Brasile:verso un Congresso per il dibattito e l’unità
di Carlos Amorín - Rel-UITA
L'attuale vicepresidente e responsabile delle Relazioni Internazionali, il compagno Alberto Broch, capeggia una lista unitaria di cui fanno parte le varie tendenze presenti all’interno della Confederazione e pertanto, sarà l'unica lista che parteciperà alle elezioni. Alberto è ben conosciuto dalle organizzazioni che integrano la UITA in America Latina e nel mondo. Nonostante ciò, in questo momento in cui si appresta ad assumere la massima carica della più importante organizzazione sindacale del settore dell’agricoltura familiare a livello mondiale, Sirel ha creduto conveniente dialogare con lui per tracciare un breve profilo personale e per conversare sulla sua postulazione e le sfide future dell’organizzazione.
È il maggiore degli undici figli di João ed Angela. È nato in un piccolo comune dell’interno del Río Grande do Sul chiamato Alto Allegro, vicino alla meseta centrale di questo Stato. Ha 53 anni, è sposato con Marení con la quale ha procreato due figlie: Luisa Regina di sette anni ed Ana Julia di 16 mesi.
I suoi genitori sono discendenti di agricoltori italiani immigranti -del Veneto e di Trento - che sono arrivati nel sud del Brasile già iniziato il XIX secolo. Tutti i suoi discendenti, includendo la famiglia di Alberto, sono stati piccoli agricoltori. In realtà, la maggioranza dei suoi fratelli e sorelle continuano ad esserlo.
Come i suoi fratelli e sorelle è nato in campagna ed ha imparato a lavorare negli appezzamenti di terra occupandosi degli animali e coltivando. Come i suoi nonni, ha sperimentato le stesse difficoltà economiche di tutti gli agricoltori familiari.
Ricorda ancora quando aiutava a preparare i campi per la coltivazione utilizzando coppie di buoi, senza l'aiuto delle macchine che sarebbero apparse solamente a metà degli anni 70.
A causa di molte difficoltà pratiche Alberto dovette abbandonare la scuola rurale della zona dove aveva concluso la quarta elementare. La cultura della comunità alla quale apparteneva imponeva che i figli maggiori aiutassero a crescere quelli più piccoli e lavorare nei campi. Erano tempi in cui la manodopera familiare non era mai sufficiente e questo ostacolava la prosecuzione degli studi.
Tre anni dopo avere abbandonato la scuola, Alberto riuscì ad iscriversi ad un corso notturno accelerato e questo nonostante ogni notte dovesse percorrere sette chilometri, a volte camminando ed altre volte a cavallo. Mentre frequentava il secondo anno la sua famiglia comprò un piccolo trattore ed Alberto ricevette l'autorizzazione da suo padre per andare a scuola con questo mezzo.
Purtroppo, dopo tre anni di studi il Ministero dell’Istruzione non riconobbe la validità del titolo e pretese che, per continuare a studiare, tutti gli studenti si sottomettessero ad una difficile prova di conoscenza. Solo due di 30 studenti riuscirono a passare la prova, uno di loro fu Alberto.
Questo risultato venne vissuto come proprio dalla comunità ed i professori parlarono in varie opportunità con il padre di Alberto affinché gli permettesse di continuare gli studi. Fu così che Alberto iniziò il primo anno preuniversitario nel municipio di Espumoso, a 25 chilometri da casa. Ogni giorno faceva un pezzo del tragitto in bicicletta o a cavallo e dopo prendeva un mezzo pubblico, che era un camioncino Combi.
Durante quello stesso anno, suo padre ed i vicini comprarono una mietitrebbia e per questo motivo l’anno successivo Alberto abbandonò gli studi e si dedicò a tempo pieno al lavoro nei campi. Questo cambiamento avrebbe inoltre segnato l’inizio della militanza comunitaria di Alberto, soprattutto all’interno delle diverse Pastorali della chiesa cattolica.
A partire dal suo impegno e coinvolgimento con la Pastorale della Terra, Alberto entrò in contatto con il movimento sindacale agricolo che invitava i cosiddetti "leader di base" a partecipare alle sue riunioni ed alle attività.
All’inizio degli anni 80 venne eletto all’interno del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa Agraria e della Cooperativa di Credito della zona, entrò nel Sindacato dei Lavoratori Rurali di Espumoso e fece parte del suo organo direttivo come supplente della Commissione Fiscale. Appena tre anni dopo, nel 1986, Alberto venne eletto presidente del Sindacato. L’anno successivo venne designato come coordinatore regionale della Federazione.
Nel 1989 venne eletto vicepresidente della Federazione dei Lavoratori dell'Agricoltura di Río Grande do Sul e si stabilì nella città di Porto Alegre. Fu rieletto nuovamente, ma non completò il mandato perché all’inizio del 1995 venne scelto come segretario nazionale delle Politiche Agricole della CONTAG, carica che occupò durante due mandati. Da allora vive a Brasilia.
Nel 2001 venne eletto vicepresidente e responsabile delle Relazioni Internazionali della CONTAG, responsabilità che gli fu rinnovata nel 2005 e che ricopre ancora oggi. Nel 2006 è stato eletto come membro del Comitato Esecutivo Latinoamericano della UITA e dal 2007 fa parte del Comitato Esecutivo Mondiale della nostra Internazionale.
Conversando con Sirel, Alberto ha spiegato le caratteristiche e l'importanza del prossimo Congresso della CONTAG.
-In questo Congresso si sceglieranno le nuove autorità?
-È proprio così. Durante gli ultimi cinque giorni si potevano presentare le liste per partecipare alle elezioni che si svolgeranno durante il Congresso. La Commissione Elettorale, integrata da cinque persone provenienti dalle grandi regioni del Brasile, rispettando anche le quote stabilite per donne e giovani, ha ricevuto una sola lista il cui motto è "CONTAG per la base” ed io ne sono il candidato alla presidenza, mentre come vicepresidente si presenta la compagna Alessandra da Costa Lunas.
-Come è nata questa lista unitaria?
-Dopo un lungo ed infuocato processo di discussione interna. È una lista composta dai rappresentanti di diverse posizioni ideologiche presenti nella CONTAG e che fanno riferimento alle varie centrali sindacali del Brasile. Questa è la lista che verrà presentata alle elezioni che si svolgeranno durante il 10˚ Congresso dal 10 al 14 marzo.
-Questo lavoro previo in cerca dell’unità permette sicuramente di eliminare qualsiasi tipo di clima di concorrenza interna e di arrivare al Congresso in un clima di entusiasmo...
-La cosa più importante per la CONTAG era cercare di arrivare ad una lista d’intendimento. Esiste ovviamente lo spazio ed il diritto democratico di presentare varie liste ed è quello che si sarebbe verificato se non avessimo fatto lo sforzo per metterci d’accordo su una lista unitaria, ma tutti i principali dirigenti della CONTAG erano convinti che con l’attuale congiuntura la cosa migliore fosse quella di cercare un accordo interno. Crediamo che chi ci guadagna con questa decisione è la CONTAG. È vero che avremo un Congresso con meno disputa elettorale, ma sul tappeto ci sono temi molto polemici e questo ci fa pensare che ci saranno momenti di discussione franca ed accalorata, come sempre accade in tutti i nostri Congressi.
-Quali saranno i principali temi che si dibatteranno?
-La CONTAG ha elaborato in anticipo ciò che chiamiamo il "Quaderno delle Tesi", che è stato fatto circolare in tutto il paese, attraverso tutti i municipi e su cui si è dibattuto in più di 120 riunioni, alcune regionali ed altre statali, che si sono realizzate tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009.
È un documento con più di 800 item che contiene un'ampia valutazione sulla congiuntura nazionale ed internazionale, sul movimento sindacale e sul nostro progetto di Sviluppo Alternativo Rurale Sostenibile e Solidale che è la grande linea guida della CONTAG. Presenta anche un'analisi degli undici gruppi di lavoro che corrispondono ad altrettante aree in cui si muove la nostra organizzazione e che, tra vari temi, abbracciano quelli agricoli, sociali, ambientali, della terza età.
Su questi temi abbiamo una varietà di idee, di critiche e di nuove proposte di perfezionamento del lavoro che sono sorte dalle varie riunioni per arricchire il documento base e che dovranno essere sottoposte a dibattito nel Congresso, per decidere quali di esse verranno incorporate.
Parleremo di politica agricola, politica agraria, politica di sviluppo, ma sicuramente i dibattiti più accalorati saranno quelli che girano attorno al tema del sindacalismo, su come considerarlo nell’attualità, tenendo presente le varie opinioni che esistono.
Un altro tema piuttosto importante ha a che vedere con le centrali sindacali. Oggi abbiamo una CONTAG che è affiliata alla Centrale Unica dei Lavoratori (CUT), ma a partire dal 2007 abbiamo un fatto nuovo in Brasile e cioè la creazione di una nuova organizzazione chiamata Centrale dei Lavoratori e delle Lavoratrici del Brasile (CTB), che è stata creata da una parte dei compagni e delle compagne che hanno abbandonato la CUT e che si sono uniti con indipendenti e correnti con altre opinioni. È molto presente nella zona rurale e nella base della CONTAG, poiché ci sono sei o sette grandi Federazioni affiliate.
Sicuramente questo nuovo fatto emergerà nel Congresso e sarà un punto di forte dibattito, poiché dovremo definire se la CONTAG continuerà a rimanere all’interno della CUT o se si dichiarerà indipendente per lavorare con le due centrali.
Siamo comunque sicuri che tutti i dibattiti si svolgeranno con rispetto ed indipendentemente delle proposte che usciranno vittoriose, tutte serviranno per rafforzare la CONTAG.
-Come ti stai avvicinando a questa grande responsabilità che ti conferiscono i tuoi compagni e compagne?
-Essere candidato alla presidenza all’interno di questa lista unitaria è una grande sfida, forse la più importante all’interno della mia vita sindacale. La prendo come una grande responsabilità e sono sicuro che esiste la volontà di coordinare questo processo unitario, insieme a tutta la Giunta Direttiva che, se risulterà eletta come speriamo, consacrerà la presenza di uomini, donne, giovani, dirigenti di tutte le visioni politiche.
Il mio obiettivo sarà quello di collaborare in modo unitario affinché la CONTAG sia sempre di più forte, più combattiva, dando risposte concrete per il miglioramento della qualità della vita degli agricoltori ed agricoltrici del Brasile.
Spero inoltre che la CONTAG continui ad essere un'organizzazione che contribuisca al perfezionamento della democrazia brasiliana, contribuendo con proposte per tutta la società. Sappiamo che sarà un compito difficile, ma ci fidiamo della nostra Giunta e dei principali dirigenti delle nostre Federazioni e Sindacati. Assumiamo quindi questa responsabilità con molta modestia, ma anche con grande coraggio perché sappiamo che saremo in molti a lottare insieme gomito a gomito.
È anche vero che avremo bisogno della presenza e dell’illuminazione divina per poter svolgere al meglio il nostro compito.
-Quanta gente parteciperà a questo Congresso?
-Fino ad ora abbiamo più di 3 mila delegati e delegate iscritti. La nostra Segreteria Generale sta finendo di completare la base dati ed abbiamo anche 250 iscrizioni di consulenti delle nostre Federazioni, a cui si uniscono numerosi osservatori ed una grande lista di invitati nazionali ed internazionali di varie organizzazioni amiche della CONTAG. Tra di loro voglio segnalare la presenza del Coordinatore dei Produttori Familiari del Mercosur (COPROFAM), della nostra amata Regionale Latinoamericana della UITA e di vari sindacati affiliati alla UITA. Ci aspettiamo quindi un flusso di circa 3.500 persone. L'elezione avverrà il 14 di marzo, alla chiusura del Congresso e le nuove autorità s’istalleranno a fine aprile e la carica durerà quattro anni.
(Traduzione Giorgio Trucchi)
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