Messico: Vile attacco paramilitare a carovana umanitaria a Oaxaca
Confermati due morti e vari feriti. Non si hanno notizie di almeno tre persone
30 aprile 2010
Giorgio Trucchi
La notizia è arrivata durante la nottata di martedí 27 aprile. La Carovana della Solidarietà con la Comunità Autonoma di San Juan Copala, nello Stato di Oaxaca, è stata attaccata da gruppi paramilitari che hanno aperto il fuoco in modo indiscriminato, uccidendo due persone e ferendone molte altre. Almeno tre le persone di cui al momento non si hanno ancora notizie e che sarebbero riuscite a fuggire all'agguato.
Secondo le ultime notizie che stanno circolando soprattutto sui mezzi d'informazione indipendenti (silenzio totale, invece, sui grandi network, molto più interessati a fare da cassa di risonanza delle cosiddette "rivolte popolari" in Nicaragua, Venezuela e Cuba), le due persone decedute sono Beatríz "Bety" Cariño Trujillo, direttrice del Centro de Apoyo Comunitario Trabajando Unidos (Cactus) e integrante della Red de Radios Indígenas Comunitarias del Suroeste mexicano e l'osservatore internazionale, Yiri Antero Jakala, di nazionalità finlandese.
Il grave attacco contro decine di persone appartenenti a movimenti sociali, organizzazioni popolari e dei diritti umani e gruppi di osservazione internazionale, sarebbe avvenuto a circa 100 km dalla località di Sabana, quando la carovana ha dovuto arrestare la propria marcia per la presenza di grosse pietre che erano state messe sulla strada.
La carovana era partita nella mattinata dalla città di Huajuapan de León, con l'obiettivo di rompere l'assedio a cui è sottoposta la Comunità Autonoma di San Juan Copala, "come conseguenza della repressione statale e paramilitare contro il processo di autonomia che si sta costruendo all'interno della comunità", spiega una nota diffusa in serata da Voces Oaxaqueñas Construyendo Autonomía y Libertad (VOCAL), una delle organizzazioni che hanno organizzato la carovana.
Poco prima della partenza e temendo possibili rappresaglie, il presidente autonomo di San Juan Copala, Jesus Martínez Flores, aveva responsabilizzato per qualsiasi atto violento il Procuratore generale Evencio Nicolás Martínez, il Segretario di governo dello Stato di Oaxaca, Jorge Franco Vargas e il candidato a diputato del Pri, Carlos Martínez.
Al momento di cercare di spostare le pietre che bloccavano la strada, circa 15 paramilitari che imperversano nella zona avrebbero aperto il fuoco contro il convoglio, uccidendo due persone e ferendone molte altre.
"Questa aggressione armate è il prodotto delle condizioni di violenza istituzionale e dell'impunità di cui godono i gruppi paramilitari nella regione di Oaxaca -denuncia Giubileo Sur/Americhe in un comunicato diffuso durante la giornata del 29 aprile -.
Una violenza istituzionale diretta contro le varie espressioni di lotta sociale, impegnate nella costruzione di processi di autonomia. Questa aggressione avviene all'interno di un contesto di isolamento ed assedio da parte dei paramilitari della comunità di San Juan Copala, dove dal mese di gennaio (2010) i bambini non frequentano la scuola e la comunità non ha né luce, né acqua, né assistenza medica".
Di fronte alla gravità di quanto accaduto ed al silenzio dei principali mezzi d'informazione nazionali ed internazionali, varie organizzazioni sociali e popolari hanno condannato il vile attentato, accusando direttamente del fatto "la criminale organizzazione paramilitare Ubisort (Unión de Bienestar Social de la Región Triqui) e il Mult (Movimiento de Unificación y Lucha Triqui)".
Allo stesso tempo hanno responsabilizzato il governatore dello Stato di Oaxaca, Ulises Ruiz e le persone menzionate precedentemente dal presidente autonomi di San Juan Copala.
Immediata anche la richiesta di sottoscrizione di un documento di condanna e l'invio di una lettera alle principali autorità messicane, chiedendo giustizia per le persone assassinate e ferite, la riapparizione delle persone scomparse (Neo Bautista Jimenez, David Venegas Reyes, David Cilia y Daniel Arellano Chavez) e la fine della repressione e del finanziamento ai gruppi paramilitari.
Bety
Pieno di tenerezza e rabbia il comunicato fatto circolare da Cactus.
Bety Cariño Trujillo, difendeva i diritti umani da oltre 15 anni e lavorava nell'accompagnamento comunitario nella regione della mixteca e nella formazione delle popolazioni indigene della regione.
Ha inoltre promosso la creazione di reti di economia solidale in varie comunità della zona e con altre organizzazioni, ha creato la Red de Radios Indígenas Comunitarias del Sureste Mexicano.
Bety sarà ricordata come una compagna e una lottatrice instancabile, che ha perso la vita accompagnando una carovana umanitaria e che cercava, come sempre l'ha fatto, il beneficio per i più poveri. La ricorderemo come una compagna di fiducia, impegnata ed instancabile, che accompagnerà con il suo spirito tutte le nostre lotte. E che non permetterà che ci arrendiamo fino a raggiungere la giustizia e il castigo per chi ha commesso questo stupido atto di barbarie e violenza, perpetrato da gruppi paramilitari che agiscono per conto del governo dello Stato di Oaxaca.
Testo da inviare all'ambasciata del Messico in Italia:
Sr. Embajador de la República de México
Por medio de la presente nos dirigimos a Usted para manifestarle nuestro hondo pesar y repudio por el asesinato de Beatriz A. Cariño, miembro de la organización CACTUS-AMAP y del ciudadano finlandés Yiri Antero Jakala, producidos el pasado 27 de abril del corriente año, en una emboscada realizada a la caravana de apoyo y solidaridad con el municipio autónomo de San Juan Copala de Oaxaca.
Por su intermedio queremos manifestar a las autoridades competentes, tanto a nivel federal como regional, la exigencia de detener cualquier tipo de violencia o represión contra las comunidades y organizaciones sociales de la región, quienes sufren el constante asedio militar, la falta de electricidad, agua y servicios de salud, violándose así sus derechos humanos esenciales.
Como así también exigir la aparición con vida de las personas aún desaparecidas: Neo Bautista Jimenez, David Venegas Reyes, David Cilia y Daniel Arellano Chavez, y el fin de la violencia institucional y paramilitar ejercida contra el municipio autónomo de San Juan de Copala.
Atentamente.
Nombre:
Organización:
© (Testo e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org
Note: Video di Bety Cariño: http://www.youtube.com/watch?v=TWPkLcoVoaI
Appello Jubileo Sur/Américas: http://www.jubileosuramericas.org/item-info.shtml?x=100387
Per sottoscrivere l'appello: jubileosur@gmail.com
Articolo relazionato di Gennaro Carotenuto: http://www.gennarocarotenuto.it/12970-oaxaca-lo-stato-delle-cose-dove-stato-sequestrato-davide-casinori/#more-12970
Appello Jubileo Sur/Américas: http://www.jubileosuramericas.org/item-info.shtml?x=100387
Per sottoscrivere l'appello: jubileosur@gmail.com
Articolo relazionato di Gennaro Carotenuto: http://www.gennarocarotenuto.it/12970-oaxaca-lo-stato-delle-cose-dove-stato-sequestrato-davide-casinori/#more-12970
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