Haiti, golpe bianco; intervista a M. Salierno presidente ANPIL
Lo sostiene in questa intervista anche Massimiliano Salierno, presidente di ANPIL - associazione nella promozione internazionale Lasalliana
Non è bastata la fuga di Aristide per calmare la situazione ad Haiti. Domenica, mentre l'opposizione festeggiava in piazza, le chimeres, le bande armate dell'ex presidente, hanno aperto il fuoco. Sono state decine i feriti e sei i morti, tra cui un giornalista della televisione spagnola Antena 3.
A fatica, la forza internazionale di pace (2300 uomini provenienti da Stati Uniti, Francia,Canada e Cile) fatica a tenere sotto controllo la situazione.
Intanto, dalla Repubblica Centrafricana dove è rifugiato dal 1° marzo, Aristide sembra essersi rassegnato al suo destino. Ma molti (in primis la Comunità dei Caraibi e l'Unione Africana) cominciano a sollevare dubbi sulla sua precipitosa fuga . E sul ruolo giocato da Francia e Stati Uniti.
Domenica, in un' apparizione pubblica a Bangui, Aristide ha ribadito di essere stato "sequestrato dagli Stati Uniti" e che la sua rimozione è "incostituzionale".
Lo sostiene in questa intervista anche Massimiliano Salierno, presidente di ANPIL - associazione nella promozione internazionale Lasalliana.
Con la fuga di Aristide, la crisi di Haiti ha preso una svolta: chi ha perso e chi ha vinto ?
Innanzitutto il Presidente Aristide non è scappato. E’ stato costretto a lasciare il Paese sotto le pressioni sempre più insistenti degli Stati Uniti e della Francia ed ha, in piena libertà, rassegnato le dimissioni per evitare, come lui stesso ha affermato, un bagno di sangue. Chi ha perso ?....Ha perso il popolo haitiano e la sua speranza di poter vedere realizzato uno stato democratico. Aristide è stato lasciato da solo a fronteggiare questa crisi nonostante gli innumerevoli appelli da lui lanciati alla Comunità Internazionale per difendere il Paese dai terroristi e per difendere la democrazia. Nessuno si è mosso.
In realtà la Comunità Internazionale aveva preparato un Piano di Pace…. E’ vero, ma perché allora non ricordiamo che l’unico ad aver accettato e sottoscritto il Piano di Pace è stato Aristide? L’opposizione ha sempre respinto tale piano.
Cosa la colpisce di più di questa crisi ?
Sono indignato per come è stata presentata questa crisi agli occhi dell’opinione pubblica. Si è trattato di un vero e proprio Golpe ‘Bianco’ . Da un lato si è fatto credere che fosse in atto una guerra civile e che tutta la nazione si stesse ribellando contro Aristide, poi si è data la colpa alle Chimeres, corpo di polizia creato da Aristide e accusato delle più allucinanti nefandezze… Ma in realtà le cose non sono andate proprio così…
Quale sarebbe la verità, allora ….
La verità è che la deposizione di Aristide è stata programmata e organizzata già da parecchio tempo. Aristide si è sempre opposto alla politica di privatizzazioni ‘spinte’ richieste dall’amministrazione americana e per questo aveva subìto il ricatto economico del FMI (Fondo Monetario Internazionale), di cui gli Usa sono il principale contribuente, che infatti ha bloccato 700 milioni di dollari già stanziati per il Paese Caraibico. In più la capacità di Aristide di stringere delle partnership con Taiwan e, recentemente con l’India, ha destato non poche preoccupazioni nell’amministrazione Bush che ha visto concretizzarsi il rischio di avere, alle porte degli Usa, un Paese-avamposto dell’imprenditoria asiatica ‘low cost production’ con il fiorire di industrie e accordi economici. Inoltre grazie proprio agli accordi con questi due Paesi asiatici, Aristide stava riuscendo ad aggirare il ricatto economico del FMI e stava realizzando importanti opere di infrastrutture in Haiti.
Sì, ma il 'Golpe Bianco' ?
Data la situazione, l’amministrazione Bush ha deciso di intervenire e di porre fine alla carriera politica di Aristide. Ma non poteva intervenire direttamente. Dopo i risultati fallimentari della politica estera connessi all’invasione dell’Afghanistan, dell’Iraq, dello smacco della mancanza delle armi di distruzione di massa (pretesto per giustificare l’intervento armato), Bush non poteva permettersi un altro fallimento soprattutto in prossimità della campagna presidenziale. Si è quindi attivata la CIA per organizzare nell’ombra il rovesciamento di Aristide. L’idea era quella di effettuare una operazione che avesse una precisione ‘chirurgica’ : penetrare nel Paese con gruppi paramilitari professionisti, effettuare una campagna di controinformazione nei confronti di Aristide per delegittimarlo agli occhi dell’opinione pubblica internazionale, e, al tempo stesso, cercare di lasciare inalterati gli equilibri della vita sociale evitando lo scoppio di una guerra civile. Il Golpe Bianco è questo. La CIA si è subito accordata con i servizi segreti dominicani per pianificare il tutto.
Non pensa di fare un po’ troppa fantapolitica ? Cosa c’entra la Repubblica Dominicana, adesso ?
Consideriamo chi sono i capi dei ribelli : Chamblain e Guy Philippe. Il primo ha partecipato al Colpo di Stato contro Aristide del 1991, portando al potere il generale Cedras (deposto poi nel 1994), il secondo ha tentato un Colpo di Stato contro Aristide nel 2001 che però è fallito. Entrambi per sfuggire alla cattura del Governo haitiano, si sono rifugiati nella confinante Repubblica Dominicana. Il 7 maggio 2003 Guy Philippe, assieme ad altre 5 persone è stato arrestato in un albergo dominicano con l’accusa di preparare un nuovo Colpo di Stato contro Aristide, finanziato da un potentissimo banchiere di Port au Prince il cui nome non è stato rivelato dalla polizia. Aristide ha subito chiesto l’estradizione di Guy. Il Presidente Hipolito Mejia ha negato l’estradizione. Ad Aristide è stata comunque data l’assicurazione che « nessun gruppo utilizzerà il territorio dominicano per intraprendere azioni contro il Governo di Haiti ». Bene, a febbraio 2004, neanche un anno dopo quella dichiarazione, Guy Philippe ha oltrepassato indisturbato la frontiera di Haiti a capo di 300 uomini armati fino ai denti e vestiti con divise nuove di zecca e caschi lucidissimi. Le armi sono, manco a dirlo, di fabbricazione statunitense. Mi sembra che i fatti parlino da soli…
Quale è stato il ruolo della Comunità Internazionale ?
La Comunità Internazione è stata completamente assente. All’inizio della crisi è stato elaborato un Piano di Pace che prevedeva Aristide in carica fino alla scadenza del suo mandato (febbraio 2006), ma privato dei suoi poteri e con un Primo Ministro nominato dall’opposizione. Aristide ha accettato il Piano e lo ha sottoscritto. L’opposizione no. Sono continuati gli scontri e l’occupazione da parte dei ribelli. Successivamente la posizione degli Stati Uniti e della Francia si è progressivamente orientata verso l’esplicità richiesta ad Aristide di dimettersi e di lasciare il Paese. Aristide fino all’ultimo ha continuato a chieder l’invio di una polizia internazionale, senza avere alcun ritorno.
Insomma per Lei Aristide è una vittima; ma gli Usa accusano Aristide di essere stato colluso con la droga e di aver instaurato un clima di terrore e dittatura nel Paese ….
A me non interessa difendere Aristide o accusarlo. A me interessa difendere il principio della democrazia. Un presidente eletto democraticamente non può essere deposto sotto la pressione delle armi. Potevano esserci infiniti modi per limitare il potere di Aristide e il Piano di Pace proposto era uno di questi : perché non è stato sostenuto ? Sulle accuse degli Usa….abbiamo già visto, per il tema Iraq, la sceneggiata di Colin Powelll all’ONU mentre mostrava la provetta con la polvere ‘incriminata’. Quella era la prova che Saddam aveva armi di distruzione di massa. Su quella accusa è stata decisa la ‘guerra preventiva’. Oggi lo stesso Colin Powell ammette che l’Iraq non ha armi di distruzione di massa…. Accusano Aristide di aver protetto i narcotrafficanti, a me risulta che Guy Philippe sia stato per anni vicino ai principali narcotrafficanti di Haiti. Aristide un dittatore? Gli Usa non parlano del curriculum vitae di Chambain, uno dei capi dei ribelli. A capo degli Squadroni della Morte durante la dittatura di Cedras, è stato responsabile dell’uccisione e della ‘sparizione’ di migliaia di sostenitori di Aristide negli anni che vanno dal 1991 al 1994. E’ un terrorista. Strano che gli Usa non abbiano speso una sola parola nei suoi confronti. Dopo l’11 settembre tutto il mondo si è mobilitato contro il terrorismo, ma l’esperienza di Haiti di questi giorni ha dimostrato che esiste un terrorismo di serie A e uno di serie B.
Cosa succederà ora ?
Si instaurerà un governo provvisorio col compito preparare le nuove elezioni per il nuovo Governo. Elezioni che hanno certo un loro valore particolare essendo nate dalla destabilizzazione armata di un regime democratico. La gestione di questa crisi ha messo in Haiti il seme di un nuovo malcontento popolare che non tarderà a dare i suoi frutti negativi. I problemi aperti sono tanti : chi disarmerà le centinaia di bande di delinquenti che scorrazano per il Paese ? Che fine faranno i capi ribelli, presenze, ora, alquanto ingombranti sullo scenario politico ? Non mi stupirei se, fra qualche tempo, saranno ‘tolti di mezzo’ in qualche ‘imprevisto’ agguato organizzato ‘ovviamente’ dai vecchi sostenitori di Aristide ? La crisi di Haiti è finita ? No, temo che sia appena cominciata.
Articoli correlati
- Sottomesso ancora oggi alle politiche coloniali, il paese è divenuto uno stato fallito
Haiti: un paese a sovranità limitata
Tra i responsabili, la criminalità organizzata, gli Usa e tutte quelle dittature e interventi stranieri che si susseguono in questo poverissimo paese provocando un'emergenza politica e umanitaria.6 maggio 2024 - David Lifodi - I lavoratori di Haiti
In solidarietà con i lavoratori e i migranti di Haiti
Dichiarazione della Black Alliance for Peace14 dicembre 2022 - The Black Alliance for Peace - Repubblica dominicana: le donne haitiane lottano per la sopravvivenza nei bateyes
Mujeres: frammenti di vita dal cuore dei Caraibi
Raúl Zecca Castel ne ha raccolto le testimonianze nel libro pubblicato dalle Edizioni Arcoiris15 dicembre 2020 - David Lifodi
Sociale.network