Nicaragua: Narcotraffico e crimine organizzato sono l’effetto di un modello sbagliato e della crisi di valori
Il 22 e 23 di giugno 2011 si è realizzata in Guatemala la Conferenza internazionale di sostegno alla strategia di sicurezza del Centroamerica. Secondo dati ufficiali, i governi di questa regione stanno destinando quattro miliardi di dollari all’anno per la sicurezza, il 2,5 per cento dei quali proveniente dalla cooperazione internazionale. Dei 410 milioni del Piano Merida, cento sono destinati ai Paesi della regione in cui si è incrementata la presenza dei cartelli della droga.
Durante le attività della Conferenza, alla quale hanno partecipato capi di Stato e ministri degli Esteri dei paesi latinoamericani, europei e la Segretaria di Stato nordamericana, Hillary Clinton – un totale di 55 delegazioni internazionali –, il presidente Daniel Ortega ha posto l’accento sull’importanza di analizzare a fondo le radici del fenomeno del narcotraffico e il crimine organizzato e che i Paesi industrializzati del Nord si assumano le proprie responsabilità.
Secondo Ortega, per frenare questo fenomeno è necessario rafforzare i valori morali e promuovere programmi economici e sociali che favoriscano l’educazione e la creazione di posti di lavoro, prendendo in considerazione e analizzando le radici del problema, “perché la sua origine non radica nella Regione, ma nel modello di sviluppo capitalista che fomenta l’uso delle droghe.
Se non attacchiamo il problema alla radice, che è il modello del capitalismo selvaggio, il fenomeno non solo continuerà a esistere, bensì crescerà e sarà incontrollabile”, ha detto il presidente nicaraguense.
Uno dei problemi su cui il presidente del Nicaragua ha posto l’accento è stato la mancanza di fondi dei paesi centroamericani per affrontare il narcotraffico e il crimine organizzato e i pochi aiuti offerti dai Paesi che maggiormente soffrono di questi problemi.
“Il Nicaragua ha a disposizione il tre per cento del suo PIL per combattere questo fenomeno. È una quantità insufficiente e c’è bisogno che i paesi sviluppati apportino una quantità maggiore di risorse, perché il Centroamerica è diventato il punto più fragile, il tallone di Achille del mondo. Dobbiamo riflettere seriamente sulle risorse che abbiamo a disposizione – ha detto Ortega – perché ci troviamo di fronte a una vera e propria emergenza internazionale”.
Di fronte ai richiami fatti dalla maggior parte dei presidenti della regione, la comunità internazionale ha deciso di destinare 2 miliardi di dollari per lo sviluppo di strategie e azioni contro il narcotraffico e il crimine organizzato. Questi fondi saranno dati in concetto di credito a basso tasso d’interesse (80 per cento del totale) e di donazione e appoggio tecnico (il restante 20 per cento).
Polizia del Nicaragua: un esempio
Durante le attività della Conferenza internazionale, il segretario generale dell’Osa (Organizzazione degli Stati Americani), José Miguel Insulza, ha riconosciuto il grande lavoro svolto dalla Polizia nicaraguense e il modello implementato in questo Paese, che ha trasformato il Nicaragua come il Paese più sicuro di tutta la Regione. “La Polizia del Nicaragua è l’esempio di un modello di successo in quanto a politiche di prevenzione della violenza e di lotta contra il delitto”, ha detto Insulza.
Anche Roberto Cuellar, direttore dell’Istituto ispanoamericano dei diritti umani, ha elogiato il modello nicaraguense e ha presentato la Polizia di questo Paese come “un’istituzione pioniera nella regione centroamericana”.
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