REP.DOMINICANA : SCIOPERO GENERALE: RELIGIOSO, “PAESE RISCHIA CRISI BOLIVIANA”
29/1/2004 18:21
“Il Paese rischia una crisi come quella che per un mese ha paralizzato la Bolivia, culminata nella morte di decine di persone e nella caduta del governo”. È quanto riferisce alla MISNA una fonte religiosa contattata telefonicamente nella Repubblica dominicana. “Lo sciopero generale di 48 ore non sarà sufficiente a spingere il presidente Hipólito Mejía e i suoi esperti d’economia a lasciare le loro poltrone. I leader che hanno organizzato lo sciopero, molti dei quali sono stati arrestati dalle forze dell’ordine, credo stiano convincendosi della necessità di proclamare uno sciopero indeterminato, bloccando così per il tempo necessario il Paese e spingendo il presidente e i suoi consiglieri a rassegnare le dimissioni” riferisce alla MISNA l’interlocutore, che non può tuttavia non rilevare un pericolo di segno opposto: “È anche vero che il governo non sta aspettando altro che la scusa per dichiarare ufficialmente che il Paese è caduto in preda al caos. Questo avrebbe due conseguenze: la militarizzazione della società dominicana e il rinvio delle elezioni presidenziali, che dovrebbero svolgersi a maggio. Mejía potrebbe, insomma, prolungarsi il mandato, se ne avesse l’occasione” spiega il religioso. “Il Paese – continua la fonte raggiunta dalla MISNA – ha risposto compatto alla richiesta di astensione dal lavoro avanzata dai leader sindacali. Oggi le strade delle città dominicane sono vuote, i negozi chiusi, come le scuole. Non c’è acqua né energia elettrica. Le vie non sono pattugliate dalla polizia bensì dall’esercito e dalla marina” riferisce il religioso, confermando che il numero delle vittime è salito a tre, mentre quello dei feriti a una cinquantina di persone. “Ma non bisogna credere che nelle strade ci siano scontri di massa. Sarebbe impossibile per chiunque affrontare i militari, che girano in gruppo e armati fino ai denti. Posso dire con certezza, ad esempio, che la vittima di Nagua è morta per un’imprudenza dei soldati che, mentre pattugliavano una via della città, hanno per chissà quale ragione sparato dei colpi verso delle case. Un proiettile è entrato nella stanza in cui si trovava la vittima e lo ha ucciso. La popolazione teme quest’incapacità dell’esercito di controllarsi” riferisce alla MISNA l’interlocutore, che conclude ribadendo che “la popolazione è alla disperazione. Negli ultimi mesi i prezzi sono aumentati di tre volte: ormai, quello che prima costava 5 ora costa 15. Il Paese è allo sbando: per questo chiede che Mejía e i suoi rassegnino le dimissioni prima possibile”.[LL]
Copyright © MISNA
Articoli correlati
- Un'occasione per chiarirci le idee in vista delle lotte che ci attendono
A Milano un dibattito pubblico su “Destra-sinistra: una dicotomia superata?”
Il gruppo milanese “Progetto Nonviolento” terrà un dibattito, aperto al pubblico, il prossimo 25 febbraio con il titolo: “Destra-sinistra: una dicotomia superata?" L’evento avrà luogo dalle 18:30 alle 20:30 presso lo Spazio Tadini in via Niccolò Jommelli 24, Milano.19 febbraio 2025 - Patrick Boylan - questa pandemia era stata prevista
L'industria bellica al tempo del coronavirus
è importante mostrare che l'Italia sia in grado di rispettare gli impegni che ha assunto a livello internazionale anche in presenza di migliaia di contagiati e morti20 aprile 2020 - Rossana De Simone - Articolo di Alessandra Mincone da Nena News
Proseguono gli scioperi della fame dei prigionieri palestinesi
Dalla prigione di Ashqelon a quella di Damon i detenuti palestinesi, donne e uomini, portano avanti questa forma di protesta che riesce a frenare abusi e restrizioni attuate dalle autorità carcerarie israeliane10 luglio 2019 - Laura Tussi - La protesta
Ilva, sciopero a oltranza "Ora vogliamo la verità"
Sale la tensione, divisioni anche tra i sindacati per l'operaio morto in un incidente. Attese per il fronte giudiziario5 novembre 2012 - Mario Diliberto
Sociale.network