In Ecuador istituito un Fondo internazionale per salvare la Natura dalla deriva petrolifera
In Ecuador, dopo anni di dittatura dei Petrolieri, viene istituito un Fondo internazionale, con la firma di Correa il Presidente e l'avallo dell'ONU, che lascia nel sottosuolo il greggio dell'Amazzonia.
Questa era la richiesta del movimento indigeno e popolare per la loro esistenza come persone e popolo e per difendere la natura per tutti noi ( non verranno immesse nell'aria 400 milioni di tonnellate di anidride carbonica e si salva un pezzo di foresta enorme).
Hanno lottato a volte contro il loro stesso amato Presidente Correa ( che continuano a votare ) e contro i settori istituzionali che ascoltavano spesso di più i petrolieri, hanno resistito e grazie alla loro indipendenza oggi l'Ecuador è più libero e sostenibile.
Ogni volta che salviamo gli ecosistemi e ci organizziamo per avere un futuro non mercantile ma giusto, compatibile e degno lo facciamo per nostra madre terra, per tutti gli esseri viventi, ovunque vivano.
Cerchiamo di festeggiare questa grande vittoria mondiale della società civile e dei movimenti sociali ed indigeni contro lo sviluppismo petrol-dipendente adoperandoci per rendere il nostro territorio sempre più armonioso e vivibile e per rendere le nostre menti ed i nostri cuori più liberi da egoismi e schematismi.
Articoli correlati
- Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Minacce di morte a chi difende i diritti dei migranti
Il monitoraggio del Consiglio d'Europa il 22 ottobre ha segnalato il clima di odio verso i migranti. A conferma di ciò sono oggi giunte le minacce di morte alla giudice Silvia Albano, presidente di Magistratura Democratica, contraria al trattenimento dei migranti in Albania.24 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Il paese latinoamericano rischia di trasformarsi in una colonia Usa
Ecuador: tornano le basi militari
Il Proyecto de Reforma Parcial a la Constitución voluto dal presidente Daniel Noboa intende togliere il divieto sancito dall’articolo 5 della Carta costituzionale in merito alla presenza di basi militari straniere in territorio ecuadoriano.15 ottobre 2024 - David Lifodi - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
Chiediamo al presidente della Repubblica di sostenere l'ONU mentre i caschi blu sono sotto attacco
Il silenzio rischia di essere interpretato come un segno di debolezza o, peggio, di complicità tacita. Il nostro Paese non può permettersi di essere complice del fallimento della missione UNIFIL. Se qualcuno deve lasciare la Blue Line, non sono certo i caschi blu: devono essere le forze israeliane.10 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink - Albert, il bollettino quotidiano pacifista
I caschi blu italiani sono in pericolo ma il presidente Mattarella rimane in silenzio
L'esercito israeliano ha invaso il Libano e minaccia i caschi blu dell'ONU intimando di andarsene. Fra caschi blu ci sono anche i militari italiani che hanno rifiutato di ritirarsi. Ma sono rimasti soli: neppure la Meloni esprime solidarietà ai caschi blu in pericolo. E il presidente Mattarella?9 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network