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A un anno dall'inizio del Programma Produttivo Alimentario "Fame Zero"
26 marzo 2008
Giorgio Trucchi

Pubblicità del PPA (Foto MAGFOR)

Il governo ha iniziato a impostare quello che è stato chiamato il Programma Produttivo Alimentario (PPA) mediante uno strumento essenziale: il Buono Produttivo Alimentario (BPA). Esso consiste nella consegna di un pacchetto di beni di prima necessità che reinstallino la capacità produttiva delle famiglie contadine. La Lista Informativa "Nicaragua y más" ha conversato con Gustavo Moreno, direttore del PPA, per fare una valutazione del primo anno di applicazione del programma.

Gli ultimi 16 anni hanno segnato il progressivo abbandono del settore rurale e della produzione agricola da parte dei governi neoliberisti. Il crollo forzoso e molte volte fraudolento, degli istituti di credito statali per la micro e piccola impresa e la rapida privatizzazione di questo settore nevralgico, sono stati due dei fattori più importanti che hanno portato alla progressiva disintegrazione delle cooperative sorte durante il processo rivoluzionario dagli anni 80. Le terre ripartite dalla Riforma Agraria sono gradualmente tornate nelle mani delle oligarchie "terratenientes" o sono state acquistate a prezzi stracciati dai nuovo ricchi, sorti dalle viscere della rivoluzione o come prodotto della nuova classe politica dello "Stato bottino".
Come conseguenza, migliaia di contadini, considerati dai nuovi banchieri individui "non soggetti a credito", hanno cercato un modo per ridefinire il significato della loro esistenza nel paese.

Il risultato è stato il progressivo abbandono delle campagne e l'integrazione nell'esercito dei braccianti agricoli che deambulano per il paese alla ricerca di lavori temporanei, ed il progressivo aumento del fenomeno dell'emigrazione verso le città o i paesi confinanti, come è il caso del Costa Rica. In entrambi i casi gli effetti sono stati devastanti per le comunità rurali e soprattutto, per i nuclei familiari che hanno continuato a disgregarsi poco a poco. Povertà, denutrizione cronica (nel 2007 si calcolava in più del 70 per cento la massa di nicaraguensi che sopravvivevano con due o meno dollari al giorno) e mancanza di accesso ai mezzi produttivi sono diventati gli elementi dello scenario che ha caratterizzato la zona rurale del Nicaragua.

Il Programma Produttivo Alimentario (PPA)

Una delle principali sfide che si è proposto il nuovo governo è stata la ripresa produttiva del settore rurale, cosciente che questo obiettivo poteva essere raggiunto solamente con un intenso lavoro per eliminare previamente o parallelamente la fame e l'abbandono in cui vivono questi settori.
È in questo contesto che si colloca il Programma Produttivo Alimentario (PPA) "Fame Zero", promosso dal Ministero dell'Agricoltura (MAGFOR) come "una proposta di capitalizzazione e sostegno in tecnologie di carattere agroecologico per le famiglie contadine impoverite del settore rurale con equità di genere". Il principale strumento del PPA è stato il Buono Produttivo Alimentario (BPA), "un pacchetto alimentario di beni per la famiglia, intestati alla donna, tali come una mucca e una scrofa già coperte, galline, materiali per il porcile, la stalla e il pollaio, sementi, ortaggi, piante da frutta e forestali, biodigestore, credito, formazione ed assistenza tecnica su vari temi come genere, salute ed alimentazione animale, cooperativismo, ecosistema, commercializzazione (vedi http://www.magfor.gob.ni/ppa/index.html ).

Il suo valore è stato inizialmente calcolato in 2 mila dollari e contempla 1.500 dollari in beni e 500 dollari per l'assistenza tecnica, la formazione e le spese operative dell'organizzazione e l'implementazione del buono. Le famiglie beneficiarie non potranno vendere gli animali che vengono consegnati loro e restituiranno il 20 per cento del valore ricevuto per formare una Cassa Rurale.
L'obiettivo a breve termine è che le famiglie beneficiate risolvano immediatamente il problema nutrizionale e raggiungano la sicurezza alimentaria, mentre quello a medio termine è che possano implementare un processo produttivo e di commercializzazione delle eccedenze.
Quando venne presentato in gennaio del 2007, il BPA prevedeva un costo annuale di 30 milioni di dollari per coprire le necessità di 15 mila famiglie all'anno (circa 90 mila persone), per un totale di 75 mila famiglie (450 mila persone) durante i cinque anni di governo.

È trascorso più di un anno dalla presentazione del Programma Produttivo Alimentario e la Lista Informativa "Nicaragua y más" ha conversato con Gustavo Moreno, direttore del PPA, per valutare i risultati e le difficoltà incontrate durante l'applicazione di questo nuovo modello.

Gustavo Moreno (© Foto G. Trucchi) Secondo Moreno, "Il programma è iniziato in giugno dello scorso anno ed in questi mesi siamo riusciti a beneficiare 8.945 famiglie, per un totale di circa 54 mila persone. L'inizio è stato un po' difficile, perché abbiamo dovuto modificare il programma ed il contenuto del pacchetto alimentario in base a ciò che riscontravamo nel contatto con le famiglie e alle nostre disponibilità di beni. Non siamo ad esempio riusciti ad avere il numero previsti di maiali e quindi abbiamo sopperito con mucche e galline, per un totale di 11 e 15 mila famiglie rispettivamente. I maiali sono stati distribuiti solamente a 3.600 famiglie. Il valore del pacchetto è stato un po' più basso del previsto, raggiungendo il valore di 1.100 dollari in beni. Se calcoliamo anche le spese di gestione e quelle operative si raggiunge un valore totale di 1.500 dollari.
Le famiglie beneficiate - ha continuato Moreno - sono state selezionate attraverso un processo condiviso che in ogni zona del paese coinvolge le istituzioni dipartimentali, municipali e regionali, le organizzazioni corporative e della società civile ed i vari referenti locali delle istituzioni e ministeri coinvolti nel PPA".
Tre sono i componenti su cui ci si basa per la selezione delle famiglie: bisogno, capacità ed impegno. "Il bisogno è evidente in una famiglia e non c'è molto da indagare su questo. Si chiede anche che la famiglia abbia da 1 a 5 manzanas di terra (1 manzana è uguale a 0,7 ettari) e che firmi un documento in cui si impegna a ricevere formazione, a non vendere gli animali del BPA, ad organizzarsi ed a restituire il 20 per cento del valore ricevuto per conformare una Cassa Rurale", ha aggiunto Moreno.

Secondo le intenzioni del MAGFOR, i pacchetti alimentari già consegnati verranno completati entro marzo del 2008, ampliando la gamma di prodotti e beni previsti. "Ci hanno dato 9,2 milioni di dollari nel 2007 ed abbiamo usato il 100,92 per cento del bilancio e questo perché abbiamo fatto debiti con i fornitori, attualmente già coperti, per 90 mila dollari. Per questo anno, la Asamblea Nacional ci ha approvato una somma di 12 milioni di dollari ed il BID potrebbe approvare un finanziamento di 5 milioni addizionali. Sono già state selezionate 14.547 nuove famiglie che verranno beneficiate dal Bono Productivo Alimentario (BPA) e parallelamente, crediamo che tra aprile e maggio tutte le specie di animali consegnate nel 2007 cominceranno a riprodursi, permettendo alle famiglie l'avvio di un piccolo progetto commerciale. Con questo primo sforzo - ha rilevato il direttore del PPA - abbiamo potuto verificare direttamente che in soli sei mesi il Programma ha permesso a molte famiglie di non soffrire più la fame. Hanno latte, uova, maialini, frutta e leguminose e quindi la possibilità di un'ingestione proteica che prima non avevano".

L'esperienza del 2007 ha permesso anche una modificazione del contenuto del BPA. "Si fa un'analisi del pacchetto in base alla zona di intervento, per adattare il suo contenuto all'ambiente e alla famiglia. È per questo motivo che adesso ogni pacchetto viene discusso e deciso con le famiglie; un cambiamento che si è dato grazie all'esperienza dell'anno scorso, quando i pacchetti erano uguali per tutto il paese e questo generava molti problemi". Attualmente sono 75 i beni che conformano il menù dell'offerta del BPA ed ogni famiglia beneficiaria sceglie con il tecnico incaricato quali di questi prodotti siano più adatti, rispettando sempre un valore totale che non superi i 1.100 dollari.

Le critiche al progetto

Il PPA è stato criticato dall'opposizione al governo per essere, secondo queste forze politiche e sociali, eccessivamente populista ed assistenzialista.

"È un programma pensato per garantire la sicurezza alimentaria a migliaia di famiglie eccessivamente povere, le quali sono escluse dai processi produttivi. Vengono dati gli strumenti per produrre alimenti e questo comporta lavoro e non ci vedo nulla di assistenzialista. Un secondo elemento è che il programma conduce alla produzione reale ed effettiva delle specie e non produce solamente alimentazione, bensì eccedenze che avviano le famiglie verso la riproduzione ampliata e la commercializzazione. È un sistema nel quale si possono vendere i prodotti e non i beni di capitale iniziale. Inoltre - ha ricordato Moreno - esiste un secondo livello del programma in cui le famiglie devono risparmiare parte delle loro vendite per integrare una Cassa Rurale che serve per ampliare la loro commercializzazione. È un insieme di risparmio, credito e maggior commercializzazione che porta alla conformazione di nuclei di famiglie per raggiungere un terzo livello, che è quello dell'agroindustria a livello locale, nazionale ed internazionale".

Attualmente si sono già organizzate 6 mila famiglie in nuclei da 50 e si è cominciato a sviluppare un Programma di Riproduttori per formare promotori che permettano di dare assistenza a un numero maggiore di famiglie. L'obiettivo è raggiungere un numero di 272 tecnici nei prossimi mesi, affinché ognuno di loro segua tecnicamente un numero massimo di cinque famiglie.
Moreno ha anche informato che nel 2008 si cercherà di includere alcune delle famiglie beneficiate dal PPA "Fame Zero" nel Programma Agroalimentare di Sementi Certificate, "per riscattare le loro capacità ed esperienze nelle aree produttiva ed organizzativa".

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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