Latina

Bienvenido Melgarejo, il campesino colpito a morte, era un militante dell'Asociación de Agricultores del Alto Paranà

Paraguay: contadino ucciso dalla polizia durante un'occupazione dei sin tierra

I senza terra stavano protestando contro i grandi latifondi nelle mani degli imprenditori brasiliani e paraguayani
9 ottobre 2008
David Lifodi
Fonte: http://paraguay.indibay.org
Prensa de Frente
- 11 ottobre 2008

Sabato 4 Ottobre: un gruppo di circa duecento campesinos paraguayani senza terra tenta di occupare l'enorme latifondo del proprietario terriero brasiliano Oscar Fader, nell'Alto Paranà. Riuniti sotto le insegne della Central Nacional de Organizaciones Campesinas (che raccoglie 22 associazioni di piccoli agricoltori e militanti del movimento senza terra), i contadini intendono denunciare i grandi produttori brasiliani della soia, che agiscono in Paraguay nella più completa impunità ricevendo spesso l'appoggio dai governatori di alcuni dipartimenti del paese, parte della magistratura e dalla polizia. In questa circostanza la polizia (tra cui i nuclei speciali del Grupo Especial de Operaciones), inviata dalla giudice Celsa Rojas, si schiera in assetto antisommossa intorno alle terre dove erano accampati i contadini con lo scopo di arrestarne i principali dirigenti, i rappresentanti sindacali più in vista e sgomberare il latifondo con la forza. Per liberare i 1010 ettari del latifondo di Oscar Fader i poliziotti sparano, nonostante i senza terra stessero già abbandonando pacificamente l'occupazione, prima gas lacrimogeni e poi pallottole vere e proprie: una di queste colpisce Bienvenido Melgarejo, campesino aderente ad Asagrapa (Asociación de Agricultores del Alto Paranà), che muore nel giro di pochissimo tempo.
Questo episodio ripropone due temi più volte emersi negli ultimi mesi. Il primo riguarda lo strapotere dei grandi imprenditori agricoli trasferitisi dal Brasile al piccolo Paraguay tanto da formare quasi la cosiddetta classe dei "brasiguayos", il secondo si riferisce alla presenza nell'Alleanza Patriottica per il Cambiamento (il coordinamento di movimenti e partiti che hanno spinto Fernando Lugo alla presidenza) di alcune formazioni politiche tutt'altro che interessate a rappresentare gli interessi dei senza terra e in generale della sinistra. Ritenuto da buona parte del mondo imprenditoriale brasiliano come lo sbocco naturale dei propri investimenti (basti pensare solo alla centrale idroelettrica di Itaipù, regolata da un trattato che favorisce ampiamente il Brasile a scapito del Paraguay pur trovandosi nel territorio di quest'ultimo), Asunción ha finito per abdicare alla propria sovranità in campo economico-commerciale, dove soprattutto la borghesia paulista la fa da padrona sostenuta inoltre dai principali media del paese. E' in questo contesto che sono nate le proteste dei contadini contro i grandi latifondi nelle mani degli imprenditori brasiliani e paraguayani, detentori di oltre il 60% delle ricchezze del Paraguay e responsabili dell'utilizzo sistematico e indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti che hanno costretto molte comunità ad abbandonare le loro terre, dove oggi sorgono ampie distese di monocoltura di soia. "Non possiamo permettere che la monocoltura sia utilizzata come arma per difendere la proprietà privata", spiegano i contadini, affermando che i legittimi proprietari delle terre sono loro e non gli imprenditori, definiti non a torto "invasori".
Di fronte alle mobilitazioni contadine la presidentessa di Aps (Asociación de Productores de Soja) Claudia Russel ha denunciato l'assenza del governo: per certi aspetti paradossalmente aveva ragione, nel senso che l'esecutivo ha brillato si per la sua assenza, intesa però come mancata tutela dei contadini. Il Ministro dell'Interno Filizzola, duramente attaccato dai campesinos e da ampi settori della sinistra sociale paraguayana ha effettivamente rilasciato una dichiarazione sconcertante: "La proprietà privata, al pari della riforma agraria, è un diritto costituzionale, e noi abbiamo l’obbligo di difenderla". A questo si è aggiunto il tam tam dei grandi mezzi di comunicazione di schieramento conservatore: prima hanno tentato di derubricare quella che, senza esagerazioni, può essere definita una vera e propria aggressione gratuita, ad un regolamento di conti interno al movimento contadino, poi hanno cercato di addossare la colpa dei disordini alla fantomatica presenza di militanti del Movimento Sem Terra brasiliano e ad infiltrati venezuelani. Questa tesi è stata sostenuta in particolare dal quotidiano Abc per il ritrovamento di bandiere dell'Mst sul luogo dell'aggressione, dimenticando (o fingendo di dimenticare) che spesso il vessillo dei senza terra brasiliani viene sventolato in tutte quelle manifestazioni in cui si rivendicano dignità e diritti in campo sindacale e agricolo.
Bienvenido Melgarejo, 45 anni, lascia sei figli piccoli e tanta rabbia all'interno del Coordinamento Latinoamericano delle Organizzazioni Contadine (Cloc), che ha accusato l'esecutivo di Lugo di criminalizzare le lotte sociali senza essersi distaccato più di tanto dalla politica del suo predecessore Duarte del Partido Colorado.
In realtà la responsabilità non sembra essere di Lugo in persona, il suo impegno nelle zone più povere del paese finché è stato vescovo e la sua coraggiosa scelta controcorrente di candidarsi nonostante il boicottaggio del Vaticano e della parte più reazionaria della società paraguayana non sono in discussione, quanto piuttosto di una sovrastruttura trasversale ai partiti e favorevole al libero mercato, alla deregolamentazione selvaggia e agli investimenti di ogni tipo (anche a costo di passare sopra senza troppi scrupoli ai diritti di campesinos, senza terra e in generale dei settori sociali più poveri del paese) che lo ha appoggiato elettoralmente soltanto perché il Partido Colorado era ormai poco credibile e del tutto screditato. In questo senso si spiega il sostegno a Lugo da parte di persone molto lontane dal suo modo di pensare, è il caso del coordinatore dell'Iirsa in Paraguay Roberto Salinas o degli imprenditori del club privato Centenario, uno tra i più esclusivi del paese.
Il potere del modello agroesportatore prosegue però senza un vero contrasto reale. Alcuni giorni fa simpatizzanti del Movimiento Agrario Popular (Map) hanno ricevuto minacce di morte nel distretto di Vaquería: lo scopo è sempre lo stesso, quello di destabilizzare le organizzazioni contadine e trasformare il Paraguay in una sorta di zona franca della monocoltura della soia.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
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