Latina

Grupo Pellas sul banco degli imputati

Il colosso economico nicaraguense verrà processato dal Tribunal Permanente de los Pueblos (TPP)
11 ottobre 2008
Giorgio Trucchi

Giudici del TPP (Foto G. Trucchi) La Asociación Nicaragüense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica (ANAIRC), affiliata a la UITA, ha denunciato il Grupo Pellas durante l'udienza centroamericana del TPP per essere responsabile della morte di migliaia di ex lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero dell'Ingenio San Antonio.

Secondo i denuncianti, i quali hanno raggiunto il Guatemala dove, all'interno del III Foro Sociale delle Americhe (FSA) si svolge l'Udienza Centroamericana "Politiche neoliberiste, multinazionali e gruppi economici" del TPP, l'impresa Ingenio San Antonio, proprietà della Nicaragua Sugar Estate Ltd, che é parte del Grupo Pellas, ha fatto uso sconsiderato e massiccio di pesticidi, minando gravemente i lavoratori, le risorse idriche della zona e l'ambiente in generale.

Sempre secondo i testimoni, questa cattiva gestione della produzione ha contribuito a scatenare un'epidemia di Insufficienza Renale Cronica (IRC), che in pochi anni ha provocato la morte di 2.986 ex lavoratori e lavoratrici dell'ingenio e la contaminazione di altri migliaia che sopravvivono in condizioni molto difficili.

Secondo Carmen Ríos, presidentessa di ANAIRC, "la nostra lotta é iniziata quando ci siamo resi conto che i lavoratori e le lavoratrici si stavano ammalando di IRC in modo molto accelerato e che, allo stesso tempo, aumentavano le malattie relazionate con questa epidemia. In quel tempo - ha spiegato Ríos ai giudici - le case dei lavoratori circondavano le piantagioni di canna da zucchero ed utilizzavamo le stesse fonti idriche che l'Ingenio San Antonio usava per il processo produttivo. Sapevamo solo che stavamo male, ma non conoscevamo la causa".

La presidentessa di ANAIRC ha un fratello deceduto a causa della IRC, il Dr. Enrique José Ríos Urbina, il quale ha lavorato nell'ospedale dell'ingenio San Antonio. È stato tra i primi a scoprire la relazione tra la IRC e l'acqua inquinata a causa dei pesticidi. Attraverso alcune analisi delle acque scoprì l'esistenza di residui chimici inquinanti e al momento di renderlo pubblico, venne licenziato in tronco dall'impresa.

I testimoni confermano la malattia professionale

Nella loro denuncia di fronte ai sei giudici del TPP, gli ammalati hanno spiegato che grazie alla Legge 456, in Nicaragua la IRC é giá stata riconosciuta come malattia professionale e grazie a ció, stanno ricevendo una pensione d'invalidità dalla Previdenza Sociale (INSS).
"Ció dimostra che la nostra malattia si origina dal tipo di lavoro che abbiamo svolto e stiamo chiedendo al Grupo Pellas che ci indennizzi per i danni che ha causato a migliaia di ex lavoratori, lavoratrici, vedove e famigliari dei deceduti. Abbiamo cercato di riunirci con il Grupo Pellas, ma fino a questo momento non ci hanno preso in considerazione", ha aggiunto Ríos durante la presentazione della denuncia.

Jorge Real, 48 anni, sette dei quali passati spegnendo fuochi all'interno delle piantagioni dell'Ingenio San Antonio, ha spiegato che ha voluto fare questo lungo viaggio per testimoniare contro il Grupo Pellas "perché vedo come intorno a me la gente continua a morire e vedo anche come le mie condizioni peggiorano giorno dopo giorno. Ho lavorato spegnendo i fuochi nelle piantagioni e siccome non potevamo portare molta acqua con noi, bevevamo quella dei fiumi o dai rubinetti sparsi nell'ingenio. Quest'acqua era inquinata con i pesticidi che spargevano con l'aereo e noi non lo sapevamo. Nel 1993 mi sono presentato per la raccolta, ma mi hanno obbligato a fare delle analisi e ho scoperto di essermi ammalato di IRC e l'impresa mi ha buttato fuori". ha concluso Real.

L'esposizione di Guadalupe Solís é stata ancora piú difficile ed emotiva.
"Sono venuta qui per denunciare il Grupo Pellas perché sono una testimone della mortalità tra gli ex lavoratori dell'Ingenio San Antonio.
Ho visto morire mio zio, José Domingo Sánchez Romero, dopo aver lavorato 12 anni nell'ingenio come tagliatore di caña e applicatore di pesticidi. È morto a 45 anni di IRC, con la creatinina a 32, il corpo gonfio e vomitando sangue. È stato terribile e non lo posso dimenticare", ha detto visibilmente scossa Solís.
"Anche mio padre é molto ammalato. Ha lavorato 35 anni seminando la canna da zucchero e poi nella fabbrica e nel 1993 ha scoperto di essere malato a causa dell'acqua inquinata. Ha ormai perso un rene e l'altro si é atrofizzato al 76 per cento della sua grandezza normale. hanno dovuto inserirgli una sonda per poter urinare. Quello che chiediamo - ha concluso Solís - é giustizia ed é per questo che siamo venuti fin qui in Guatemala".

Il Grupo Pellas verrà processato dal Tribunal Permanente de los Pueblos (TPP) anche per "aver ampliato i suoi investimenti con l'obiettivo di espandere la monocoltura di canna da zucchero in gran parte del Centroamerica, per produrre etanolo, prodotto che attualmente esporta in Europa e prossimamente anche negli Stati Uniti. Il Grupo Pellas sta scommettendo sull'affare del futuro senza importargli le conseguenze ambientali", spiega lo scritto presentato da ANAIRC al TPP:

La sentenza finale del tribunale giudicherà anche altri casi che sono stati presentati, come quello contro l'impresa spagnola CALVO ed ENEl nel Salvador, Holcim-Cementos Progreso y Unión Fenosa del Guatemala, Cementera Lafarge dell'Honduras ed il caso risonante delle multinazionali nordamericane che hanno prodotto, commercializzato ed applicato il mortale pesticida Nemagón in Honduras e Nicaragua

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