Nicaragua: L'opposizione frammentata incrocia le dita e spera nel "fattore güegüense"
Gli istituti demoscopici coincidono nel situare Alemán e l'Alleanza Plc-Pc, Partito liberale costituzionalista-Partito conservatore, al terzo posto, subito dietro Fabio Gadea Mantilla, ottuagenario candidato dell'Alleanza Pli, Partito liberale indipendente, e molto distante dal leader sandinista. Gli altri due candidati dell'opposizione, Enrique Quiñonez dell'ALN e Róger Guevara dell'APRE, non arrivano nemmeno all'1 per cento delle intenzioni di voto.
"Non avete visto quanta gente c'era alla nostra chiusura di campagna? Non bisogna credere ai sondaggi. Sono gli stessi istituti che hanno sempre sbagliato. Il 6 novembre uscirà il güegüense e vinceremo", ha detto con sicurezza l'ex presidente, riferendosi al personaggio del folklore nicaraguense che, per prendersi gioco del potere, non dice mai ciò che pensa veramente.
Nel suo programma di governo ha promesso un milione di posti di lavoro e di ricomporre l'ordine istituzionale, rotto, secondo lui, dall'attuale governo Ortega. Il suo passato recente, peró, non gli ha certo facilitato le cose.
Sono armai trascorsi dieci anni da quando Alemán ha abbandonato la poltrona presidenziale ed è entrato in quella che, forse, è stata la tappa più difficile della sua vita. È stato accusato in tre paesi diversi di un'infinità di delitti relazionati con la carica che ha ricoperto, gli hanno bloccato conti bancari e sequestrato proprietà, ed è finito anche in prigione con una condanna a venti anni.
Nonostante avesse perso il sostegno di alcuni settori del suo partito e della società nicaraguense, Alemán non ha comunque mai smesso di maneggiare con astuzia i fili della politica. Per molti, invece, è rimasto in balia dell'apparato politico-istituzionale del Frente Sandinista. Si è sempre dichiarato innocente e vittima di un complotto e alla fine, è stato prosciolto in appello da tutte le accuse.
Per molti analisti, la sentenza di innocenza emessa dalla massima autorità giudiziaria, usando un termine del baseball, è stato un "gioco perfetto" del Fsln, Fronte sandinista di liberazione nazionale, con il quale è riuscito a dividere l'unica forza politica che avesse le sue stesse capacità organizzative e di mobilitazione sociale. Il risultato per l'opposizione liberale fu una spaventosa sconfitta elettorale nel 2006 e la consegna del governo e delle istituzioni ai sandinisti.
Divisione
Negando l'attendibilità dei sondaggi e sperando nel fattore güegüense, l'opposizione in Nicaragua sembra oggi non avere ancora imparato la lezione. Nonostante gli sforzi profusi da ampi settori della società nicaraguense, includendo l'alta gerarchia cattolica, per favorire l'unità, le forze politiche d'opposizione non sono riuscite a mettersi d'accordo per presentare un candidato unico. Si sono divise in quattro parti e hanno continuato a incolparsi reciprocamente.
Secondo l'accademico dell'Incae, Istituto centroamericano di gestione d'impresa, Arturo Cruz, il problema fondamentale per l'opposizione è stata la frammentazione. "Quando si è divisi come i Balcani, è molto difficile apparire come un'opzione reale e alternativa alla gestione molto forte che ha portato avanti il presidente Ortega", ha detto Cruz.
Una divisione che ha anche avuto spiacevoli risvolti famigliari, quando l'ex banchiere e candidato presidenziale (2006) e municipale (2008) Eduardo Montealegre, principale rivale di Alemán all'interno del liberalismo, ha promosso con forza la candidatura di Fabio Gadea Mantilla, consuocero dell'ex presidente. In lui, Montealegre ha visto la persona che poteva unire l'opposizione, convincendo Alemán a farsi da parte. Ma non è stato così.
Proprietario della stazione radio di estrema destra Radio Corporación, Gadea Mantilla è stato deputato del Plc al Parlacen (Parlamento Centroamericano) per più di una decade e anche portavoce ufficiale della Resistenza Nicaraguense (Contra), durante la guerra civile degli anni 80. La sua popolarità è dovuta principalmente a "Pancho Madrigal", un personaggio delle radionovele inventato più di mezzo secolo fa, che mescola leggende e storie fatte di pura essenza nicaraguense.
Nel suo programma di governo, Gadea ha assicurato alla Lista Informativa di promuovere l'onestà amministrativa, la crescita economica e una riforma dell'istruzione. Ha anche detto di essere disposto a continuare e migliorare i programmi del governo attuale, e non ha scartato l'ipotesi di andare avanti con l'Alba, Alternativa bolivariana per i paesi della nostra America, ma "senza obblighi politici, né ideologici, come quelli che hanno ora (Daniel) Ortega e (Hugo) Chávez."
Accompagnato in questa avventura elettorale dai dissidenti sandinisti del Mrs, Movimento rinnovatore sandinista, Gadea Mantilla si sente sicuro. "La gente ha paura di questo regime autoritario e totalitario e non dice la verità quando fanno i sondaggi. La gente non vuole un'altra dittatura, né un governo comunista come quello di Fidel Castro. Per questo motivo votano per me", ha affermato.
Per l'economista Francisco Mayorga la situazione non sarebbe però così semplice. Secondo lui, l'opposizione avrebbe commesso gravi errori che vanno oltre il non avere proposto una candidatura unica. "L'opposizione ha ignorato la gioventù che è maggioranza in queste elezioni. Ha presentato pessimi candidati e ha inscenato un'insolita sfida tra consuoceri della terza età, con atteggiamenti tradizionali e conservatori, entrambi circondati da personalità molto discusse", ha affermato Mayorga.
Nuovo patto?
A poche ore dal voto, i candidati dell'opposizione hanno assicurato alla Lista Informativa/Opera Mundi che, anche se in modi diversi, non riconosceranno una eventuale vittoria di Ortega.
Gadea si è rifiutato di parlare del tema perché si sente sicuro vincitore. "Perché parlare di un qualcosa che non succederà?", ha detto. Alemán, politico sperimentato, ha invece calato l'asso che aveva nella manica. "Ortega non può vincere perché la sua candidatura è illegale. Sarà tutto nullo e dalla nullità non possono venire cose positive, piuttosto ci trascina verso l'imponderabile. Cosa succederebbe se domani morissero Chávez e Fidel Castro, o se ritornassero i falchi repubblicani negi Stati Uniti? Come andrebbe avanti il Nicaragua?", si è domandato.
E ha poi continuato. "Succeda ciò che succeda domenica, chi vincerà le elezioni dovrà convocare immediatamente le vere forze politiche per rifondare il Nicaragua e per tornare allo stato di diritto nel paese. Ortega non è stupido e saprà capire ciò che sto dicendo. In ogni caso, Arnoldo Alemán non finisce il 6 novembre", ha concluso l'ex presidente.
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