Rainforest Alliance ritira certificazione all'impresa bananera “Las Tres Hermanas” in Honduras
La fornitrice di Chiquita Brands accusata di gravi violazioni dei diritti del lavoro
21 dicembre 2013
Giorgio Trucchi
A partire dall'11 dicembre scorso, l'impresa produttrice di banane “Las Tres Hermanas” e altre 12 imprese indipendenti, che insieme formano la Distributrice honduregna di frutta società anonima, Cohfrutsa, e che sono fornitrici di Chiquita Brands, non potranno più esportare la loro produzione con il marchio della rana Rainforest Alliance Certified.
Secondo questo ente di certificazione, il più grande al mondo accreditato dalla Sustainable Farm Certification International (SFC), si starebbero violentando sistematicamente i diritti del lavoro e quelli sindacali del personale affiliato al Sindacato dei lavoratori dell'industria bananiera, Sitrainba.
La denuncia è stata presentata lo scorso giugno dalla Federazione dei lavoratori dell'agroindustria, Festagro, poi ripresa con forza da varie organizzazioni internazionali, tra cui il Progetto di solidarietà del lavoro nelle Americhe (Usleap nella sua sigla inglese), la UITA e il Coordinamento latinoamericano dei sindacati dei lavoratori delle banane e dell'agroindustria, Colsiba.
Secondo queste organizzazioni, l'impresa “Las Tres Hermanas” non solo si sarebbe rifiutata di riconoscere il Sitrainba e il suo diritto a negoziare un contratto collettivo aziendale, ma ha anche iniziato una campagna diffamatoria, d’intimidazione e di persecuzione contro i suoi dirigenti e affiliati.
Contemporaneamente, ha imposto la creazione di un sindacato filopadronale, il Sindacato dei lavoratori de Las Marías, Sitramaria, con il quale ha negoziato un contratto aziendale che lede i diritti sindacali, riduce i salari e allunga la giornata lavorativa.
Inoltre, “Las Tres Hermanas” è coinvolta nella denuncia presentata all'Ufficio per gli affari del commercio e il lavoro degli Stati Uniti (Otla nella sua sigla inglese), per la violazione del capitolo XVI del Trattato di Libero Commercio tra Honduras e Stati Uniti. Per questo motivo, lo Stato honduregno sta per essere sanzionato per i ripetuti casi di violazione dei diritti del lavoro, che diverse imprese, tra le quali “Las Tres Hermanas”, hanno commesso nel Paese.
Violazioni sì, però no …
A seguito delle denunce per la violazione delle norme fissate dalla Rete di Agricoltura Sostenibile, Ras, nel giugno del 2013 la SFC e l'Istituto per la cooperazione e l’autosviluppo, Icade, realizzarono un’indagine esaustiva che evidenziò “quattro irregolarità gravi”. Nonostante ciò, Cohfrutsa era riuscita a mantenere il suo status di gruppo certificato Rainforest Alliance Certified.
“Questa decisione evidenziò la doppia morale e i grandi interessi che si nascondono dietro questi enti di certificazione e la modalità di 'certificazione di gruppo'. Noi comunque non ci siamo arresi e insieme ai nostri alleati internazionali, abbiamo rafforzato e approfondito la denuncia”, ha dichiarato Germán Zepeda, segretario generale della Festagro.
Di fronte alla forte pressione e all'intensità della campagna, Rainforest Alliance ha qui di deciso di realizzare una nuova ispezione, che si è realizzata dal 16 al 19 novembre scorso e durate la quale sono state riscontrate diverse “irregolarità”, incluso il criterio 5.12 delle norme Ras [2], che adesso è classificato come critico.
Di fronte a queste evidenze, Rainforest Alliance ha finalmente deciso il ritiro della certificazione al gruppo di produttori che formano Cohfrutsa, inclusa “Las Tres Hermanas”.
“E' uno dei successi più importanti della lotta sindacale. È infatti la prima volta che viene revocata una certificazione nel settore delle banane e che questo avviene a seguito di una denuncia per violazioni dei diritti del lavoro, presentata da organizzazioni sindacali. Abbiamo creato un precedente storico”, ha affermato Zepeda.
La reazione degli impresari
La reazione dei produttori e distributori di banane non si è comunque fatta attendere. Sia l’Associazione dei produttori nazionali di banano, Apbn, che “Las Tres Hermanas” e Cohfrutsa, hanno dato inizio a una campagna battente per seminare il timore e i dubbi nella popolazione e di fronte le istituzioni pubbliche.
“Hanno detto che questa decisione causerà al Paese perdite per più di 20 milioni di dollari e coinvolgerà circa 4 mila famiglie. Tutto ciò è completamente falso, perché la revoca della certificazione non influisce sulle vendite, nè sulle esportazioni, dato che esse continueranno fino alla scadenza del contratto firmato con Chiquita”, ha chiarito il segretario generale della Festagro.
Da quanto emerso a livello nazionale, Chiquita Brands starebbe inoltre dando 6 mesi di tempo a “Las Tres Hermanas” per risolvere la situazione e permettere che il gruppo di produttori riottenga la certificazione di Rainforest. Nel frattempo, la multinazionale della frutta continuerà a comprare la produzione di banane a Cohfrutsa.
Nel frattempo, la dirigenza de “Las Tres Hermanas” continua a interpretare a modo suo la legislazione sul lavoro e nega qualsiasi negoziazione con il Sitrainba.
“Mentono quando dicono che il Sitrainba si è formato dopo il Sitramaria, che ha solo 35 affiliati e che non è abbastanza rappresentativo per negoziare un contratto collettivo aziendale. Abbiamo già dimostrato a Rainforest che sono più di 100 i lavoratori affiliati al SITRAINBA, cioè la maggioranza” ha precisato Zepeda.
Di fronte l'atteggiamento dell’impresa, la Festagro continuerà la sua lotta per il riconoscimento del sindacato e per la negoziazione collettiva. Si riunirà, inoltre, con Rainforest Alliance per realizzare una revisione delle norme Ras, formulare raccomandazioni e per iniziare un percorso di interscambio di esperienze sulle differenti denunce di violazione dei diritti lavorativi nel settore.
Fonte originale: Rel-Uita
Traduzione: Sergio Orazi
Note: [1] - Villa Ana María SA, Villa María SA y Villa Bárbara SA
[2] – Criterio 5.12: I lavoratori devono avere il diritto di organizzarsi liberamente, così come di negoziare volontariamente le loro condizioni di lavoro in modo collettivo, secondo quanto stabilito dagli accordi 87 e 98 della OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). L'impresa agricola deve avere e divulgare una politica che garantisca questo diritto e non deve impedire che i lavoratori formino ed aderiscano a sindacati, negozino collettivamente o si organizzino con fini ideologici, religiosi, politici, economici, sociali, culturali o di qualsiasi altro tipo.
[2] – Criterio 5.12: I lavoratori devono avere il diritto di organizzarsi liberamente, così come di negoziare volontariamente le loro condizioni di lavoro in modo collettivo, secondo quanto stabilito dagli accordi 87 e 98 della OIL (Organizzazione Internazionale del Lavoro). L'impresa agricola deve avere e divulgare una politica che garantisca questo diritto e non deve impedire che i lavoratori formino ed aderiscano a sindacati, negozino collettivamente o si organizzino con fini ideologici, religiosi, politici, economici, sociali, culturali o di qualsiasi altro tipo.
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