Latina

Bien vivir e diritti della Madre Terra al centro del pre-vertice di Cochabamba

Bolivia: verso la Conferencia Mundial sobre el Cambio Climático

La cumbre è stata voluta dal presidente Morales
11 aprile 2010
David Lifodi

 A poco più di una settimana dalla Conferencia Mundial sobre el Cambio Climático y Derechos de la Madre Tierra, in programma a Cochabamba dal 20 al 22 Aprile prossimo, sono già oltre 7500 gli iscritti che discuteranno di cambiamento climatico e riscaldamento globale. La Cumbre del Cambio Climático è stata fortemente voluta dal presidente boliviano Evo Morales in seguito al fallimento del vertice istituzionale tenutosi lo scorso dicembre a Copenaghen: in quella circostanza si parlò apertamente di un clamoroso insuccesso.
In preparazione alla cumbre, i cui risultati saranno presentati a Cancún durante il prossimo round istituzionale previsto per Dicembre 2010, i movimenti popolari boliviani, i popoli indigeni e le organizzazioni contadine hanno già realizzato un pre-vertice, sempre a Cochabamba, il 29 e 30 Marzo scorsi, denominata Conferencia de los Pueblos Indígenas Originarios Campesinos y Organizaciones de Bolivia sobre el Cambio Climático y Derechos de la Madre Tierra. All'incontro preparatorio hanno partecipato, tra gli altri, la Central Obrera de Bolivia (Cob), la Confederación Nacional de Mujeres Campesinas Indígenas Originaras de Bolivia "Bartolina Sisa, la Confederación de Pueblos Indígenas de Bolivia (Cidob) e il Consejo Nacional de Ayllus Marqas del Qollasuyu (Conamaq). Gli argomenti trattati dalle diciassette commissioni di lavoro createsi appositamente per l'occasione hanno trattato principalmente tre argomenti: le cause strutturali del cambiamento climatico, il bien vivir come nuovo paradigma di sviluppo incentrato sul rispetto per la Madre Tierra, infine la richiesta di una maggiore attenzione verso le politiche ambientali.
La posizione delle realtà di base boliviane in merito al fallimento del vertice di Copenaghen è molto netta e decisa: non saremo noi a pagare la crisi climatica del vostro modello di sviluppo, intendendo con questo le politiche ambientali poste in essere dall'Occidente ed identificandole come uno sviluppo di carattere capitalista. A questo proposito, ed in linea con le comunità indigene e contadine che ritengono di non essere responsabili della crisi climatica in atto, lo stesso presidente Morales si è fatto portavoce dell'istanza dei movimenti, che richiedono un referendum mondiale sul cambiamento climatico da svolgersi il 12 Ottobre 2010. Inoltre, si è discusso anche sull'eventuale costituzione di un Tribunal de Justicia Climática che inviti i paesi sviluppati a ridurre i consumi e sanzioni gli stati e le imprese multinazionali responsabili di avvelenare ed inquinare l'ambiente contribuendo così ad un cambiamento climatico anomalo ed irregolare.
Il bien vivir e il ruolo fondamentale della Madre Terra come essere vivente e fonte di vita sono stati analizzati e dibattuti nella "Declaración Universal de los Derechos de la Madre Tierra, che sarà presentata anche all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il manifesto sui diritti della Madre Terra ne prevede la sua messa al centro contrapposta alla distruzione, al degrado e all'alterazione del sistema ambientale di cui si preoccupano le comunità contadine e indigene. La Madre Terra ha diritto ad essere protetta, rispettata e conservata, secondo gli estensori del manifesto, al pari dell'acqua, dell'aria e dei diritti ambientali, che devono contribuire al benessere ed allo sviluppo armonico dell'essere umano e dell'ecosistema naturale.
Ampio spazio è stato dedicato infine alla richiesta del financiamiento para la tierra, no para la guerra, chiedendo cioè maggiori investimenti per la salvaguardia del pianeta terra e minori nell'acquisto di tecnologie e strumenti bellici. In questo contesto è stata valutata la proposta di costituire un Consejo Global de Defensa de los derechos de la Madre Tierra ed è stato valutato un maggior impegno in relazione alla difesa della sovranità alimentare del continente sudamericano, strettamente connessa alla sovranità territoriale dei popoli.
Le proposte e gli spunti emersi nel pre-vertice, a cui hanno lavorato oltre 500 persone in rappresentanza di tutte le organizzazioni sociali del paese, saranno presentata durante le giornate dal 19 al 22 Aprile.

 

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

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