoluzionaria, cercando di far pressione sul governo affinché si diriga verso questa opzione, con un sostegno critico. Questo perché nel governo c'è gente che ha questa stessa posizione.
Credo che Daniel, nonostante le evidenti contraddizioni, questo suo andare di qua e di là, la nefandezza fatta contro le donne, abbia in ultima istanza questa visione...
...Se questo governo fallisce, se il governo del FSLN, di Ortega fallisce, cosa credete che succeda?
Credete che al potere salirà la sinistra rivoluzionaria? Non credo proprio. Dietro l'angolo c'è Eduardo Montealegre e rappresenta l'estrema destra e si sa benissimo che cosa ci cadrebbe addosso con la destra nuovamente al comando.

L'altro giorno ho letto che Daniel Ortega affronta il problema di non poter più controllare l'Esercito e la Polizia. È esattamente il contrario e cioè che la borghesia non è più "padrona" di queste forze, perché le stavano ormai privatizzando, in funzione degli interessi dell'oligarchia e del capitale finanziario in Nicaragua, del neoliberismo. Basta ricordarsi cosa faceva la Polizia durante gli scontri con gli studenti ed i massacri degli anni scorsi, gli sgomberi delle terre occupate.
La gestione di questo governo ha permesso che la Polizia recuperasse la sua identità, la sua indipendenza. Probabilmente Daniel non è "padrone" della Polizia ed è giusto così, ma la Polizia non è già più uno strumento del neoliberismo.
E questa è una conquista cruciale perché chi vuole portare avanti questa società, deve poter contare su forze armate realmente al servizio del paese, degli interessi del paese e della gente, dato che sono due forze - Polizia ed Esercito - che provengono dallo strumento rivoluzionario chiamato Frente Sandinista.

Credo anche che le strade che il governo dovrà percorrere non possano essere imposte dai decreti presidenziali, dal potere o da chi si autoproclama società civile, ma debbano essere costruite con una correlazione di forze sociali e dalla coscienza rivoluzionaria e dobbiamo aiutare a risvegliare questa coscienza rivoluzionaria nella gente. In questo modo si mette nuovamente in discussione questo governo e la conduzione del Frente, perché non è stato capace di riconoscere che per poter trovare quadri capaci e seminare coscienza rivoluzionaria, si ha bisogno di formazione ideologica ed in questo momento non esiste. È anche da questa situazione che si genera la corruzione e senza un reale cambiamento di questo aspetto il governo non potrà andare molto lontano.

Le elezioni del 2008 significheranno molto di più che vincere o perdere la capitale Managua, o i capoluoghi di Dipartimento, o ripetere il successo del 2004 con 86 comuni. Sarà un referendum sul governo e sulla possibilità di avanzare nella formazione della coscienza rivoluzionaria della gente.
È l'opportunità per collocare sul tavolo i due grandi progetti che esistono nel paese: capitalismo o rivoluzione.
La destra sa perfettamente che la vittoria ideologica, politica ed elettorale passa attraverso l'indebolimento ed esaurimento del Frente Sandinista come strumento ideologico e politico della gente...

...Cosa dobbiamo fare noi? Stare forse a guardare o abbracciare una delle due posizioni?
Credo che diventi strategico abbracciare una delle due opzioni, uno dei due strumenti, che in questo caso si chiama Frente Sandinista e ci sono molti modi per farlo. Uno di questi è per esempio recuperare la sua istituzionalità attraverso il recupero del dibattito, delle assemblee, delle discussioni. È inoltre necessaria la formazione. Vogliamo prepararci contro l'attacco brutale della destra? Recuperiamo la struttura, incorporando la gente, ma non attraverso un Decreto Presidenziale; sottomettiamoci al dibattito, fidandosi della coscienza, della forza, della creatività della gente.
Ma perché credete che si continui a voler distruggere il Frente? Perché si teme che possa nuovamente convertirsi in una forza rivoluzionaria socialista.
Ci troviamo quindi in mezzo ad una battaglia ideologica.
Possiamo davvero risolvere i problemi del paese stando dentro un sistema con questa impalcatura giuridica, con queste leggi di mercato? Credo di no. Ma non è nemmeno possibile cambiare con i Decreti. È tutto da costruire e per il momento possiamo e dobbiamo usare le armi del sistema esistente.
Secondo voi perché dopo un anno la riforma tributaria non è ancora pronta? Perché c'è un'eterna discussione all'interno del governo promossa da chi verrebbe colpito dalla riforma stessa.
Se davvero si vuole cambiare non si può continuare a negoziare su elementi così strategici e bisogna iniziare a scrollarsi di dosso quelle persone che ostacolano il cambiamento e tutte quelle che gli girano intorno per avere la loro fetta di torta. È questa la deformazione che esiste all'interno del FSLN e non bisogna avere paura delle conseguenze.

© (Sintesi, traduzione e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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