Latina

Haiti: analisi di Ramsey Clark

Rimuovere il presidente Jean Bertrand Aristide dalla sua carica, è un progetto al quale l'amministrazione Bush stava lavorando da almeno tre anni.
13 marzo 2004
Ramsey Clark trad. Patrizia Messinese

International Action Center
Fondato dall'ex Procuratore di Stato Ramsey Clark
39 W. 14th St., NY, NY, 10011 212-633-6646,
www.iacenter.org

Messaggio da Ramsey Clark
1 marzo 2004

Rimuovere il presidente Jean Bertrand Aristide dalla sua carica, è un progetto al quale l'amministrazione Bush stava lavorando da almeno tre anni. Prima ha imposto l' embargo ed ha tagliato gli aiuti umanitari al paese più povero del mondo, poi ha cercato di indebolire il consenso al Presidente, dando sostegno e finanziamenti all'opposizione. Ha scatenato una violenta campagna propagandistica per obbligarlo a lasciare la carica ed ha spalleggiato chi chiedeva a gran voce nuove elezioni, in violazione della costituzione e delle leggi del paese.

Ultimamente gli USA hanno provocato un cambiamento violento delle istituzioni per mezzo di un' aggressione armata organizzata con ex ufficiali dell'esercito di Haiti, leaders del FRAPH e semplici criminali arrivati sull'isola armati fino ai denti. Nonostante fossero solo poche centinaia, non hanno incontrato difficoltà ad occupare le città di Cap Haitien, Gonaives, Hinche e Les Cayes , uccidendo, negli scontri a fuoco, molti poliziotti che non erano stati addestrati per questo tipo di combattimento ed erano armati solo di pistole.
Quel piccolo gruppo non sarebbe mai riuscito ad entrare ad Haiti se Aristide, un uomo di pace, non avesse abolito l'esercito haitiano. Un gesto ammirevole, che però ha, purtroppo, lasciato il paese indifeso davanti ad un'aggressione armata.

Le organizzazioni internazionali CARICOM (Carebbean CommunitY), OAS (Organization of American States) e l'ONU avrebbero dovuto attivarsi in qualche modo per proteggere il governo democraticamente eletto di Haiti. Dopo che il Costa Rica aveva abolito il proprio esercito, Somoza, il presidente del Nicaragua (che il presidente Franklin Roosvelt definì "figlio degenere degli Stati Uniti"), minacciò per due volte di invadere il paese e fu fermato una volta dall'OAS e la seconda volta dal Venezuela.

Gli USA hanno cercato costantemente di costringere Aristide a lasciare Haiti, ad abbandonare la propria carica istituzionale, a ripudiare il processo democratico e lasciare la propria gente in balia del Vecchio Regime: l'esercito, il corpo paramilitare FRAPH, alcune bande criminali e la vecchia oligarchia che aveva finanziato il terrorismo di Duvalier per 30 anni, con l'appoggio degli USA. Nel 1986, quando Baby Doc Duvalier fu costretto ad andarsene, la violenza e la repressione dei suoi militari non furono in grado di contenere la rabbia della gente, e lui riuscì a fuggire grazie ad un aereo messo a disposizione dall'esercito americano che lo portò in volo sulla Costa Azzurra, insieme ad i soldi frutto del sudore della povera gente di Haiti.

Aristide ha sempre rifiutato di sottostare all' enorme pressione fatta dall'amministrazione Bush per costringerlo a lasciare la sua gente, dare le dimissioni e sovvertire l'ordine democratico ed il governo costituzionale di Haiti. Per mesi è stato sottoposto a quell'enorme pressione, mentre la violenza tornava nuovamente a minacciare la sua presidenza, come nel 1991, dopo appena 9 mesi dall'inizio del suo mandato come primo presidente eletto democraticamente ad Haiti. Haiti, il primo ed unico paese al mondo dove una rivolta di schiavi aveva avuto un esito vittorioso. Quella rivoluzione che era cominciata con Toussaint Louverteur nel 1791 e si era poi conclusa nel 1804, con la vittoria di Jacques Dessalines ed altri sulle truppe di Napoleone (20.000 soldati, ben armati) e la conquista dell'indipendenza.

Nell' autobiografia che fu pubblicata mentre era in esilio in Francia, nel 1992, Aristide scrive: "Ad Haiti stiamo assistendo alla nascita di un popolo ribelle, un popolo che sta lottando, in rivolta contro la schiavitù. Io sono solo un riflesso, un eco di quel movimento. Sono loro gli attori principali. Io cerco solo di essere presente, nella loro stessa dimensione, di mostrare amore e non-violenza anche e soprattutto nelle difficoltà della vita, perché è questa l'unica cosa che ci permetterà di andare avanti".

Nell'ultimo capitolo della stessa autobiografia, Aristide ha elencato "I dieci comandamenti della democrazia di Haiti", gli stessi che lui aveva declamato davanti all'Assemblea Generale dell'ONU nel settembre del 1991. I comandamenti del presidente Aristide, con la sua fede politica di sacerdote, studente e persona nata tra i poveri e che lotta per i poveri, comprendevano:
libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani, il diritto di mangiare e lavorare, difesa della diaspora haitiana, no alla violenza, rispetto dell'essere umano, un concetto più alto dell'idea di benessere, rispetto della cultura haitiana e pari dignità per tutti.

Questo è l'uomo che Bush ha deposto.

Se vogliamo che la strategia dell'amministrazione Bush, basata su guerre unilaterali di aggressione, violazioni delle leggi internazionali e della Costituzione degli Stati Uniti, sulle spallate date ai governi non graditi, venga fermata prima che gli USA perdano i pochi amici rimasti e inneschino una ondata di terrorismo che potrebbe sconvolgere il pianeta per anni, il Congresso degli Stati Uniti dovrebbe approfondire le seguenti questioni:

1. Il ruolo degli Stati Uniti nell'allontanamento forzato del presidente Aristide dal paese;
2. Il supporto dato dall'amministrazione Bush in termini di addestramento, finanziamento e rifornimento di armi, alle forze occupanti;
3. Gli atti compiuti dall'amministrazione Bush per destabilizzare l'ordine sociale sull'isola, sostenere il vecchio esercito, il FRAPH e i rappresentanti della ricca oligarchia haitiana;
4. Il ruolo che hanno avuto gli Stati Uniti nella partenza improvvisa di Aristide (partenza avvenuta in contrasto con le sue precedenti dichiarazioni pubbliche) e nel suo trasferimento in un altro paese;
5. Il tipo di spiegazioni che l'amministrazione Bush è in grado di dare per aver aspettato fino all'ultimo, fino allla vigilia della partenza obbligata di Aristide, prima di chiedere al vecchio esercito, al FRAPH ed agli altri gruppi armati di deporre le armi ( armi fornite dagli USA);
6. Perché Washington ha esercitato ogni tipo di pressione per obbligare il presidente di Haiti, eletto democraticamente, ad abbandonare la propria carica istituzionale?;
7. Perché Aristide è stato di fatto rapito, come Toussaint Louverture , che fu poi condotto e imprigionato in Francia nel 1803, e come il presidente delle Filippine Emilio Aguinaldo, rapito da soldati statunitensi alla fine della guerra Filippino-Americana del 1901?

L'emisfero occidentale non potrà mai essere un posto sicuro e felice fino a che gli Stati Uniti non cesseranno di intervenire militarmente ed economicamente negli affari
interni e nelle strutture di potere di altre nazioni, fino a che non verrà garantita giustizia per tutti, fino a che non saranno ripagati i danni provocati ad Haiti e finchè il presidente Aristide non potrà ritornare al lavoro, al servizio della sua gente.

Ramsey Clark
1 marzo 2004

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testo originale in inglese

International Action Center
Founded by Former U.S. Attorney General Ramsey Clark
39 W. 14th St., NY, NY, 10011 212-633-6646,
www.iacenter.org

A Message from Ramsey Clark
March 1, 2004

The Bush administration has worked towards the removal of
President Jean-Bertrand Aristide from office for three
years. It has enforced a unilateral embargo and cut off
humanitarian aid to the poorest country in the hemisphere.
It has sought to undermine support for President Aristide
while supporting his opposition. It has waged a relentless
propaganda campaign to force him out of office. It has
supported calls for elections in violation of the
constitution and laws of Haiti.

Most recently the U.S. has forced regime change by armed
aggression supporting former Haitian military officers,
FRAPH leaders and criminal elements who entered Haiti with
heavy firepower. Though only hundreds in number they
easily captured Cap Haitien, Gonaives, Hinche and Les
Cayes, killing the police who were untrained in warfare,
or in defending against commando units, armed only with
pistols.

This small force could never have entered Haiti if
President Aristide, a man of peace, had not abolished the
Haitian army, a praiseworthy act. Unfortunately, this left
the country defenseless against armed aggression.

The international organizations, CARICOM, OAS and the UN
should have acted to protect the democratically elected
government of Haiti. After Costa Rica abolished its army,
President Somoza (who U.S. President Franklin Roosevelt
called "our SOB") of Nicaragua, twice threatened invasions
of Costa Rica, only to be stopped, once by the OAS and
once by Venezuela.

The U.S. consistently acted to force President Aristide to
leave Haiti, abandon his constitutional duties, repudiate
democratic processes and desert his people to the tender
mercies of the Old Regime. The army, the paramilitary
FRAPH, criminal gangs and the old oligarchy that supported
Duvalier terrorism against the Haitian people with U.S.
support for 30 years. When in 1986 Baby Doc Duvalier was
forced to leave, his repressive forces no longer able to
contain the anger of the people, it was in a U.S. Air
Force plane to the French Riviera with millions of dollars
wrung from the sweat of the poor people of Haiti.

President Aristide consistently refused to leave his
people, to resign, to subvert Haitian democracy and
constitutional government under enormous pressure from the
Bush Administration. He was under that enormous pressure
for months as violence was again threatening his
presidency as it did in 1991, nine months into his first
term as the first democratically elected president of
Haiti, the first and only country in which a successful
slave rebellion took place. That revolution was begun by
Toussaint Louverteur in 1791 and ended under Jean-Jacques
Dessalines and others who defeated Napoleon's legions,
20,000 strong, and win independence for Haiti in 1804.

In his autobiography published in exile in 1992 first in
France, Aristide wrote, "In Haiti, we are watching the
ascent of a rebellious people who are revolting against
slavery. I am only the reflection, an echo of that
movement?they are the principal actors. I simply try to
exist in their dimension, to show love and non-violence,
through and beyond all the difficulties of life, as the
only thing that will enable us to go forward."

President Aristide listed in the final chapter of his
autobiography, "The Ten Commandments of Democracy in
Haiti," first spoken by him before the General Assembly of
the United Nations in September 1991. The commandments of
President Aristide, the political faith of a priest,
scholar and person of, by and for the poor, included:
liberty; democracy; fidelity to human rights; the right to
eat and to work; defense of the Haitian diaspora; no to
violence; fidelity to the human being ― and the
highest form of wealth ― fidelity to Haitian
culture; everyone around the same table.

This is the man President Bush has deposed.

If the Bush administration policy of unilateral wars of
aggression, violations of international law and the U.S.
Constitution and regime change is to be stopped before the
U.S. loses its last friend and creates a wave of terrorism
that will engulf the planet for years, the U.S. Congress
must investigate:
1. The role of the U.S. in forcing President Aristide from
Haiti
2. The support the Bush administration gave in training,
financing and arming the aggression against Haiti
3. The acts the Bush administration took to destabilize
social order in Haiti, to support the old army, the FRAPH
and the wealthy oligarchies
4. The role the U.S. played in President Aristide's sudden
departure from Haiti, contrary to all his public
statements, and his transport to a distant country
5. Any explanation the Bush administration has for its
failure to demand the former military, FRAPH and other
violent groups lay down their arms, arms the U.S.
provided, until the eve of the president's coerced
departure
6. Why Washington placed every pressure at its disposal to
force the democratically elected President of Haiti to
surrender his constitutional powers
7. Why President Aristide was kidnapped in fact, even as
Toussaint Louverture was kidnapped to imprisonment in
France in 1803 and Philippine President Emilio Aguinaldo
was kidnapped by U.S. soldiers to end the
Philippine-American War in 1901?

The Western Hemisphere cannot be a safe or happy place
until U.S. military and economic intervention and regime
change end, justice for all is assured, reparations for
past offenses to Haiti are paid and until President
Aristide returns for Haiti to serve his people.

Ramsey Clark
March 1, 2004

Note: traduzione di Patrizia Messinese a cura di Peacelink

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