Movimenti sociali centroamericani: NO all'Accordo di Associazione con l'Unione Europea
La giornata si è sviluppata in occasione del Vertice dei presidenti del Sistema d'integrazione centroamericana, Sica, e si è conclusa con una marcia che è giunta nei pressi dell'hotel dove erano riuniti i presidenti.
La proposta tecnico-politica dei movimenti, reti ed organizzazioni sociali sull'AdA è stata consegnata al presidente protempore del Sica, Daniel Ortega, per mezzo del presidente del'Honduras, Manuel Zelaya, affinché venga studiata e presa in considerazione dai presidenti centroamericani al momento di riannodare le negoziazioni con la delegazione negoziatrice della UE.
"È necessaria la sospensione immediata delle negoziazioni dell'Accordo di Associazione con l'UE - chiariscono i movimenti sociali nel documento.
Questa sospensione darà ai governi e alla società centroamericana uno spazio nel quale poter analizzare gli impatti dei trattati di libero commercio come fattori inerenti alla crisi finanziaria e alla recessione economica e definire la forma di sviluppo ed integrazione che richiedono le popolazioni centroamericane.
Affinché l'AdA possa essere effettivamente un'opportunità per i nostri popoli e paesi - continua la nota - si richiede che la logica dello stesso sia basata su premesse diverse dal libero commercio".
Per questo motivo, i movimenti sociali chiedono di promuovere un'integrazione regionale basata sulla complementarietà dei paesi e che sia uno strumento per la crescita e lo sviluppo, garantendo il diritto sovrano alla presa di decisioni da parte dei paesi e la definizione di strategie di sviluppo dalle quali possano stabilirsi relazioni giuste ed eque con altri Stati e regioni.
Nel documento si chiede anche di "promuovere un investimento straniero rispettoso dei diritti lavorativi, delle popolazioni indigene e dell'ambiente", oltre a promuovere una cooperazione allo sviluppo che davvero punti a eliminare le cause strutturali della povertà e l'esclusione sociale, e relazioni commerciali che riconoscano le asimmetrie esistenti tra le regioni.
Uno dei punti più importanti del documento di posizionamento presentato ai presidenti del Sica ha a che vedere con la richiesta di "escludere da qualunque processo di negoziazione con l'Europa temi relazionati con i diritti di proprietà intellettuale, la contrattazione ed acquisti pubblici che minacciano il controllo statale dei servizi pubblici".
Infine, i movimenti, reti ed organizzazioni sociali hanno chiesto di stabilire in ogni paese centroamericano dei processi di dialogo che siano ampi e democratici, con la partecipazione dei differenti settori sociali organizzati "per dibattere su un nuovo tipo di accordo con l'Unione Europea, che articoli i vari sforzi per procurare proposte regionali, superando il criterio che gli accordi commerciali si negozino con clausole di confidenzialità e segretismo".
Secondo Laura Rangel della Segreteria dell'Alleanza Sociale Continentale, "L'obiettivo di questo Foro popolare è quello di affrontare due temi principali: il rifiuto e la resistenza nei confronti dell'AdA e contemporaneamente, continuare a presentare proposte alternative d'integrazione centroamericana.
Crediamo - ha continuato Rangel - che l'Ada sia fondamentalmente un accordo di libero commercio e la regione centroamericana non può competere, cioè giocare all'interno di questa scommessa del libero commercio che avrà implicazioni per la sua produzione nazionale, per l'economia e la sovranità degli Stati. Con questo Accordo di Associazione si tenta infatti di garantire condizioni favorevoli per gli investimenti delle imprese multinazionali europee. È una scommessa lesiva per la popolazione centroamericana", ha affermato.
Un esempio è il tema dell'acqua. Per Rangel il processo di privatizzazione iniziato nel continente latinoamericano attraverso le concessioni è una dimostrazione di come le multinazionali, soprattutto le europee, vogliano impadronirsi di questa risorsa così importante e fondamentale per la popolazione.
È per questo motivo che i movimenti sociali chiedono ai presidenti centroamericani che in nessun modo l'acqua venga inserita nelle negoziazioni dell'AdA.
Come alternativa al processo d'integrazione che la regione centroamericana sta sviluppando da alcuni anni, i movimenti sociali stanno costruendo una proposta che interesserebbe l'intero continente americano.
"Fino a questo momento abbiamo strutturato una serie di principi ed alcuni temi strategici per i popoli. L'integrazione non deve puntare al commercio, ma al benessere delle popolazioni - ha dichiarato Rangel alla Lista Informativa "Nicaragua y màs".
Da questa prospettiva, vogliamo che i nostri paesi si relazionino commercialmente per completarsi e non per farsi concorrenza, con un atteggiamento solidale e superando le asimmetrie esistenti. Vogliamo poter pensare che siano le popolazioni gli attori principali dell'integrazione e non le imprese multinazionali, e che si abbandoni la falsa promessa secondo la quale il libero commercio e l'internazionalizzazione dell'economia sono la soluzione ai problemi che abbiamo, come la povertà e l'esclusione sociale".
Il Vertice del Sica
La riunione dei cinque presidenti centroamericani più quelli di Belize, Repubblica Dominicana e Panama si è conclusa con la lettura di una lunga risoluzione nella quale, diversamente da ciò che chiedevano i movimenti sociali, hanno chiesto di "concludere le negoziazioni (dell'AdA) il più presto possibile in base ai parametri ed al calendario previsto, tenendo conto degli interessi del Centroamerica".
Per raggiungere questo obiettivo, i presidenti hanno deciso di "creare una Commissione di alto livello per iniziare la negoziazione di quello che dovrà essere lo strumento finanziario dell'AdA, prendendo in considerazione il progetto del Fondo Comune di credito economico e finanziario Centroamerica-Unione Europea, conosciuto come Fondo E-CA, come base di detta negoziazione". La negoziazione sul Fondo dovrà terminare prima dell'entrata in vigore dell'AdA.
Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha sottolineato che il Fondo Comune sarà lo strumento fondamentale per compensare le asimmetrie esistenti tra le due regioni.
Dopo avere riconosciuto lo sforzo fatto dal Consiglio dei ministri della Sanità centroamericani per evitare la propagazione dell'epidemia del virus A-H1N1, solidarizzarsi coi paesi colpiti da questo virus e riaffermare l'importanza della protezione dei cittadini centroamericani che emigrano fuori dalla regione, il documento finale del vertice esprime soddisfazione per la celebrazione della "prima riunione tecnica sul cambiamento climatico tra i paesi del Sica e la Caricom", per cercare di trovare un consenso in vista della Conferenza delle Parti della Convenzione sul Cambiamento Climatico che si celebrerà in Danimarca in dicembre.
I presidenti hanno anche toccato due punti molto importanti. Per la prima volta all'interno del Sica i presidenti hanno raggiunto un consenso per includere nella risoluzione finale il tema di Cuba, chiedendo di "cercare una posizione comune relativamente al tema di Cuba per quanto riguarda l'embargo e l'eventuale ritiro della sospensione per partecipare al Sistema Interamericano", in vista della prossima Assemblea Generale dell'Oea in Honduras.
A questo proposito, il presidente honduregno, Manuel Zelaya, ha qualificato questa decisione come storica. "Come un segnale di apertura al pluralismo politico nel Sica".
Il secondo punto che si è affrontato riguarda il sostegno totale ed unanime dei presidenti del Sica al presidente guatemalteco Álvaro Colom ed al suo "governo costituzionale del Guatemala nel suo dovere di preservare l'instituzionalità democratica e la validità dello Stato di Diritto, condannando energicamente i crimini e i fatti di violenza contro cittadini guatemaltechi che hanno come proposito quello di destabilizzare il regime costituzionale e l'ordine democratico che è stato costruito con tanto sacrificio a partire dagli Accordi di Pace del 1996", cita la dichiarazione speciale sul Guatemala.
http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2009/05/declaracion-especial-del-sica-sobre.html
Articoli correlati
- Un oblò sul nostro futuro
Morte e vita dei migranti
Rischiamo condizioni irreversibili di ingiustizia e crudeltà. L'unico inattaccabile sul piano umano e della ragione è il comportamento dei volontari, a fronte di scelte dei governi miopi e scellerate18 novembre 2021 - Lidia Giannotti - Crisi di governo, adesso molti pentastellati temono la disfatta elettorale
Il grande problema del M5s è stato il rapporto con la verità e con i movimenti
Il M5s non ha saputo mantenere un'alleanza con quei movimenti che si battevano per il disarmo, l'ecologia e le opere inutili voluti dalle lobby. Ma soprattutto sono state raccontate cose non vere pur di giustificare arretramenti e scelte diverse, sposando la campagna di Salvini contro le ONG9 agosto 2019 - Alessandro Marescotti - E' necessario adeguarsi alla riforma del Terzo Settore
Una circolare regionale della Regione Puglia per gli adeguamenti statutari
Frutto del lavoro del Tavolo regionale per l'attuazione della Riforma del Terzo Settore, fornisce una guida per districarsi nelle modifiche obbligatorie e facoltative5 aprile 2019 - Fulvia Gravame - Si parla troppo poco dell'Africa
Appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti italiani: "Rompiamo il silenzio sull’Africa"
Riproponiamo l'appello che padre Zanotelli fece ai giornalisti italiani il 18 luglio 2017 perché lo riteniamo ancora più attuale ora dopo il vertice europeo del 29 giugno e ancora di più dopo la strage dello stesso giorno in cui sono morti tre lattanti e almeno cento migranti mentre le ONG erano ferme nei porti per scelta del governo italiano e degli altri Paesi mediterranei30 giugno 2018 - Redazione PeaceLink
Sociale.network