Latina

Nicaragua - Finalmente una parvenza di laicità...

MINED fa i conti in tasca alle scuole cattoliche che ricevono finanziamenti pubblici
29 gennaio 2008
Giorgio Trucchi

Il Ministro dell'istruzione Miguel De Castilla (© Foto G. Trucchi)

La Conferenza Episcopale del Nicaragua (CEN) ha chiesto al Ministro dell'Istruzione (MINED), Miguel de Castilla, il rispetto degli articoli 53 e 54 della Legge Generale dell'Istruzione, con i quali si stabilisce il finanziamento pubblico per le scuole private, tra le quali ne figurano centinaia gestite dalla Chiesa Cattolica attraverso le parrocchie.

In una lettera pubblica inviata al ministro, i vescovi di León e Juigalpa, César Bosco Vivas Robelo y René Sándigo Jirón, rispettivamente presidente e segretario della CEN, hanno scritto che "lo Stato, in base alla libertà di insegnamento ed al diritto all'apprendimento, riconosce il valore dei centri sovvenzionati e quindi è obbligo del governo includere nel Bilancio della Repubblica una quota per coprire i costi del salario, vacanze e tredicesima dei maestri e professori di detti centri di studio, includendo il personale amministrativo".
Secondo la CEN, infatti, nel 2007 il governo non si è fatto carico di questi costi e quindi chiede che vengano coperti in modo retroattivo.
"Ci sentiamo vittime dell'abbandono da parte delle autorità competenti, le quali non hanno tra l'altro modificato i salari ai docenti negli ultimi tre anni ed ora minacciano di eliminare le sovvenzioni" - recita parte della lettera. Hanno inoltre esortato l'intervento diretto del Presidente della Repubblica "affinché vengano rispettate le nostre istituzioni scolastiche, senza la pretesa di eliminare i finanziamenti pubblici o addirittura di chiudere le scuole stesse".

La risposta del ministro De Castilla non si è fatta attendere. Secondo il titolare di questo ministero, "esistono più di 3 mila scuola private che vengono sovvenzionate e rappresentano un carico enorme per questo ministero. Lo scorso anno mi sono riunito con monsignor Elim Castro, della Curia Episcopale e mi sono stati chiesti 4,5 milioni di córdobas (240 mila dollari), ma il rischio è che poi non restino più soldi per assumere nuovi maestri per il sistema scolastico pubblico".

Ma il problema non è solo questo. A detta del ministro De Castilla, la Chiesa cattolica ed anche quella evangelica, non avrebbero mai informato sull'uso che viene fatto di questi fondi pubblici ed inoltre, continuano a far pagare rette molto alte ai genitori degli alunni.
"Ogni anno il MINED consegna circa 5 milioni di dollari alle scuola private sovvenzionate e di questi, le scuole dell'episcopato ne ricevono circa 2,3 milioni. A questi bisogna sommare i 660 mila dollari per i centri Fe y Alegría, i 730 mila per la Federazione Nazionale delle Scuole Cattoliche, i 106 mila dollari per i Centri Maristi. Al Vicariato Apostolico vengono dati 1,2 milioni di dollari e le ONG ricevono circa 95 mila dollari. È per questo che vogliamo conversare con la Conferenza Episcopale. È necessario che informino sull'uso che viene fatto di tutto questo denaro pubblico e nel caso in cui non lo volessero fare con noi, dovrà intervenire la Contraloría General de la República (Corte dei Conti)".

Secondo il ministro ci sarebbero altri 80 mila dollari che vengono dati alle chiese evangeliche ed a privati per i quali non è mai stata presentata alcune informazione. "Si tratta purtroppo di un'eredità del passato. È dal 1993 che sono iniziate le sovvenzioni pubbliche per pagare i maestri di queste scuole ed è una cosa che dobbiamo correggere e voglio vedere i conti di ogni scuola. Sappiamo che ci sono scuole che fanno pagare circa 20 dollari di retta mensile agli alunni e se lo Stato le sta sovvenzionando, queste rette devono essere più basse. Ci stanno chiedendo anche aumenti per i loro maestri, ma se lo facessimo quest'anno non potremmo inserire 200 dei nuovi 1.500 maestri che vogliamo contrattare per la scuola pubblica".

La Chiesa Cattolica ha quindi cercato di rispondere a queste accuse, con un atteggiamento che lascia trasparire la convinzione di vivere in uno Stato confessionale e non laico, come recita la Costituzione Politica del Nicaragua. Secondo Rolando Álvarez, portavoce della Curia Episcopale, "la Chiesa apporta il 70 per cento degli stipendi ai maestri dei centri privati cattolici, che attualmente sono circa 900 e che accolgono 90 mila studenti. Il MINED, quindi, sovvenziona solo il restante 30 per cento ed è insufficiente. A noi tocca anche coprire i costi delle bollette".

Di fronte al primo vero attrito tra il nuovo governo e la Chiesa cattolica, è intervenuto anche l'arcivescovo di Managua, Mons. Leopoldo Brenes.
Secondo il gerarca cattolico, "sembra che il ministro abbia avuto un lapsus, infatti si sta dimenticando che lo scorso settembre abbiamo inviato al MINED il resoconto delle spese effettuate durante l'anno".

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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