Latina

Nicaragua - ANAIRC: "Succeda quel che succeda, noi andremo avanti"

Continua la "Irresponsabilità Sociale d'Impresa" del Gruppo Pellas
25 ottobre 2010
Giorgio Trucchi

Manifestazione di protesta dell'ANAIRC davanti all'Edificio Pellas © (Foto G. Trucchi)

Sono trascorsi 19 mesi da quando la Asociación nicaraguense de afectados por insuficiencia renal crónica, Anairc,  ha iniziato la sua protesta a Managua per aprire un tavolo di trattativa con la Nicaragua Sugar Estates Ltd (NSEL), proprietaria del complesso zuccheriero "Ingenio San Antonio" e integrante del Gruppo Pellas. Un lungo periodo di lotte e mobilitazioni che è costato la vita a vari ex lavoratori delle piantagioni di canna da zucchero e che, fino a questo  momento, non è riuscito a scuotere la coscienza del potente gruppo economico nicaraguense. 

Per conoscere ciò che è successo negli ultimi mesi, la Lista Informativa "Nicaragua y más" e Sirel hanno dialogato con Carmen Ríos, presidentessa di Anairc. 
 
- Avete compiuto 19 mesi di lotta a Managua. Come sta Anairc dopo tutto questo tempo? 
- Andiamo avanti e non ci siamo arresi. Abbiamo appena consegnato un'altra lettera a Carlos Pellas affinché si apra un tavolo di trattativa. Sono già troppi i morti e gli ex lavoratori dell'Ingenio San Antonio malati di insufficienza renale cronica (IRC). 
La NSEL continua a mantenersi in silenzio, per nulla disposta a riconoscere le sue responsabilità. Continua con la sua campagna mediatica per screditarci ed è riuscita, con vari stratagemmi, a far sì che 15 di noi rinunciassero all'Associazione. 
Nonostante ciò, il resto della gente è animata. È cresciuta la loro coscienza attorno all'importanza della nostra lotta e manteniamo una presenza di più di cento persone nell'accampamento. 
 
- Continuate a manifestare davanti all'Edificio BAC del Gruppo Pellas? 
- Abbiamo sospeso le mobilitazioni per vari mesi, mentre aspettavamo che la Procura generale della Repubblica ,Pgr, si mettesse in contatto e dialogasse con la NSEL e il Gruppo Pellas, per iniziare una negoziazione. 
Alla fine non ci sono stati risultati e a settembre abbiamo iniziato nuovamente le marce di protesta e a bloccare tutte le entrate dell'edificio. La reazione dei Pellas è stata violenta. 
 
- Che cosa è successo? 
- Ci hanno denunciato alla Polizia per avere ostacolato la libera circolazione e l'accesso all'edificio. Il 7 ottobre sono arrivati più di 20 poliziotti e hanno cercato di sgomberarci. Ci hanno detto che ne avremmo pagate le conseguenze. 
Il giorno dopo ci stavano già aspettando. Hanno colpito alcuni compagni. C'è stata molta confusione, ma alla fine siamo riusciti a concludere la nostra protesta. 
A questo punto il Procuratore della Repubblica, Hernán Estrada, ci ha chiesto di mantenere la calma e sospendere la protesta mentre cercava di ristabilire il contatto con l'impresa e con Carlos Pellas. 
 
- Avete accettato la proposta? 
- Abbiamo deciso di accettare, ma se vediamo che ancora una volta non ci sono risposte concrete, riprenderemo la protesta già da lunedì prossimo, 25 ottobre. E sarà una nuova strategia di lotta. 
Succeda quel che succeda, non ci fermeremo. E che lo sappiano i Pellas, la Pgr, la Polizia ed il presidente Ortega. Chiediamo alla UITA e alle organizzazioni nazionali e internazionali (come l'Associazione Italia-Nicaragua) che hanno dimostrato la loro solidarietà con la nostra lotta, di stare allerta per ciò che può succedere nei prossimi giorni. 
 
- L'Università di Boston ha concluso la prima fase del suo studio per verificare le cause della IRC. Che cosa vi sembra? 
- Stiamo analizzando attentamente questo studio ed i suoi risultati. Come sempre, la NSEL sta facendo conoscere solo ciò che più le conviene, usando una campagna mediatica per confondere le idee alla gente e difendere i propri affari (Rum Flor de Caña). 
Sebbene sia vero che l'Università di Boston ha detto che non ha trovato evidenza circa una relazione diretta tra la IRC e le condizioni di lavoro e i prodotti chimici usati nell'Ingenio San Antonio, i ricercatori hanno detto chiaramente che esiste una relazione con il danno renale acuto. E riconoscono anche che il danno renale ripetuto può condurre all'IRC. 
 
Si è scoperto l'uso di 36 pesticidi nell'Ingenio San Antonio, e per sei di essi esiste un'associazione diretta con il danno renale acuto. La stessa evidenza è stata scoperta per il "colpo di caldo" ed il contatto con metalli pesanti e la silice. 
In conclusione, è finalmente stato accertato che nel complesso zuccheriero del Gruppo Pellas esiste un problema grave, proprio come abbiamo detto noi già molti anni fa.

Note: © (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )

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