Nicaragua: il Gruppo Pellas si auto organizza una marcia di sostegno con l’aiuto dei “sindacati”
Dall''incontro tra imprese e sindacati è poi scaturito un accordo firmato mercoledí 3 giugno, nel quale si riaffermano gli attacchi alla Anairc, alla UITA -organizzazione internazionale che sostiene la lotta degli ex lavoratori ammalati di insufficienza renale cronica- e si rinnova il rifiuto da parte dell'impresa e questa volta anche da parte di queste tre centrali sindacali, di riconoscere le responsabilità per l'epidemia che sta decimando la popolazione di Chichigalpa e dell'intera parte occidentale del Nicaragua.
L'accordo è stato immediatamente criticato con una forte posizione di rifiuto da parte del Frente nacional de los trabajadores, Fnt e dalla Federazione unitaria dei lavoratori dell'alimentazione del Nicaragua, Futatscon.
"Lavoratori" a Managua
Cercando disperatamente di seminare il panico tra i loro lavoratori, le imprese del Gruppo Pellas hanno diretto le loro “armi” contro la campagna internazionale di sostegno alla Anairc, adducendo che tale azione potrebbe originare una serie di licenziamenti di massa e la chiusura delle imprese, disegnando uno scenario catastrofico e pesanti ripercussioni sull’economia nazionale. Purtroppo, questa strategia allarmista sembra voler puntare a favorire lo scontro tra lavoratori ed ex lavoratori ammalati d’insufficienza renale cronica (Irc).
Dividere i lavoratori affinché si scontrino tra di loro è una delle vecchie tattiche da sempre usate dalla imprese nazionali e multinazionali in tutto il mondo, ed è sconcertante vedere come alcune centrali sindacali si stiano prestando a questa manovra dell’impresa privata.
Per Marcial Cabrera, segretario generale della Futatscon, "Queste centrali sindacali avevano già diffuso a livello internazionali pronunciamenti in cui difendevano le imprese del Grupo Pellas. Si tratta di un’evidente manipolazione di questi dirigenti affinché i lavoratori credano che sono a rischio i loro posti di lavoro. Mi sembra –ha continuato Cabrera- che sia un atteggiamento vergognoso. Non è possibile che i sindacati si schierino apertamente a favore del gruppo imprenditoriale più potente del Nicaragua, mentre ci sono migliaia di ex lavoratori che stanno morendo o che sono già morti a causa della Irc.
Perfino l'ex segretario generale del sindacato “Salomón Borrel Pérez “, della Clnsa ed affiliato alla Confederación sindical de trabajadores "José Benito Escobar", Cst-Jbe, è morto per questa malattia. È per questo che abbiamo deciso di intervenire e di parlare con i lavoratori che fanno parte di questo sindacato, affinché non continuino a permettere queste manipolazioni. È ormai tempo che i lavoratori aprano gli occhi e prendano delle decisioni rispetto a questi dirigenti sindacali".
Per Marcial Cabrera, la mobilitazione di venerdì 29 dimostra la disperazione delle imprese del Gruppo Pellas, "a tal punto che ora il signor Carlos Pellas vuole presentarsi come il principale interessato alla ricerca di una soluzione per il caso degli ex lavoratori ammalati di Irc.
Vuole addirittura costruire un ospedale specializzato in nefrología. Quello che dobbiamo chiederci, invece, è perché non ha mai voluto ascoltare le richieste della Anairc e sedersi a dialogare. Siamo di fronte a una doppia morale, a una enorme menzogna ed a una manipolazione da parte del signor Pellas, per cercare di deviare l’attenzione dal problema di fondo: dare una risposta ai membri della Anairc che stanno reclamando i loro diritti", ha affermato il segretario generale della Futatscon.
Cabrera si è inoltre mostrato molto dispiaciuto del fatto che, fino a questo momento, nessuna organizzazione sindacale abbia espresso pubblicamente il suo sostegno alla lotta della Anairc. "È davvero un peccato, e nei prossimi giorni la Cst-Jbe emetterà un pronunciamento su questo tema”, ha concluso.
Durante la giornata di giovedì 4 giugno sono finalmente arrivate le dichiarazioni del Fnt e Futatscon a sostegno degli ex lavoratori.
Un vero show
Lo spettacolo montato ad arte dalle imprese del Gruppo Pellas ha avuto come scenario il Ministero del Lavoro, luogo in cui i dirigenti sindacali hanno chiesto alla responsabile di questo ministero, Jeannette Chávez, la creazione di una commissione intersettoriale con la partecipazione del governo, i sindacati, le imprese, i gruppi di ammalati e le organizzazioni della società civile che sono interessate al caso, per garantire la stabilità lavorativa, cercare una via d'uscita alla problematica della Irc ed indagare a fondo sulle cause di questa malattia.
Secondo Denis Meléndez, membro del CISAS, una delle poche organizzazioni nicaraguensi che sta accompagnando la Anairc nella sua lotta, "È deplorevole vedere come questi dirigenti sindacali si siano schierati con una delle imprese più potenti del Nicaragua, e come non abbiano minimamente citato le migliaia di persone che sono morte per l’insufficienza renale.
È vero –ha continuato Meléndez- che sono arrivate a Managua circa 1.500 persone, ma purtroppo non hanno potuto fare la stessa cosa per difendere i loro diritti le migliaia di persone che sono già morte e quelle che sono ammalate. Se facciamo due conti sarebbero molte di più”.
Le decine di autobus strapieni di lavoratori e lavoratrici si sono poi spostati verso l’Edificio Pellas, dove il presidente del gruppo, Carlos Pellas, insieme al direttore generale del Comitato nazionale dei produttori di zucchero (Cnpa), Mario Amador, si sono intrattenuti con le delegazioni sindacali che sono arrivate a Managua in aperto sostegno alle imprese.
Secondo quanto riportato dai mezzi informativi nazionali, il presidente del Gruppo Pellas ha dichiarato che le sue imprese lottano "per l'immagine della compagnia e la protezione dei posti di lavoro.
Insieme ai sindacati ci siamo presi l’impegno di lottare per la stabilità del lavoro, per difendere l'immagine della nostra compagnia, perché in fin dei conti è di tutti. Sia noi -ha continuato il magnate nicaraguense- che i lavoratori siamo orgogliosi di ciò che abbiamo costruito durante questi cento anni, e non permetteremo che gruppi con interessi commerciali o con altri tipi di interessi, vengano a distruggere ciò che abbiamo costruito in tutto questo tempo”, ha dichiarato subito dopo aver dato la sua disponibilità a sostenere un’indagine, insieme al governo, per definire in modo obiettivo e scientifico le cause dell'insufficienza renale cronica.
"Uno dei temi principali presentati oggi fa riferimento ad un eventuale studio per definire le cause della Irc –ha spiegato il membro del Cisas-.
Una volta che il Parlamento nel 2004 ha approvato la Legge 456, la quale riconosce la Irc come una malattia professionale, è finito il tempo delle discussioni e degli studi sull'origine di questa malattia. L'insufficienza renale cronica in Nicaragua è una malattia professionale e l'unica cosa che resta da fare ora è che le imprese che hanno causato danni a migliaia di ex lavoratori della canna da zucchero ed alle loro famiglie rispondano parzialmente per essi.
E sottolineo "parzialmente", perché non c'è cifra sufficiente per la perdita della vita ed i danni alla salute delle persone. Non possiamo inoltre dimenticare che la Irc è strettamente vincolata all'industria zuccheriera e all'uso intensivo di pesticidi sintetici, e questo chiaramente nessuno lo ha voluto menzionare lo scorso venerdì", ha concluso Meléndez.
"Non ci hanno sorpreso e nemmeno spaventati"
Per i dirigenti della Anairc la mobilitazione di venerdì non è certo stata una sorpresa.
"Non ci ha sorpreso l'atteggiamento dei dirigenti sindacali, perché più volte abbiamo ribadito che nelle imprese del Gruppo Pellas non ci sono veri sindacati, bensì organizzazioni che difendono le imprese e non la classe lavoratrice -ha dichiarato a Sirel la presidentessa della Anairc, Carmen Ríos-.
È un'abitudine dell'impresa pagare i lavoratori affinché si mobilitino. Hanno sospeso i lavori per un giorno intero e li hanno pagati lo stesso, dandogli anche da mangiare. Se non avessero fatto così non sarebbero certamente venuti a Managua.
Spero che quanto è successo serva ai lavoratori per capire come sono stati manipolati e come invece la nostra organizzazione ha avuto il coraggio di denunciare quanto è accaduto in queste imprese.
Nessuno ci paga per stare qui a Managua -ha continuato Ríos-. Lo facciamo con sacrificio, sopportando di tutto per difendere i nostri diritti, e diciamo al signore Carlos Pellas che è tempo che cominci a pensare e ad agire col cervello ed il cuore, e non con il fegato.
C'è una legge della Repubblica che classifica la Irc come una malattia professionale, e quindi ciò che chiediamo è un indennizzo, termine che è stato dimenticato dal signor Pellas, cercando invece di convincere l'opinione pubblica che è sufficiente l'aiuto umanitario.
Non siamo qui per soldi, come dice Pellas, ma per ottenere un indennizzo per i danni causati alla nostra salute, perché questo signore ci deve la vita, e non abbiamo paura. Resteremo qui disposti a sopportare qualsiasi cosa", ha concluso la presidentessa della Anairc.
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua www.itanica.org )
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