Nicaragua e Honduras sott'attacco: l'ineffabile Van Baalen e il "democratico" Micheletti
Mentre crescono i timori per la mobilitazione del 21 novembre, quando governo ed opposizione marceranno per le strade di Managua, il primo difendendo e celebrando la vittoria elettorale nelle Municipali del 2008 e la seconda denunciando nuovamente i presunti brogli elettorali che avrebbero tolto all'opposizione liberale circa 40 comuni - i risultati finali avallati dal Consiglio Supremo Elettorale hanno consegnato al Frente Sandinista 109 dei 153 comuni esistenti in Nicaragua -, la ferrea campagna di disinformazione mediatica da parte dei principali mezzi di comunicazione nazionali e i casi di ingerenza straniera continuano senza sosta.
Dopo le dichiarazioni di alcune settimane fa dell'ambasciatore nordamericano Robert Callahan sulla risoluzione dei magistrati della Corte Suprema di Giustizia, che di fatto dà al presidente Ortega la possibilità di candidarsi nuovamente per le elezioni del 2011, e le violenti reazioni da parte del governo e della base sandinista, nei giorni scorsi è sbarcato in Nicaragua l'eurodeputato del Gruppo dell'Alleanza dei democratici e dei liberali per l'Europa, Adle - lo stesso di cui fa parte l'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris -, nonché presidente dell'Internazionale Liberale, Johannes Cornelis van Baalen.
Obiettivo dichiarato del viaggio era quello di unire le forze liberali (l'opposizione antisandinista frazionata tra la Alianza Liberal Nicaraguense, il Partido Liberal Constitucionalista y il Partido Liberal Independiente/Vamos con Eduardo) e rendere così la vita impossibile al governo sandinista - in netta minoranza nel Parlamento -, preparare il terreno per le elezioni regionali della Costa Atlantica di marzo 2010 e per quelle nazionali del 2011, gettando allo stesso tempo discredito sulla decisione presa dai magistrati della Corte suprema di giustizia, Csj.
Durante due movimentate conferenze stampa, l'eurodeputato di nazionalità olandese, accompagnato dall'ex banchiere inquisito e candidato perdente durante le elezioni del 2006 e 2008, Eduardo Montealegre, ha confermato la sua intenzione di volere promuovere l'unità dei liberali e condannare l'operato dell'attuale governo. Ha inoltre invitato la base liberale a scendere in strada per difendere i loro diritti.
"Qualsiasi straniero può criticare il mio paese, l'Olanda, e quindi anch'io che in questo momento sono in Nicaragua posso parlare di brogli elettorali e del comportamento fraudolento di un governo del Nicaragua".
Ha inoltre sostenuto che l'Organizzazione degli stati americani, Osa, ha il dovere di venire in Nicaragua per riprendere il governo di questo paese. "Se lo ha fatto in Honduras deve farlo anche qui dove Daniel Ortega vuole ricandidarsi alla presidenza". Un parallelismo quanto mai azzardato, ma dal suo punto di vista giustificato, visto quanto accaduto pochi giorni dopo in Honduras.
Durissima la risposta del presidente nicaraguense. "È un pirata olandese sinverguenza che è venuto a profanare il nostro suolo con la complicità di alcuni vendepatria criollos. Questo eurodeputato - ha continuato Ortega - si è riunito con alte cariche dell'esercito ed ha cercato di convincerli a fare un colpo di Stato come in Honduras. Evidentemente voleva sapere fino a che punto il nostro esercito avrebbe potuto avere lo stesso comportamento di quello honduregno. Si è trovato invece di fronte ad un comportamento patriottico, di rispetto delle leggi".
L'ineffabile van Baalen ha poi abbandonato il paese e si è diretto verso l'Honduras dove ha collezionato altre perle.
Si è riunito immediatamente con il presidente di fatto, Roberto Micheletti e gli ha comunicato che il congresso dell'Internazionale Liberale l'ha recentemente nominato vicepresidente di questa istanza. "Per me è stato un vero piacere dare questa notizia al presidente Micheletti. Con il suo coraggio, il presidente Micheletti ha reso possibile lo svolgimento di elezioni presidenziali democratiche. Si tratta di un enorme e coraggioso passo a favore della democrazia", ha spiegato.
Van Baalen è anche andato oltre e ha annunciato che la sua organizzazione invierà osservatori alle elezioni del 29 novembre, "perché le elezioni libere e trasparenti e la futura nomina di un nuovo Presidente completeranno il processo di ritorno all'ordine costituzionale in Honduras", ha dichiarato di fronte agli sguardi sbigottiti della stampa internazionale.
Ha infine criticato la Osa per avere preso le parti del presidente Zelaya invece di consigliargli di non cercare di cambiare la Costituzione per farsi rieleggere.
Cosa penserà l'Italia dei Valori di tali dichiarazioni? Parteciperà all'invio di una delegazione di osservatori a un processo elettorale che l'intera comunità internazionale ha detto di non volere riconoscere?
Nei prossimi giorni, vari comitati europei di solidarietà con la lotta del popolo honduregno invieranno comunicati e lettere ai deputati dell'Adle, per sensibilizzarli sulla necessità di mantenere il disconoscimento delle elezioni del 29 novembre.
Per chi volesse i loro indirizzi: http://www.alde.eu/en/about-us/meps/
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