Latina

Nicaragua - Ortega propone referendum sulla sentenza Aja degli anni 80 contro gli Stati Uniti

La proposta fatta durante le celebrazioni del 32º anniversario della rivoluzione sandinista
20 luglio 2011
Giorgio Trucchi

Sandinisti in piazza per il 32º anniversario (Foto G. Trucchi)

Una moltitudine proveniente da tutto il Paese - si parla di almeno 250 mila persone - ha invaso la Plaza de la Fe a Managua per celebrare il 32º anniversario della rivoluzione sandinista. Un momento simbolico che s'intreccia con i preparativi per l'inizio della campagna elettorale, previsto per il mese di agosto. (galleria di immagini)

Durante l'attività, che come sempre ha avuto como momento centrale il discorso del presidente nicaraguense Daniel Ortega, ha preso la parola la dirigente indigena Rigoberta Menchú. "La rivoluzione sandinista è la rivoluzione di tutti noi. Una rivoluzione per la trasformazione e per un mondo migliore", ha detto. Menchú ha anche portato i saluti del Fronte Ampio Guatemalteco - coalizione politica di cui è la candidata per le elezioni del prossimo settembre - e del popolo maya.
 
Miguel Díaz, membro del bureau politico del Partito Comunista di Cuba (Pcc) ha ricordato la decennale relazione di amicizia e lotta tra il popolo nicaraguense e quello cubano, ringraziando il governo sandinista per il sostegno offerto alla campagna per la liberazione dei cinque cittadini cubani ancora rinchiusi nelle carceri statunitensi.
 
Il primo vicepresidente del Parlamento venezuelano e dirigente del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv), Aristóbulo Istúriz, ha invece letto una lettera inviata dal presidente Hugo Chávez. "In questa data storica per il Nicaragua e per tutto il continente latinoamericano dobbiamo ricordare che essere sandinista vuole dire essere fedele alla causa popolare, perché il sandinismo è il paradigma vivente della Patria Grande che hanno sognato Bolivar e Martí", ha scritto Chávez.
 
Ortega
  
Durante il suo intervento a reti unificate, il presidente Ortega ha ricordato i momenti della liberazione e dell'abbattimento della dittatura somozista, così come tutti gli eroi e i martiri caduti in battaglia. La coreografia dell'evento, minuziosamente preparata dalla Segretaria di comunicazione e cittadinanza, Rosario Murillo, ha risaltato la massiccia presenza dei giovani. "Il presente e il futuro rivoluzionario del popolo del Nicaragua è assicurato dalla partecipazione cosciente di tutta questa gioventù. Possiamo stare tranquilli, perché ci sarà Frente Sandinista ancora per molto tempo", ha detto Ortega rivolgendosi al ottuagenario fondatore del Fsln, Tomás Borge.
 
Nonostante le voci che erano circolate nei giorni precedenti, Ortega non ha fatto nessun "clamoroso" annuncio, rinviando anche la presentazione del programma di governo. "La campagna elettorale inizierà in agosto. Posso dire che il nostro programma sarà la continuazione di quanto fatto in questi anni e presenteremo i particolari il prossimo mese", ha affermato.
 
Il presidente nicaraguense ha invece colto l'occasione per presentare alcune proposte. Ha invitato la sua omologa costaricana, Laura Chinchilla, a creare una missione internazionale di ecologisti ed esperti in tema ambientale per visitare e proteggere la zona di Harbour Head. Questa zona è attualmente contesa dai due Paesi e il caso è approdato alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja (Cig).
 
Ha inoltre proposto un referendum, affinché sia la popolazione nicaraguense a decidere se lo Stato debba continuare con l'azione legale internazionale per chiedere agli Stati Uniti il pagamento dell'indennizzo di 17 mila milioni di dollari, decretato nel 1986 dalla Cig per la guerra d'aggressione finanziata contro il Nicaragua.
 
Tra i passaggi del suo discorso, Ortega ha ricordato le pesanti responsabilità dei governi imperialisti - non solo gli Stati Uniti - in Libia. "Usano l'argomento secondo il quale per difendere i diritti umani della popolazione libica bisogna bombardare la Libia. Che contraddizione! Ci uniamo a quanto detto dal Papa ed esigiamo la fine dei bombardamenti e l'inizio del dialogo tra le parti", ha affermato.
 
Il presidente nicaraguense ha concluso le celebrazioni del 32º anniversario della rivoluzione ricordando il ruolo imprescindibile del Frente Sandinista. "Senza la bandiera rojinegra non avremmo mai potuto liberare quella bianco-azzurra della patria. Continuiamo a lottare e a sventolare la bandiera rojinegra perché è l'unico modo per difendere la nostra patria", ha concluso.
 
 
 
Note: © (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org )
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