El Salvador: la piaga del femminicidio
Il 24 marzo 1980 Monsignor Romero fu assassinato dagli sgherri inviati dal generale Roberto D’Aubuisson, militare noto per le sua mano dura ed esponente di spicco della dittatura: la morte dell’arcivescovo, presto abbandonato dalle alte gerarchie ecclesiastiche, era stata decisa da tempo a tavolino per le sue denunce sulle violazioni dei diritti umani.
Da allora sono trascorsi 32 anni, ma in El Salvador continua a predominare la cultura della violenza ed un machismo imperante. Il 24 Marzo rappresenta anche la “Giornata Internazionale per il diritto alla verità per le vittime delle violazioni dei diritti umani”, proclamata dall’Onu proprio in ricordo di “Monsignore”, secondo l’affettuoso appellativo con il quale i militanti delle comunità cristiane di base amavano chiamare Romero. Secondo i dati di cui è in possesso l’organizzazione umanitaria Soleterre, il piccolo paese centroamericano, di soli sei milioni e mezzo di abitanti, è lo stato più violento al mondo in termini di violenza sulle donne. Nel 2011 sono stati registrati 647 femminicidi, 12 ogni 100.000 donne. Sempre nel 2011, ricorda Soleterre, “la polizia ha riportato che 1272 donne sono state vittime di altre violenze, tra cui lesioni, stupri, molestie sessuali e violenza intrafamiliare”. Un altro rapporto, intitolato “The Global Burden of Armed Violence: Lethal Encounters”, rivela che la prima causa di morte violenta non riguarda i conflitti armati, ma il crimine. Elaborato nel 2011 dalla Geneva Declaration nel contesto di un lavoro che mette in relazione il tasso di violenza in un paese ed il suo indice di sviluppo, il dossier indica di nuovo El Salvador come il paese in cui si commettono più omicidi: 60 ogni 100.000 abitanti. In El Salvador, come negli altri paesi del Triangulo Norte centro-americano (Messico e Guatemala), i livelli di violenza armata in tempo di pace si avvicinano a quelli delle zone dei conflitti. Tra il 2004 ed il 2009, segnala
Più volte Monsignor Romero sosteneva che la radice della violenza nel paese era l’ingiustizia sociale “fra i molti che non hanno niente e i pochi che hanno tutto”: da allora ben poco è cambiato, anzi, in El Salvador sono stati registrati picchi di violenza più alti che durante la guerra civile che tra il 1980 ed il
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