Paesi dell’Alba condannano tentativo di colpo di Stato in Paraguay
La Camera dei deputati ha infatti approvato con 76 voti a favore e uno contrario un “giudizio politico” contro il presidente Lugo, cercando di vincolarlo con i tragici fatti dello scorso venerdì 15 giugno a Curuguaty, dove persero la vita 11 contadini e sei poliziotti.
Nel comunicato, i Paesi membri dell’Alba respingono “la manovra dei settori della destra politica del Paraguay, di iniziare un giudizio politico contro il presidente costituzionale Fernando Lugo”. Secondo loro, questa manovra avrebbe l’obiettivo di destituire Lugo e installare “un governo illegittimo per far regredire il Paraguay alle vecchie pratiche politiche oramai superate”.
L’Alba-Tcp esprime quindi tutto il suo sostegno al presidente paraguaiano e al suo governo democratico, “che solo può essere cambiato attraverso il voto della stessa popolazione che lo ha eletto”. Il comunicato lancia poi un appello alla popolazione del Paraguay affinché difenda la democrazia ed esorta tutti i Paesi democratici del mondo a “sostenere la sovranità del popolo paraguaiano e lo sviluppo pacifico e democratico di questa nazione”.
Lugo dice che non si dimetterà
Il presidente Lugo ha annunciato che non si dimetterà (vedi video) e che si sottometterà alla Costituzione per affrontare “il giudizio e tutte le sue conseguenze". Ha comunque sollecitato al Parlamento “le garanzie per un giudizio giusto e il diritto alla legittima difesa". La dichiarazione si è prodotta pochi minuti dopo l’approvazione da parte dei parlamentari del giudizio politico contro il presidente.
Fernando Lugo ha chiesto alla cittadinanza di proteggere la democrazia. "Denuncio di fronte alla nazione che la decisione presa dal popolo durante le elezioni del 2008 sta per essere attaccata da settori politici”. Il Presidente ha assicurato che il Paese si trova di fronte a un colpo di Stato express ed ha incolpato il candidato alla presidenza del Partito Colorado, Horacio Carter e le forze conservatrici della destra, per quanto sta accadendo e per un giudizio "che è incostituzionale per non avere rispettato il giusto processo".
La Costituzione nazionale del Paraguay stabilisce nel suo articolo 225 il procedimento del denominato "giudizio politico", in cui si indica che "il Presidente della Repubblica, il vicepresidente, i ministri del potere esecutivo, i ministri della Corte suprema di giustizia, il pubblico ministero, il Difensore pubblico, i membri della Corte dei conti ed i membri del Tribunale superiore di giustizia elettorale, potranno essere sottoposti a giudizio politico per cattivo adempimento delle proprie funzioni, per delitti commessi nell'esercizio delle loro cariche o per delitti comuni”.
Stabilisce inoltre che corrisponde alla Camera del Senato, per maggioranza assoluta di due terzi, “giudicare durante un giudizio pubblico coloro i quali sono stati accusati dalla Camera dei deputati e, eventualmente, dichiararli colpevoli, con il solo effetto di separarli dalla loro carica. Nel caso di avere commesso presunti delitti, passeranno gli incartamenti alla giustizia".
Mobilitazione popolare
L'analista internazionale e diplomatico Sergio Rodríguez ha manifestato che la mobilitazione della popolazione sarà decisiva per “scongiurare l’oltraggio commesso dal Parlamento contro il presidente Lugo”.
"L'unico modo per impedire che Lugo venga destituito è che la popolazione si mobiliti e rifiuti questa soluzione”, ha detto Rodríguez. Per l’analista si tratta di un “colpo di Stato mascherato”, in quanto è legale, ma illegittimo.
A questo proposito, Lugo ha detto di avere fiducia nella popolazione, nei movimenti sociali, nei contadini, negli studenti e le organizzazioni dei lavoratori, “che hanno dimostrato la loro solidarietà e il loro sostegno a questo governo mediante concentrazioni e mobilitazioni in tutto il Paese”. Il comportamento delle Forze armate a sostegno di Lugo o della decisione del parlamento sarà un altro elemento importante in questo momento di crisi.
Intanto, il presidente paraguaiano ha ricevuto anche la solidarietà dell'Unione delle nazioni sudamericane, Unasur, e della Comunità degli stati latinoamericani e dei caraibi, Celac. I ministri degli esteri della Unasur sono già ad Asunción per seguire da vicino lo svolgimento del giudizio politico contro Lugo. Oltre ad esigere le garazie per un giusto processo, i ministri hanno già dichiarato che i loro Paesi non riconosceranno un altro governo che non sia quello legittimo e costituzionale di Lugo.
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