Latina

Honduras: Maestri e organizzazioni sindacali in piazza. Nessuna riconciliazione

Cortei e blocchi stradali. Chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione
12 agosto 2010
Giorgio Trucchi

Sciopero generale indefinito in Honduras (Foto tiempo.hn)

Lo sciopero indetto dalle organizzazioni dei maestri dell'Honduras potrebbe acutizzarsi nelle prossime ore. I rappresentanti delle principali confederazioni sindacali del paese centroamericano hanno infatti annunciato il loro sostegno alla lotta dei maestri, assicurando la loro partecipazione alle mobilitazioni previste per i prossimi giorni. Tra le principali rivendicazioni nei confronti del governo vi è il pagamento di oltre 3.6 mila milioni di lempiras (circa 190 milioni di dollari) all'Istituto di Previdenza Sociale dei Maestri (Inprema).
 
Tale somma sarebbe stata trattenuta dalle buste paga di migliaia di maestri e mai versata all'Inprema, finendo invece nelle tasche del governo di fatto di Roberto Micheletti, bisognoso di rimpolpare le proprie casse dopo la sospensione dei flussi finanziari internazionali a causa del colpo di Stato civico-militare del giugno 2009.
 
Nei giorni scorsi, più di 20 mila maestri e maestre hanno sfilato per le strade della capitale honduregna e sono giunti di fronte alla Casa Presidenziale, chiedendo il versamento all'Inprema dei loro contributi sottratti durante i mesi del colpo di Stato. Hanno inoltre dichiarato il loro totale sostegno alle centinaia di maestri che hanno occupato i locali di questa istituzione, denunciando il presunto piano di decapitalizzazione, fallimento e successiva privatizzazione.
 
Esigono anche il pagamento dei salari arretrati di oltre 3 mila maestri, la reintegrazione nel posto di lavoro dei direttori ingiustamente licenziati all'inizio dell'anno scolastico, la rinuncia del ministro dell'Istruzione, Alejandro Ventura e il rispetto dello Statuto del Docente, minacciato in questi giorni da un progetto di legge che ne snaturerebbe i contenuti e che i maestri considerano come un "grave e pericoloso passo indietro".
 
Attualmente, i locali dell'Inprema sono circondati dall'esercito e dalle truppe speciali della polizia e si teme un intervento violento per sgomberare gli occupanti.
 
Confederazioni sindacali sostengono la lotta

 
Lo sciopero generale indefinito proclamato dalle organizzazioni dei maestri honduregni ha trovato nei giorni scorsi un valido sostegno.

Il rappresentante della Confederazione unitaria dei lavoratori dell'Honduras, Cuth, Israel Salinas,  ha infatti informato che il prossimo 13 agosto si svolgerà un'assemblea generale per decidere le misure da adottare per sostenere la lotta dei maestri.
 
"Le confederazioni sindacali stanno chiedendo al governo di prendere una decisione politica e di risolvere questo problema. L'istruzione non può essere ignorata, né trattata con disprezzo dalle autorità", ha detto Salinas.
 
Durante la giornata del 10 agosto, maestri, organizzazioni sindacali e membri della Resistenza hanno marciato per le strade di Tegucigalpa. Successivamente, hanno bloccato per varie ore il traffico nazionale e internazionale lungo l'importante arteria che conduce verso il confinante Nicaragua.
 
Tutt'altro che conciliante la posizione fino ad ora assunta dal presidente Porfirio Lobo.
 
"Ministro Ventura, continui così. Con prudenza ed aperto al dialogo, ma senza negoziare. Chi non lavora non riceverà lo stipendio. Se vogliono scioperare, che lo facciano. Vuole dire che cercheremo quelli che hanno voglia di lavorare e li manderemo dove c'è bisogno", ha minacciato Lobo.
 
Per i prossimi giorni sono attese nuove mobilitazioni e proteste, mentre per il 18 agosto è stata convocata una manifestazione nazionale in difesa del salario e contro l'approvazione di una legge, che renderà sistematico l'utilizzo del lavoro flessibile e legalizzerà la precarietà della manodopera.

Note: © (Testo Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )
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