Brasile: militanti sem terra aggrediti, torturati e arrestati
La criminalizzazione nei confronti del Movimento Sem Terra, che negli ultimi mesi ha avuto una pericolosa quanto preoccupante accelerazione, non accenna a diminuire, al pari di una persecuzione giudiziaria senza precedenti.
L'ultimo episodio è storia di questi giorni: due militanti senza terra sono detenuti a Campina Grande (Paraíba) dallo scorso 1 Maggio con accuse inverosimili, ma su cui la giudice Adriana Maranhão Silva ha costruito un teorema che per il momento li inchioda al carcere.
I fatti. Il 1 maggio un gruppo di sessanta famiglie sem terra dello stato di Paraíba aveva edificato un accampamento nel municipio di Pocinhos nei pressi della fazenda Cabeça de Boi, 700 ettari improduttivi dichiarati dal Governo Federale nel Dicembre 2008 come area di interesse sociale ai fini della Riforma Agraria. Poco dopo essersi accampate, le famiglie dell'Mst sono state sottoposte al fuoco incrociato ad opera di un gruppo di uomini incappucciati: durante l'aggressione di questo squadrone paramilitare (inviato probabilmente dalla proprietaria della fazenda Maria do Rosário Magno Cavalcante), sette militanti del movimento sono stati catturati e torturati, i loro abiti imbevuti di benzina e per finire ripetutamente minacciati di essere bruciati vivi. Ancora più grave il comportamento della polizia, che al suo arrivo ha arrestato i sette senza terra conducendoli in prigione. Inoltre, l'aggressione subita dai Sem Terra è stata letteralmente rovesciata in tribunale: la detenzione illegale di armi da fuoco, la sparatoria e l'accusa di tentato incendio sono state notificate come accuse a carico dei componenti dell'Mst. Dei sette arrestati cinque sono stati liberati il giorno successivo, ma due (Osvaldo Soares Meira e Nilton Tavares de Araújo) continuano a rimanere in prigione da quasi un mese: sono innocenti, ma devono affrontare un vero e proprio accanimento giudiziario nei loro confronti, teso a dimostrare che il Mst è un gruppo violento. Gli avvocati dei senza terra hanno chiesto la revoca degli arresti lo scorso 19 maggio, ma non hanno ricevuto risposta. E' per questo motivo che il Movimento Sem Terra ha fatto appello alle associazioni che si occupano della difesa e della tutela dei diritti umani per portarle a conoscenza del caso e coinvolgendo nella mobilitazione, tra gli altri, la Cut (Central Única dos Trabalhadores) dello stato di Paraíba, il Centro de Defesa dos Direitos Humanos Dom Oscar Romero fino alla Commissione dei Diritti Umani istituita presso la Camera dei Deputati. Le stesse modalità di accusa nei confronti di Osvaldo Soares Meira e Nilton Tavares de Araújo e degli altri arrestati presentano molti lati oscuri, a partire dall'iniziale divieto per gli arrestati di mettersi in contatto con i loro familiari e con i loro avvocati. Nelle prime ore dell'arresto i sette sem terra sono stati letteralmente fatti sparire alla maniera dei desaparecidos. Nebulose anche le circostanze che hanno spinto la giudice Adriana Maranhão Silva a rilasciare cinque arrestati e a costringere al carcere gli altri due, definiti una costante minaccia per l'ordine pubblico. E ancora: sembra che accanto allo squadrone paramilitare di uomini incappucciati fosse presente il fratello della proprietaria della fazenda Constâncio Magno Cavalcante, mentre le armi che l'accusa sostiene essere appartenenti ai sem terra siano in realtà di proprietà dello stesso Constâncio, che le avrebbe utilizzate durante la spedizione punitiva nei confronti dell'accampamento.
Nonostante queste prove mettano ampiamente in chiaro chi è stato l'aggredito e chi l'aggressore la giudice Adriana Maranhão Silva non intende smontare il suo teorema accusatorio e per questo motivo il Mst ha lanciato una campagna per l'invio di fax, in cui si richiede la scarcerazione immediata dei loro compagni a questo indirizzo:
Juiza Adriana Maranhão Silva (Juiz de Direito de 1a. Entrância).
Juiz Titular - Vara Única - Pocinhos 1ª Entrância
Rua Cônego João Coutinho Centro 58150-000
Fórum Des. Luiz Sílvio Ramalho Júnior
Fone/fax: (83)33841135
Processo – 054.2009.000288-9
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