“Abbiamo reso visibile quello che si nasconde dietro la produzione degli agrocombustibili”
Concluso ciclo di conferenze della Rel-UITA in Germania
3 giugno 2013
Giorgio Trucchi
Un intenso ciclo di conferenze ha portato la Rel-UITA in giro per la Germania, per parlare della relazione che esiste tra espansione delle monocolture, la produzione di agrocombustibili e la repressione contro le comunità contadine in America Centrale.
La Rel e la LINyM hanno conversato con Heinz Reinke e Sabine Essmann, entrambi membri del Nicaragua-Forum Heidelberg, organizzazione che, dal 6 al 18 di maggio, ha promosso e coordinato circa 11 attivitá in 9 città tedesche.
-Quali erano gli obiettivi iniziali di questo ciclo di conferenze?
-Sabine Essmann: Volevamo dare continuità alle attività sviluppate in Germania due anni fa con membri dell'Associazione nicaraguense degli ammalati di insufficienza renale cronica, Anairc, ampliando questa volta la tematica ai molteplici effetti che genera in America Centrale un modello di produzione basato sulle monocolture.
Volevamo anche informare la popolazione del nostro paese su quello che si nasconde dietro la produzione degli agrocombustibili, come l’etanolo e l’agrodiesel, la cui crescente acquisizione e importazione da parte dell’Unione Europea, così come la loro produzione, sono strettamente vincolate all'espansione delle monocolture, la concentrazione di interi territori in poche mani e la repressione contro le famiglie contadine.
In questo senso, la realizzazione del documentario "Bajo Aguán: Grido per la terra" da parte di Alba Sud e la Rel-UITA, ci ha offerto l'occasione per organizzare un ciclo di conferenze che, partendo dell'esempio del conflitto agrario in questa zona dell’Honduras, ci permettesse di ampliare la visione sugli effetti devastanti di questo modello in tutta la regione centroamericana, vincolandoli con lo stile di vita e di consumo irresponsabile che abbiamo in Europa.
-È stata un’attivitá che ha toccato gran parte del territorio nazionale. Qual è la vostra prima valutazione di quest’esperienza?
-SE: Mi sembra che siamo riusciti a dare maggiore visibilità a questa tematica, coinvolgendo una gran numero di persone ed organizzazioni e tentando anche di sensibilizzare e influenzare quei soggetti politici che hanno il compito di prendere le decisioni a livello nazionale.
Siamo molto soddisfatti per l'alto grado di partecipazione e per l’interesse suscitato durante le attività, in molte occasioni con un dibattito profondo e di grande qualità. Da segnalare anche la presenza dei mezzi di comunicazione e le ripercussioni su radio e giornali.
Siamo infine riusciti a raccogliere una gran quantità di firme contro la ratifica dell'Accordo di Associazione tra l'Unione Europea e l’America Centrale, AdA Ue-Ca, da parte della Germania, un meccanismo che aumenterà l'importazione di agrocombustibili, che creerà una maggiore pressione sui paesi centroamericani e non solo e che moltiplicherà gli effetti perversi di questo modello di produzione.
-Quali sono i passi futuri?
-Heinz Reinke: Siamo solo all'inizio. Continueremo non solo col nostro lavoro di ricerca, informazione e sensibilizzazione su ciò che si nasconde dietro la produzione di agrocombustibili in Nicaragua, ma lo estenderemo a tutta l'America Centrale.
La gente sta reagendo e si domanda come sia possibile che in Europa non si sappia nulla di quello che accade in questi paesi, né della violenza e della repressione che si scatenano quando si implementa e si espande questo modello di produzione.
Cercheremo inoltre di promuovere un lavoro coordinato su queste tematiche con i vari gruppi e organizzazioni che hanno partecipato all'organizzazione e allo svolgimento del ciclo di conferenze in tutto il paese.
-È stata anche l’occasione per un intercambio tra il Nicaragua-Forum Heidelberg e la Rel-UITA
-SE | HR: Siamo molto soddisfatti per quello che siamo riusciti a fare in queste due settimane, diffondendo informazioni molto preziose e ampliando il tema di discussione. Speriamo di poter mantenere i contatti e continuare questa relazione su tematiche che ci uniscono.
Volevamo anche informare la popolazione del nostro paese su quello che si nasconde dietro la produzione degli agrocombustibili, come l’etanolo e l’agrodiesel, la cui crescente acquisizione e importazione da parte dell’Unione Europea, così come la loro produzione, sono strettamente vincolate all'espansione delle monocolture, la concentrazione di interi territori in poche mani e la repressione contro le famiglie contadine.
In questo senso, la realizzazione del documentario "Bajo Aguán: Grido per la terra" da parte di Alba Sud e la Rel-UITA, ci ha offerto l'occasione per organizzare un ciclo di conferenze che, partendo dell'esempio del conflitto agrario in questa zona dell’Honduras, ci permettesse di ampliare la visione sugli effetti devastanti di questo modello in tutta la regione centroamericana, vincolandoli con lo stile di vita e di consumo irresponsabile che abbiamo in Europa.
-È stata un’attivitá che ha toccato gran parte del territorio nazionale. Qual è la vostra prima valutazione di quest’esperienza?
-SE: Mi sembra che siamo riusciti a dare maggiore visibilità a questa tematica, coinvolgendo una gran numero di persone ed organizzazioni e tentando anche di sensibilizzare e influenzare quei soggetti politici che hanno il compito di prendere le decisioni a livello nazionale.
Siamo molto soddisfatti per l'alto grado di partecipazione e per l’interesse suscitato durante le attività, in molte occasioni con un dibattito profondo e di grande qualità. Da segnalare anche la presenza dei mezzi di comunicazione e le ripercussioni su radio e giornali.
Siamo infine riusciti a raccogliere una gran quantità di firme contro la ratifica dell'Accordo di Associazione tra l'Unione Europea e l’America Centrale, AdA Ue-Ca, da parte della Germania, un meccanismo che aumenterà l'importazione di agrocombustibili, che creerà una maggiore pressione sui paesi centroamericani e non solo e che moltiplicherà gli effetti perversi di questo modello di produzione.
-Quali sono i passi futuri?
-Heinz Reinke: Siamo solo all'inizio. Continueremo non solo col nostro lavoro di ricerca, informazione e sensibilizzazione su ciò che si nasconde dietro la produzione di agrocombustibili in Nicaragua, ma lo estenderemo a tutta l'America Centrale.
La gente sta reagendo e si domanda come sia possibile che in Europa non si sappia nulla di quello che accade in questi paesi, né della violenza e della repressione che si scatenano quando si implementa e si espande questo modello di produzione.
Cercheremo inoltre di promuovere un lavoro coordinato su queste tematiche con i vari gruppi e organizzazioni che hanno partecipato all'organizzazione e allo svolgimento del ciclo di conferenze in tutto il paese.
-È stata anche l’occasione per un intercambio tra il Nicaragua-Forum Heidelberg e la Rel-UITA
-SE | HR: Siamo molto soddisfatti per quello che siamo riusciti a fare in queste due settimane, diffondendo informazioni molto preziose e ampliando il tema di discussione. Speriamo di poter mantenere i contatti e continuare questa relazione su tematiche che ci uniscono.
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Note: © Testo Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org
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