Deputati solidali con la lotta dei cañeros nicaraguensi
La riunione, considerata un successo dalla Anairc, si è conclusa con la decisione di costituire una commissione speciale formata dalle istituzioni del governo, le municipalità, le commissioni Salute, Lavoro ed Ambiente del Parlamento e le varie organizzazioni di ammalati, per affrontare in modo integrale quella che si considera una vera e propria emergenza nazionale.
Con molta preoccupazione si è anche segnalato il silenzio sepolcrale fino ad oggi mantenuto sulla mobilitazione della Anairc e sulle responsabilità del Gruppo Pellas in questo caso, da parte dei principali mezzi di comunicazione nazionali.
Dopo un'ampia presentazione delle principali problematiche che vivono gli ex lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero ammalati di Insufficienza renale cronica, Irc, ha preso la parola Víctor Sevilla, attuale sindaco di Chichigalpa, città nella quale vari studi hanno evidenziato che il 60 per cento della popolazione vive con questa malattia.
Secondo il sindaco, "È necessario uno sforzo congiunto delle istituzioni. Ogni giorno si seppelliscono varie persone e purtroppo, gli abitanti di Chichigalpa si sono lentamente abituati a questa situazione, a questo scenario di morte che si sta dimostrando più letale del cancro o dell'Aids".
Sevilla ha spiegato ai deputati che la cosa più dolorosa è quando nell'ospedale respingono i malati perché oramai non c'è niente da fare.
"Portatevelo a casa", dicono ai parenti delle persone in fase terminale ed è drammatico vedere come nemmeno al momento di morire venga data loro l'assistenza necessaria. Qui -ha continuato il sindaco- stiamo parlando di un'emergenza sociale che non ha paragoni e dobbiamo iniziare a rifornire di medicine i nostri dispensari, garantire un'assistenza specializzata nelle cliniche mediche, chiedere che la Previdenza sociale velocizzi le pratiche per la pensione. Tutte le istituzioni, i governi municipali, le imprese e le comunità devono concentrarsi su questo problema e cercare di costruire un ospedale con le specialità di cui abbiamo bisogno".
Durante gli interventi si è evidenziata la necessità di studiare a fondo le cause che hanno causato questa epidemia, per dare una risposta integrale al problema, sia in termini medici che di sostegno alle famiglie che rimangono sole dopo la morte dell'ex lavoratore.
Un altro tema che è stato toccato è quello relativo alla Legge 456, con la quale si riconosce l'Insufficienza Renale Cronica come malattia professionale, aprendo così la porta a una denuncia per danni nei confronti delle imprese.
"Questo problema coinvolge direttamente le imprese. Al 18 marzo 2009 abbiamo registrato 3.251 deceduti per Irc, tutti ex lavoratori dell'Ingenio San Antonio", ha manifestato Carmen Ríos, presidentessa della Anairc.
"Non è possibile che si lasci da parte la responsabilità di questa impresa solo per il fatto di essere molto potente e conosciuta a livello nazionale ed internazionale. La protesta che stiamo portando avanti a Managua è perché stiamo incolpando il Gruppo Pellas per i migliaia di morti che ci circondano, e la stessa cosa accade nelle altre piantagioni di canna da zucchero. La nostra popolazione -ha continuato Ríos- sta morendo.
Che cosa stiamo aspettando per esigere a questi grandi arcimilionari ciò che ci devono? Non chiediamo un'elemosina, bensì ciò che ci spetta di diritto, perché hanno un impegno morale con i loro lavoratori e siamo pronti a vegliare di fronte all'Edificio Pellas il primo compagno che dovesse morire nell'accampamento", ha concluso la presidentessa della Anairc.
Da parte loro, i deputati hanno espresso il loro sostegno alla lotta della Anairc ed alle richieste formulate dagli ex lavoratori, segnalando le responsabilità delle imprese.
"In una riunione ho sentito un medico che lavora per l'Ingenio San Antonio leggere i risultati di uno studio sul tema della Irc. In questo studio si indicava come fattore determinante di rischio il fatto che i lavoratori bevevano prodotti alcolici da un contenitore di plastica. Alla fine la colpa della malattia è dei lavoratori e questo non ha nessun senso", ha indicato durante il suo intervento il dottor Gustavo Porras, presidente della Commissione Salute e Previdenza sociale.
"È comprovato che la maggior concentrazione di Irc si trova dove ci sono le piantagioni di canna da zucchero, che sono gli stessi terreni dove si è seminato cotone e banane. Non c'è dubbio che la Irc abbia molte cause, ma questa è la scusa alla quale si aggrappano gli impresari per evadere le loro responsabilità.
Ci sono cose -ha continuato Porras- che sono già chiare e non c'è bisogno di scoprire niente. È chiaro che ci sono fattori di rischio per la Irc nelle piantagioni di canna da zucchero; che c'è nefrotossicità in determinati prodotti che si usano in queste piantagioni, molte volte usando l'applicazione aerea; che ci sono forme di produzione che provocano malattie. È quindi necessario che, oltre a dare una risposta immediata alle necessità urgenti degli ammalati e delle loro famiglie, ai modi per ottenere più velocemente le pensioni, bisogna anche pensare a qualcosa di strategico, serio, integrale, per trasformare le forme di produzione e non per usare questo caso come una bandiera politica.
Il problema è serio e dobbiamo affrontarlo pensando alle generazioni future, ai nostri figli e nipoti, affinché non debbano vivere la stessa situazione in termini economici e di salute", ha inoltre manifestato Porras.
Alla fine dell'incontro si è deciso di costituire una Commissione interistituzionale nell'arco di tre settimane, nella quale possano partecipare tutte le istanze che hanno a che fare con il drammatico caso e per lavorare a fondo su tutti i temi presentati nella riunione.
I deputati hanno anche avanzato la proposta di affrontare immediatamente il tema della fornitura di medicine nei dispensari di Chichigalpa e quelli della Legge 456 e delle pensioni. Hanno anche dichiarato il loro sostegno alla lotta della Anairc per ottenere un indennizzo da parte del Gruppo Pellas.
Il vergognoso silenzio dei media
Nonostante l'ampia divulgazione che è stata data a livello internazionale alla mobilitazione degli ex lavoratori, desta profonda preoccupazione il silenzio quasi totale dei mezzi di comunicazione nazionali.
"C'è stata un'informazione molto scarsa da parte dei mezzi d'informazione del paese", ha commentato Carmen Ríos. "Sono venuti i primi giorni del nostro arrivo a Managua e poi sono spariti. Sono stati pochi quelli che hanno seguito lo svolgimento della nostra lotta in queste due settimane. In alcuni casi ci hanno detto chiaramente che non avrebbero rischiato di perdere la pubblicità del Gruppo Pellas. Per noi è chiaro che l'impresa sta facendo forti pressioni affinché non si parli della nostra lotta", ha concluso.
Anche per Gustavo Porras questa situazione è vergognosa. "Quando un consorzio è padrone di una grande quantità di imprese che producono ed utilizzano annunci pubblicitari sulla stampa, televisione e radio, è chiaro che ha una grande capacità di veto. Credo che questa impresa abbia informato i media che non ritirerà la sua pubblicità in cambio del silenzio. Questa è la vera "libertà di espressione" e siamo di fronte ad un'etica che risponde al sistema in cui viviamo, cioè un sistema capitalista neoliberale che considera corretto questo atteggiamento", ha concluso.
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