Honduras. Banca statale tedesca ritira finanziamento a Corporación Dinant (Miguel Facussé)
Fatale il suo coinvolgimento nella violazione dei diritti umani nella zona del Bajo Aguán
15 aprile 2011
Giorgio Trucchi
La Società tedesca di investimento e sviluppo (DEG), che fa parte del gruppo statale Istituto di Credito per la Ricostruzione (KfW Bankengruppe), ha informato attraverso una missiva inviata al segretario internazionale di FIAN Internacional che, dopo avere analizzato approfonditamente la situazione del conflitto agrario nel Bajo Aguán, ha preso la decisione di interrompere la relazione contrattuale con la Corporación Dinant in Honduras.
La DEG ha dichiarato che, pertanto, non erogherà il finanziamento già approvato a questa azienda. Il proprietario della Corporación Dinant, il latifondista e produttore di palma africana Miguel Facussé Barjum, aveva dichiarato in una intervista alla stampa nazionale che tale prestito sarebbe stato di circa 20 milioni di dollari.
Nei giorni precedenti all'annuncio della DEG, Fian Internacional si era riunita con dirigenti della banca tedesca e aveva consegnato loro la relazione preliminare della Missione Internazionale, che dal 25 febbraio al 4 di marzo ha analizzato a fondo la situazione dei diritti umani nel Bajo Aguán.
La Missione è una diretta conseguenza dello sforzo messo in campo da varie reti internazionali - Aprodev, Cifca, Fian Internacional, Fidh, Rel-Uita e Vía Campesina -, con il sostegno di organizzazioni nazionali che lavorano sul tema dei diritti umani - Cofadeh,Cdm, Ciprodeh, Commissione Vera e Fian Honduras -. La relazione preliminare della missione era già stata consegnata lo scorso 25 marzo 2011 al relatore per l'Honduras della Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh), Felipe González.
Di fronte alle gravi violazioni ai diritti umani riportate nella relazione, così come alle evidenze e alle testimonianze raccolte nella zona circa il coinvolgimento del servizio di vigilanza privata dell'impresa di Miguel Facussé negli abusi perpetrati contro la popolazione contadina e negli omicidi avvenuti nel Bajo Aguán, Fian Internacional ha sollecitato alla DEG di rivedere la propria relazione contrattuale con la Corporación Dinant e di sospendere l'erogazione dei finanziamenti concessi.
"Fian Internacional considera molto positiva questa decisione assunta dalla DEG, poiché è in sintonia con le raccomandazioni fatte dalla Missione Internazionale: "Sollecitiamo che nel caso particolare del Bajo Aguán, la cooperazione bilaterale e le banche multilaterali rivedano tutti i loro accordi di cooperazione finanziaria con le forze di pubblica sicurezza e con le imprese private che potrebbero essere coinvolte in atti di violenza, repressione e violazione dei diritti umani nella regione".
Martín Wolpold-Bosien, coordinatore di Fian Internacional per il Centroamerica, considera che la decisione presa dalla DEG sia un passo molto importante: "È una decisione significativa perché potrebbe avere un effetto positivo per prevenire ulteriori violazioni ai diritti umani contro le comunità contadine nel Bajo Aguán, facendo capire ai responsabili della repressione che tale comportamento ha costi finanziari molto alti per loro.
Inoltre - ha continuato Wolpold-Bosien - rinforza alcune petizioni già presentate ad altre agenzie di cooperazione che continuano a finanziare le imprese denunciate, come per esempio la Corporazione Finanziaria Internazionale della Banca Mondiale (IFC), la Banca Interamericana per lo Sviluppo (BID) e il governo britannico all'interno dei progetti del Meccanismo di Sviluppo Pulito (MDL)", ha concluso.
Secondo la stessa Corporación Dinant, il progetto di espansione della produzione della palma africana nel Bajo Aguán sarebbe finanziato da varie agenzie per un totale che supera i 75 milioni di dollari.
L'azienda Exportadora del Atlántico, che insieme a Corporación Dinant forma il Grupo Dinant, ha inoltre presentato due progetti del MDL nella zona del Bajo Aguán e Lean, che coinvolgono la compagnia francese d'elettricità EDF Trading e il governo britannico.
Lo scorso febbraio, 76 organizzazioni dei cinque continenti, tra cui l'Associazione Italia-Nicaragua e la Rel-UITA, hanno inviato una lettera aperta al governo britannico affinché ritiri la sua approvazione ai progetti. L'organizzazione tedesca Salva la Selva ha iniziato inoltre una campagna di invio di messaggi di posta elettronica al governo della Gran Bretagna per aumentare la pressione in vista della riunione del 14 aprile del comitato esecutivo del MDL.
Note: © (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )
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