Latina

25 novembre - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Nicaragua - "Mai più violenza contro le donne, né impunità per gli aggressori!"

Organizzazioni di donne si mobilitano ed esigono la fine della violenza
e l'applicazione della giustizia
26 novembre 2010
Giorgio Trucchi

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne © (Foto G. Trucchi)

In omaggio alla lotta delle sorelle Mirabal, crudelmente assassinate nel 1960 dalla dittatura di Leónidas Trujillo (Repubblica Dominicana), si commemora ogni 25 novembre la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. In Nicaragua, migliaia di donne hanno sfilato per le vie della capitale per esigere giustizia, la fine della violenza e la giusta punizione per gli aggressori. 
 
Secondo i dati forniti dalla Rete delle donne contro la violenza, Rmcv, durante i primi dieci mesi del 2010 sono state assassinate 82 donne, tra cui 8 bambine. Responsabili di questo massacro sono i mariti, gli ex conviventi, i cognati, fratelli o altri membri della famiglia. Il 70 per cento di tali delitti sono rimasti impuniti. Attualmente, sono solo 7 le condanne definitive emesse dai tribunali.
 
"Stiamo nuovamente commemorando questa data per esigere allo Stato che garantisca la sicurezza delle donne - ha detto Fátima Millón, attivista della Rmcv-. 
 
Sebbene sia vero che abbiamo chiesto la revisione del quadro giuridico che regola questo tema, le donne che ogni giorno subiscono violenza non possono continuare ad aspettare. I funzionari pubblici - ha continuato Millón - devono applicare il diritto, la legislazione vigente e le politiche pubbliche del Nicaragua. Esistono sufficienti strumenti per affrontare in modo adeguato e integrale il grave problema delle vittime sopravvissute della violenza. Inoltre, i processi contro gli aggressori e gli assassini devono essere opportuni, agili e giusti", ha affermato l'attivista. 
 
In occasione di questa importante data, le organizzazioni delle donne che lottano affinché si ponga fine alla violenza di genere, al femmicidio e si puniscano i colpevole, hanno anche chiesto allo Stato di agire seriamente contro il traffico d'influenza all'interno dei tribunali. Un fenomeno, questo, che "lascia in libertà gli assassini, gli aggressori e i violentatori". Hanno inoltre domandato la fine di quei meccanismi che permettono di "negoziare le pene per i delitti contro le donne" e che il Pubblico Ministero svolga il ruolo che gli corrisponde e cioè "difendere le vittime senza distinguo di classe, etnia, religione, nazionalità ed età", si legge nel pronunciamento della Rmcv. 
 
"Attraverso le indagini fatte dalla Rete abbiamo dimostrato che molte donne sono state assassinate dopo il colloquio di mediazione nei tribunali. Questa situazione evidenzia lo stato di abbandono e d'insicurezza che vivono le donne vittime di violenza. Inoltre - ha spiegato Millón - stiamo denunciando il traffico d'influenza che esiste nei processi. Questo fenomeno è direttamente vincolato alle situazioni di violenza e al femmicidio". 
 
Le organizzazioni che si sono mobilitate questo 25 novembre hanno infine chiesto allo Stato nicaraguense di saldare il debito che ha con le donne, firmando la Convenzione sulla eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne (CEDAW - Convention on the Elimination of All forms of Discrimination Against Women). 
 
"Continueremo a denunciare i violentatori, gli assassini e gli aggressori delle donne. Continueremo ad accompagnare tutte le donne in difesa del diritto umano di vivere senza violenza", conclude il comunicato della Rete delle donne contro la violenza. 

Note: Galleria di foto: http://nicaraguaymasespanol.blogspot.com/2010/11/fotos-25-de-noviembre-en-nicaragua-no.html


© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )
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