Messico. Ancora impunità per i fatti di Atenco
Il 3 e 4 maggio 2006 più di 2.500 agenti di polizia federale, statale e municipale parteciparono ad un'operazione per porre fine alle proteste della organizzazione campesina "Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra" (FPDT) in Texcoco e San Salvator Atenco. L'operazione di polizia portò alla detenzione di 207 persone, la morte di due civili, decine di manifestanti e agenti di polizia feriti e alcuni agenti di polizia trattenuti in ostaggio.
Amnesty International denuncia il fatto che dopo tre anni di indagini FEVIMTRA non si è dimostrata capace di esercitare azione penale contro i responsabili e abbia rimandato il caso alla Procura Generale di Giustizia dello Stato del Messico, la stessa autorità che si è rifiutata di procedere contro i responsabili durante tutto questo periodo.
Amnesty International sostiene che ancora una volta il sistema di giustizia penale in Messico pare incapace di garantire giustizia alle vittime di violazione dei diritti umani.
Questa disperata situazione ha spinto le vittime sopravvissute alle violenzi a rivolgersi alla Commissione Interamericana dei Diritti Umani.
Amnesty International sostiene che le autorità federali e statali hanno la responsabilità di garantire che questo caso non sia come tanti altri per i quali risulta che le autorità non hanno fatto fronte alla loro responsabilità di garantire alla giustizia i responsabili delle violazioni dei diritti umani.
L'organizzazione sollecita con urgenza il nuovo Procuratore Generale della Repubblica a dimostrare che realmente è impegnato nella difesa dei diritti umani indagando in modo efficace e senza ritardo tutti i funzionari federali implicati nelle violazioni dei diritti umani commessi nel maggio 2006.
Inoltre, sostiene Amnesty International, la Procura Generale di Giustizia dello Stato del Messico deve rispondere alle richieste delle vittime e porre fine a questa ingiustizia, garantendo la dovuta riparazione del danno.
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