Latina

Ministro dell'Agricoltura del Nicaragua parla del prossimo Vertice dei Presidenti centroamericani sulla crisi alimentare

Importante appuntamento a Managua
7 maggio 2008
Giorgio Trucchi

Il titolare del MAGFOR durante la conferenza stampa (© Foto G. Trucchi)

La ricerca di strategie comuni per far fronte alla violenta crisi alimentare che sta investendo la regione centroamericana, sarà il tema principale del Vertice dei paesi centroamericani, ALBA e Caribe, fortemente voluto dal presidente nicaraguense, Daniel Ortega, che si terrà in questi giorni a Managua.
Il Vertice, al quale per vari motivi non potranno partecipare i presidenti di Venezuela, El Salvador, Guatemala e Panama, sostituiti dai rispettivi Ministri degli Esteri, segue a una prima riunione dei Ministri dell'Agricoltura avvenuta due settimane fa, durante la quale si sono messe le basi per poter definire accordi strategici a livello regionale ed affrontare in modo sinergico lo spropositato aumento dei prezzi dei principali prodotti alimentari.

Durante una conferenza stampa con i membri della Asociación de Corresponsales Extranjeros de Nicaragua (ACEN), il Ministro dell'Agricoltura nicaraguense, Ariel Bucardo, ha detto che già da alcuni mesi si stava studiando la possibilità di cercare una via d'uscita comune alla crisi.
Tra i principali obiettivi esposti da Bucardo vi sono il sostanziale aumento della produzione di riso, mais, fagioli. sorgo e latte, la necessità di sostenere i piccoli e medi produttori con finanziamenti, materiali necessari alla produzione, come per esempio i fertilizzanti e nuova tecnologia.
Bucardo ha ricordato che all'interno di questo gruppo di paesi esistono specificità e complementarità che bisogna mettere in campo per elaborare la strategia comune ed ha individuato tre tipi di elementi che permetteranno la ristrutturazione del settore agricolo centroamericano a breve, medio e lungo termine.
Un primo elemento è costituito dal potenziale produttivo e cioè paesi che abbiano sufficiente terra da coltivare, capacità per aumentare la produttività per ettaro, risorse umane da impiegare e abbondanza di acqua. Il Nicaragua, l'Honduras e il Guatemala sono stati individuati come paesi in possesso di queste caratteristiche.
Gli altri due elementi riguardano le risorse finanziarie (Messico e Venezuela) e l'esperienza in tecnologia agricola (Cuba e Messico).

"Se riusciamo a trovare la volontà per unire queste risorse e capacità dei vari paesi, potremo sviluppare programmi ed azioni a breve, medio e lungo termine, non solo per affrontare la grave crisi alimentare, ma soprattutto per cambiare una struttura produttiva che è stata completamente smantellata dalle politiche neoliberiste, perché considerata inutile", ha affermato Bucardo.

Per fare ciò, il titolare del MAGFOR ha informato che a breve termine sono necessarie risorse per finanziare il ciclo agricolo dei piccoli e medi produttori centroamericani che inizia in questo mese (circa 600 milioni di dollari apportati in parte dal Venezuela - 100 milioni - ed il resto dai paesi della regione), mentre a medio e lungo termine si prevede l'implementazione di politiche pubbliche produttive che permettano il sostanziale miglioramento delle infrastrutture legate al settore (irrigazione, vie d'accesso, capacità d'immagazzinamento, etc.) e di garantire la sovranità alimentare dei paesi.

Come esempio delle sinergie che potrebbero sorgere dal Vertice dei Presidenti, Bucardo ha presentato il progetto di un'impresa mista tra settore pubblico e privato di vari paesi della regione per la costruzione di un'impresa di produzione di latte in polvere, che si costruirebbe in Nicaragua, essendo questo paese uno dei principali produttori di latte della regione.

L'idea di fondo di questo vertice è quindi quella di ritornare all'agro e di permettere, con strategie comuni, che ogni paese possa produrre i propri alimenti che serviranno per soddisfare la domanda della popolazione. Una volta soddisfatta questa necessità, si potrà poi pensare alla commercializzazione dei prodotti a livello regionale o mondiale.
"Quello che si deve fare è un doppio sforzo e cioè creare politiche commerciali che motivino il produttore a produrre, perché riceve un prezzo giusto per la sua produzione e allo stesso tempo, fare in modo che anche il consumatore goda di questo prezzo giusto. Per fare questo - ha continuato Bucardo - non si tratta di intervenire come Stato per controllare i prezzi, ma di adottare misure congiunte a livello regionale per rompere la catena degli intermediari, che sono quelli che fanno lievitare i prezzi che arrivano al consumatore. Sono anche necessari processi di associatività tra i produttori, per migliorare la commercializzazione e diminuire i costi", ha aggiunto il ministro.
A questo proposito Bucardo ha sottolineato l'importanza che in Nicaragua deve assumere l'azione della Empresa Nicaragüense de Alimentos Básicos (ENABAS), "la quale non dovrà svolgere il compito di inserirsi nel commercio nazionale facendo concorrenza ai produttori, ma comprare a loro grani quando il prezzo è basso, per avere sufficienti scorte, e poter vendere sul mercato quando i prezzi aumentano vertiginosamente, come accaduto lo scorso anno. Deve quindi avere un compito di regolazione dei prezzi per permettere alla popolazione ed ai produttori di avere un prezzo giusto. Calcoliamo che ENABAS potrebbe acquistare circa il 10-20 per cento della produzione di grani".

Per quello che riguarda il Nicaragua, i piani del MAGFOR prevedono l'intervento immediato nella produzione di riso, prodotto che il paese deve ancora importare in grande quantità per l'alto consumo della popolazione (circa 5,5 milioni di quintali di libbra - 1 libbra è uguale a circa 0,45 chilogrammi). Si prevede per il 2008 un aumento della produzione di riso di un milione di quintali, per diminuire il totale delle importazioni di questo prodotto. Meno problemi invece per gli altri prodotti (fagioli, mais bianco, latte e sorgo), mentre la produzione di agrocombustibili con mais giallo ha fatto esplodere i prezzi di questo grano ed il Nicaragua dovrà cercare di produrre maggiori quantità di mais bianco e sorgo per sostituire il mais giallo, che in Nicaragua si utilizza nella preparazione dell'alimento per animali.
Secondo i calcoli del MAGFOR, il Nicaragua aumenterebbe di oltre 20 milioni di quintali la produzione agricola del 2008.

© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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