Ecuador: inaugurata la prima televisione indigena comunitaria
La Costituzione dell'Ecuador riconosce cittadinanza, diversità e dignità alle tante culture, storie e tradizioni che compongono il paese e si riflettono nella garanzia e nella possibilità di costituire mezzi di comunicazione sociali, alternativi e comunitari senza alcuna discriminazione di lingua o di etnia. E' da qui che sono nate le premesse per la nascita e l'inaugurazione, celebrata lo scorso 17 luglio, di un canale televisivo indigeno che trasmetterà nelle province di Cotopaxi, Tugurahua e Chimborazo raggiungendo circa 400 comunità, oltre a qualche altra che si trova a nord di Pastaza e a sud di Pichinca.
Canal 47 Tv Micc, questo il nome della neonata emittente televisiva, è opera soprattutto delle battaglie e delle lotte in cui si è sempre impegnato il Movimiento Indígena y Campesino della provincia di Cotopaxi (Micc), storica organizzazione politico-sociale ecuadoriana attiva nel paese fin dagli anni '60 e conosciuta per la sua scuola di formazione politica.
I principi alla base della formazione pedagogica del Micc sono gli stessi che caratterizzano la storia di questa televisione comunitaria: trasmissione delle culture proprie delle comunità, diritti collettivi, educazione popolare, economia alternativa, valorizzazione dell'oralità come fonte del sapere rappresentano i pilastri della visione e dell'agire politico che da sempre contraddistinguono l'azione indigena. "Scriveremo e racconteremo la storia dei nostri popoli con le nostre mani e la nostra voce", spiega la Coordinadora Andina de Organizaciones Indígenas (Caoi), che darà un mano nell'organizzazione. Il progetto, appoggiato finanziariamente dal Consejo de las Nacionalidades y Pueblos del Ecuador (Codenpe), sarà diretto esclusivamente da giornalisti indigeni ed avrà tra le sue peculiarità programmi trasmessi al 70% in lingua kichwa e al 30% in spagnolo. E' allo studio anche la possibilità di trasmettere cartoni animati in Kichwa affinché i bambini sviluppino un legame con questa lingua e l'identità indigena ne esca rafforzata.
In realtà l'idea di dar vita ad un canale televisivo indigeno risale addirittura al 1990, quando il Micc riuscì ad ottenere un suo spazio sulle frequenze di Radio Latacunga (città nella provincia di Cotopaxi), anche se l'aspirazione maggiore era quella di strappare la possibilità di una frequenza televisiva rimasta vuota nell'etere del paese e finalmente concessa a novembre 2008 dal Consejo Nacional de Radiodifusión y Televisión (Conartel).
Il palinsesto tipo di Canal 47 Tv Micc prevede, a partire dalle prime ore della mattina, la presentazione di video musicali inediti realizzati da artisti indigeni. Sarà particolarmente seguito il programma "Nuestro Pensamiento" ("Nukanchik Yuyay" in kichwa), dedicato ad interviste ed opinioni espresse dai dirigenti delle comunità, e che quotidianamente informerà la cittadinanza su cosa accade nelle tre province dove arriva il segnale tv. Ampio spazio a lotte sociali e rivendicazioni indigene in "Voces e identidad", più approfondimenti sull'agricoltura alternativa e la sovranità alimentare. Infine, nel segno di una precisa volontà di mantenere viva l'oralità e l'utilizzo del kichwa, ci saranno programmi educativi in lingua. "Tv Micc, la mirada de la diversidad" è lo slogan scelto dalla redazione, senz'altro appropriato nel contesto di uno stato che si avvia sempre più sulla strada della plurinazionalità. Maritza Salazar, una delle figure più rappresentative del Micc, anticipa già che la linea editoriale scelta dalla tv darà voce ad organizzazioni studentesche, sindacati, organizzazioni non governative, e sarà in prima fila nel raccontare le mobilitazioni per la difesa della terra, delle risorse idriche e dei diritti collettivi. Il recupero della memoria storica ed un modo di fare giornalismo che inequivocabilmente parte dal basso, secondo il principio del "become yourself media" ormai ampiamente diffuso e in grado di sostituire i mezzi di comunicazione ufficiali, collocano Tv Micc nell'alveo delle numerose e feconde esperienze di reti di informazione comunitaria che hanno la punta di lancia in Telesur e nelle migliaia di radio indipendenti sparse in tutto il continente latinoamericano, per cui non possiamo che augurare alla redazione un sincero "in bocca al lupo".
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