Latina

Celebrato il VI vertice in Venezuela

SUR-SUR: ALBA auspica unità in tutti i settori e nuovo modello di cooperazione

Ortega ne esce rafforzato ed accusa la Colombia di non rispettare la sentenza della Corte di Giustizia dell'Aja
4 febbraio 2008
Giorgio Trucchi

Daniel Ortega durante il messaggio alla nazione (© Foto G. Trucchi)

Il VIº Vertice dell'Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA) ha ribadito il forte impegno dei paesi che ne fanno parte¹ nella ricerca dell'unità latinoamericana in tutti i campi.
In Nicaragua, intanto, il presidente Ortega ha informato la nazione sui risultati del vertice e sui benefici che ne trarrà il paese ed ha attaccato il governo colombiano che, secondo l'ex comandante guerrigliero, non starebbe rispettando la sentenza a favore del suo paese emessa il mese scorso dalla Corte di Giustizia della Aja.

Uno dei principali risultati del vertice è stato il lanciamento del progetto della Banca dell'ALBA, la quale s'avvarrà di un capitale iniziale di mille milioni di dollari ed avrà l'obiettivo di "aiutare i paesi soci affinché non debbano sempre dipendere dagli organismi finanziari internazionali". Secondo i sei paesi membri, questo progetto si differenzierà dal classico modello capitalista e funzionerà per consenso, con un meccanismo democratico di presa di decisioni e con due livelli di direzione: un Consiglio Ministeriale e una Direzione Esecutiva alla cui presidenza si alterneranno i paesi che hanno sottoscritto l'accordo.
Il capitale verrà apportato prendendo in considerazione le capacità economiche e finanziarie di ogni paese e la politica interna della Banca dell'ALBA sarà espressione della volontà degli stessi paesi. Secondo il presidente venezuelano, Hugo Chávez, "questo progetto rompe gli schemi esistenti e si trasforma in uno strumento politico per lo sviluppo sociale ed economico".

Nella Dichiarazione finale del VIº Vertice dell'ALBA sono state presentate numerose risoluzione.

"La regione vive una nuova realtà con un nuovo contratto sociale motivato dal rispetto alla vita, capace di generare un nuovo ordine mondiale in tutti gli ambiti della vita dell'essere umano. Questo contratto sociale si basa precisamente sull'unità latino-caraibica e sull'ALBA, la quale a sua volta si basa sull'essere umano come asse centrale.
l'ALBA ingloba le proposte di ogni indole dei paesi, perché concepisce il commercio come uno strumento e non come fine a sé stesso, e colloca l'umano come centro dell'interesse collettivo".
È stato inoltre ratificato che la fonte di ogni ricchezza è il lavoro umano e non la perversità capitalista che sostiene la speculazione borsistica e che i principi dell'ALBA sono la solidarietà, la complementaritá e l'umanità.
In questo senso la prossima approvazione della Carta Sociale dell'ALBA servirà a stabilire i diritti economici e sociali dei paesi "ed è una vittoria che dimostra la sconfitta degli Stati Uniti che hanno tentato di ostacolarla".

Hanno anche riconosciuto la necessità di creare il Banco Sur "per rompere la dipendenza neocoloniale da istituzioni sfruttatrici", il pieno diritto del Venezuela di costruire il proprio sistema di governo basato su un nuovo socialismo, "che sarà vincolato alla visione umanista del mondo, e che dovrà trasformarsi in una concezione ecologista, antimperialista ed anticapitalista".
Rispetto allo scottante tema che riguarda la Colombia, il vertice ha propugnato un accordo umanitario per risolvere il conflitto interno, criticando l'operato del governo colombiano "che mantiene la guerra come unica soluzione al conflitto" e considerando il narcotraffico ed il paramilitarismo come "le braccia armate delle elite colombiane, che provocano la fuga dei contadini dalle loro terre".
Il vertice ha infine espresso il proprio appoggio alla collaborazione Sud-Sud, alle popolazioni africane " che continuano a subire la storia tragica di assassini e genocidi del passato colonialista" ed ha qualificato come immorale la condotta del governo statunitense per la protezione offerta a terroristi come Posada Carriles mentre, allo stesso tempo, continua a mantenere imprigionati i cinque cubani che realizzavano attività anti terroristiche.

La cooperazione tra Venezuela e Nicaragua

Il VI º vertice dell'ALBA è anche servito per firmare importanti accordi commerciali e di cooperazione tra il Venezuela ed il Nicaragua.
Il Nicaragua si è impegnata ad esportare prodotti alimentari che scarseggiano in Venezuela e l'accordo prevede la vendita iniziale di 8.500 tonnellate di fagioli neri, 11 mila di mais e 500 tonnellate mensili di carne bovina, oltre all'invio immediato di una grossa quantità di vitelli.

Secondo il presidente nicaraguense Daniel Ortega, "il progetto dell'ALBA cerca l'unità latinoamericana in tutti i campi, esattamente come hanno già fatto da tempo paesi come gli Stati Uniti o la stessa Unione Europea. È un processo lungo, ma stiamo crescendo, come dimostra l'esperienza di PETROCARIBE. Attualmente ci sono già 17 paesi² che ne fanno parte e l'Honduras ha da poco aderito a questo progetto.
Anche altri paesi del continente ne sono interessati, ma devono fare i conti con le oligarchie nazionali che osteggiano questo passo.
Nel caso dell'ALBA - ha continuato Ortega - siamo già cinque paesi, ma ve ne sono altri 12 che stanno partecipando in qualità di osservatori, tra cui Honduras, Uruguay, Haiti ed Ecuador".

Durante il messaggio diffuso a reti unificate, Ortega ha anche informato la popolazione che gli accordi firmati con il Venezuela all'interno dell'ALBA, prevedono l'installazione di centrali per la produzione di ulteriori 120 MW di energia elettrica ed ha garantito la fine dei razionamenti energetici che tanto danno hanno arrecato al paese durante tutto il 2007. Vale la pena ricordare che la disastrosa situazione energetica affrontata dal nuovo governo non è dipesa solamente dagli esorbitanti aumenti del costo del petrolio a livello mondiale, bensì dalla situazione ereditata dopo 16 anni di governi neoliberisti, che hanno di fatto privatizzato l'intero settore, consegnandolo in mano a imprenditori senza scrupoli che hanno concentrato il loro interesse sullo sfruttamento del settore e l'arricchimento facile e veloce.

Durante il 2007, l'ammontare complessivo della cooperazione venezuelana con il Nicaragua è stato di 386 milioni di dollari, mentre per il 2008 il presidente Ortega ha accordato con il suo omologo venezuelano una serie di progetti per un ammontare che sfiora i 100 milioni.
30 milioni di dollari verranno destinati al progetto "Strade per il popolo", che avrà l'obiettivo di asfaltare le strade dei quartieri marginali delle principali città. Il progetto sarà di enorme aiuto per i Comuni e verrà gestito dal Fondo de Inversión Social de Emergencia (FISE).
"A fianco del Programma Usura Zero s'incentiverà il programma "Microcredito giusto per le donne" con 8,5 milioni di dollari. Si finanzierà l'acquisto di fagioli da parte della Empresa Nicaraguense de Alimentos Básicos (ENABAS), per poterli distribuire a prezzi ragionevoli e mantenere scorte sufficienti per evitare speculazioni ed aumenti del loro prezzo sul mercato nazionale", ha aggiunto Ortega.

Gli accordi con il Venezuela permetteranno anche un'ulteriore iniezione di liquidi (10 milioni di dollari ognuno) per i programma "Fame Zero" ed "Usura Zero", mentre verranno destinati altri 5 milioni per integrare il programma "Strade per il popolo", 2,5 milioni per la riparazione dei silos di ENABAS per l'immagazzinamento dei fagioli e un totale di 5,4 milioni da investire nello sport.
Per il 2008 è anche previsto l'inizio dei lavori per la costruzione del porto di Bilwi (Puerto Cabezas), distrutto dall'Uragano Félix.

L'esercito dell'ALBA e le tensioni con la Colombia

Durante il programma radiofonico "Aló, Presidente", Daniel Ortega e Hugo Chávez hanno conversato ampiamente su temi riguardanti l'unità latinoamericana, la storia dell'occupazione nordamericana in Nicaragua e la lotta di liberazione di Sandino e le pressioni che gli Stati Uniti starebbero esercitando sulla Colombia per favorire un conflitto con il Venezuela.

Particolare scalpore ha destato in Nicaragua la dichiarazione di Chávez, avallata immediatamente dal suo omologo nicaraguense, secondo la quale sarebbe necessaria la creazione di una forza armata di aiuto mutuo dell'ALBA.
"Daniel, all'interno dell'ALBA, cioè Nicaragua, Bolivia, Cuba, Dominica e Venezuela, dovremmo lavorare per formare una strategia di difesa congiunta, articolando le nostre Forze Armate, perché il nemico è sempre lo stesso e cioè l'impero degli Stati Uniti. Così se se la prende con uno di noi, vorrà dire che dovrà prendersela con tutti, perché risponderemo come uno solo. Noi l'abbiamo già proposto in Sud America e Lula ha detto poco tempo fa di essere d'accordo. In dicembre creeremo il Consiglio di Difesa Sudamericano", sono state le parole di Chávez.
Ortega, all'interno di questo contesto, ha accettato l'idea dicendo che "toccare il Venezuela vorrebbe dire incendiare la regione, perché qui nessuno se ne resterebbe tranquillo. Toccare il Venezuela vorrebbe dire toccare l'America Latina ed i Caraibi".

Le reazioni alle parole di Ortega non si sono fatte attendere e l'opposizione al governo, con l'ormai abituale aiuto dei principali mezzi d'informazione, hanno immediatamente gridato allo scandalo, rispolverando strumenti ormai stantii per infondere paura nella popolazione, come future guerre e la reintroduzione del servizio militare per andare a combattere a fianco del Venezuela.

Nel suo intervento, il presidente Ortega ha quindi spiegato il contesto all'interno del quale è nata questa proposta. Ha letto punti di un documento scritto da Augusto C. Sandino nel 1929, dal titolo "Piano di realizzazione del Supremo Sogno di Bolívar", nel quale l'eroe nicaraguense propugnava la nascita dell'Alleanza e della Nazionalità Latinoamericana, e l'unità nella difesa dei 21 stati che ne avrebbero fatto parte.
"Gli europei con gli Stati Uniti hanno una loro unità dal punto di vista militare. Hanno la NATO. Perché dovrebbero stupirsi se anche noi ci uniamo per difendere la nostra sovranità?", si è chiesto Ortega davanti ai microfoni di radio e televisioni nazionali ed internazionali.
Ha poi ricordato che dal 1990 ad oggi, l'unico coinvolgimento dell'esercito nicaraguense in operazioni militari è stata la partecipazione "a quella che hanno voluto far passare per una missione umanitaria...in Irak!".

Ortega ha poi terminato ricordando le tensioni che sono sorte negli ultimi mesi con il governo colombiano a causa di una sentenza emessa nel mese scorso dalla Corte di Giustizia dell'AJA, secondo la quale il famoso Parallelo 82 (nei pressi dell'isola di San Andrés che appartiene alla Colombia e che è stata reclamata dal Nicaragua) non costituisce un confine marittimo tra i due paesi.
"La sentenza della Corte dell'AJA è chiara e la Colombia non sta permettendo che i nostri pescatori peschino nelle acque che ci appartengono. Lo fanno perché ha una forza militare potente, con un esercito di oltre 100 soldati e con navi da guerra che usa in queste zone, che gli sono state date dai nordamericani nel 1928 quando avevano occupato il Nicaragua", ha continuato Ortega.

Il presidente nicaraguense ha concluso ricordando che il Nicaragua non vuole nessuna guerra, ma solamente che si rispettino i diritti sovrani del Nicaragua e la sentenza della Corte di Giustizia dell'AJA.
A questo proposito ha annunciato che il Ministro degli esteri, Samuel Santos, chiederà un incontro con il Segretario Generale delle Nazioni Unite per consegnargli una lettera in cui si presenta questa situazione e nel frattempo "per garantire i nostri diritti marini faremo uso della nostra Marina che dovrà essere rafforzata, così come la Forza Aerea, per difenderci dalla pirateria nei nostri mari, per combattere il narcotraffico e difendere il nostro ecosistema", ha concluso Ortega.

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

Note: ¹ Venezuela, Cuba, Bolivia, Nicaragua e Dominica
² Antigua e Barbuda, Bahamas, Belize, Cuba, Haiti, Honduras, Dominica, Grenada, Guyana, Giamaica, Nicaragua, Repubblica Dominicana, Surinam, St. Kitts & Nevis, Santa Lucia, San Vicente, Venezuela

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