Latina

Il libro è uscito a fine febbraio per Emi

“Rivoluzione”: il diario di una trasformazione politica nonviolenta nel Nordest brasiliano nelle parole del missionario Paolo Cugini

L’opzione preferenziale per i poveri e l’impunità dei latifondisti caratterizzano il percorso del missionario in Brasile
14 marzo 2014
David Lifodi

copertina libro Paolo Cugini scrive dalla periferia dell’impero, Tapiramutá, una cittadina di poco più di quindicimila abitanti che si trova nella Bahia, uno degli stati più poveri di un Brasile che, come racconta lo stesso missionario, cresce economicamente, ma resta profondamente diseguale. Il nordest brasiliano è una delle regioni del paese dove maggiori sono le contraddizioni sociali. Rivoluzione. Quando il Vangelo smuove le montagne. Diario di una trasformazione politica nonviolenta nel Nordest brasiliano, uscito per l’Editrice Missionaria Italiana (Emi) alla fine di febbraio, parla dello strapotere del latifondo, ma offre anche delle soluzioni per una via d’uscita dal basso di fronte ad una politica connivente con l’oligarchia terrateniente.

La rivoluzione non violenta di Paolo Cugini parte da Tapiramutá, diocesi di Ruy Barbosa, nata nel 1968 grazie all’influsso positivo e progressista del Concilio Vaticano II. Ad oggi, all’interno della diocesi sono presenti tra le trenta e le quaranta Cebs, le comunità ecclesiali di base così invise alle gerarchie ecclesiastiche più conservatrici: “La diocesi vive in un contesto di diffusa povertà, perciò in questi anni ha incentivato le pastorali sociali”. Ad esempio, c’è la Pastorale della Terra e dell’Acqua, ma soprattutto Cugini parla del contatto con il Movimento Sem Terra, che da poco ha festeggiato i suoi 30 anni di vita ed è stato assistito spesso proprio dalle Pastorali sociali. Di fronte alle famiglie di senza terra accampate ai lati della strada in condizioni disumane, in attesa di ricevere l’appezzamento di terra occupato (solo se le trattative con il latifondista di turno vanno a buon fine e se c’è il benestare del governo, che spesso tarda a venire), la diocesi d Ruy Barbosa è una delle poche che offre solidarietà attiva. Fin dalle prime pagine del suo libro, Cugini tratteggia molto bene le maggiori questioni sociali che affliggono il Brasile, da quella agraria a quella estrattiva. La presenza delle multinazionali minerarie è in costante e inarrestabile crescita in tutto il paese: “Le grandi multinazionali si presentano con un’offerta di lavoro, un discorso molto seducente in un contesto ad altissimo tasso di disoccupazione”. In realtà, la loro installazione sul territorio è devastante per le persone che vi abitano e per le risorse naturali, ma l’economia brasiliana cresce a ritmi forsennati e non c’è tempo per garantire attenzione e rispetto per le comunità: “L’unico obiettivo è ottenere il massimo lucro possibile”. E ancora, il lavoro schiavo, altra piaga del Brasile a cui sono costretti molti contadini. È in questo contesto che il lavoro di Paolo Cugini si incentra soprattutto sulla coscientizzazione politica, in un paese dove, soprattutto nelle piccole città nordestine, come Tapiramutá, il sindaco ha un potere assoluto e dispone a piacimento della vita delle persone: mettersi contro di lui significa non avere più alcuna possibilità di sopravvivenza. Il missionario emiliano, giunto in Brasile nel 1999 e a Tapiramutá nel 2005,  racconta nel suo diario il percorso del Movimento Fede e Politica per combattere la corruzione presente nelle amministrazioni locali durante la campagna elettorale per le amministrative del 2008 e il difficile rapporto con le chiese evangeliche e pentecostali, in crescita in tutto il paese e ampiamente foraggiate, soprattutto negli ultimi anni, per togliere consenso alla Teologia della Liberazione, non solo in Brasile, ma in tutto il continente. Le proposte del movimento contro la corruzione, il commento e le riflessioni delle comunità sui testi di due fondatori del Movimento Fede e Politica, Leonardo Boff e Frei Betto, tra i maggiori esponenti della Teologia della Liberazione, animano la battaglia di Paolo Cugini e delle persone a lui vicine nel segno di quell’opzione preferenziale per i poveri nello spirito di lotta e resistenza scelto dalla chiesa brasiliana fin dall’epoca della dittatura militare instaurata dalla metà degli anni sessanta. “Se perdo le elezioni il padre me la paga”, ripete più volte il sindaco di Tapiramutá di fronte all’attivismo del Movimento Fede e Politica: si tratta di una chiara minaccia a Paolo Cugini per la sua attività di coscientizzazione sociale, e, purtroppo, non rappresenta una novità per un paese che sperava comunque nel lulismo per risollevarsi. Senza voler aprire una parentesi sui pro e i contro della presidenza Lula, da cui erano in tanti ad aspettarsi molto di più, già nel 2008 Cugini aveva compreso alcuni aspetti oscuri del Partido dos Trbalhadores (Pt), che pure è stato fondato all’inizio degli anni ottanta dai principali oppositori alla dittatura militare. Commenta amaramente Cugini: “La sinistra al potere, in queste elezioni municipali, sta stringendo alleanze con tutti, sia con i partiti di destra che di sinistra, preparando così il terreno per l’elezione del presidente della Repubblica, che avverrà fra due anni. Dove, in tutto ciò, vada a finire l’ideologia, nessuno più ci capisce qualcosa”.

“Vivere tra i poveri è molto duro”, ammette Paolo Cugini, anche per uno come lui giunto in Brasile pieno di ideali e assai critico verso i suoi confratelli che non hanno mai assunto una posizione politica nel corso della loro missione. Prendere una posizione, riflette Cugini nelle conclusioni, significa schierarsi a fianco dei poveri e degli esclusi per contribuire alla loro lotta di liberazione non in chiave esclusivamente assistenzialista. Rivoluzione racconta la vita di una comunità brasiliana si alla periferia dell’impero, ma capace di aver fatto entrare qualche sassolino negli ingranaggi di un’economia globale che non guarda in faccia a nessuno.  

 

Rivoluzione. Quando il Vangelo smuove le montagne. Diario di una trasformazione politica nonviolenta nel Nordest brasiliano

di Paolo Cugini

Emi, 2014, Bologna

Pagg. 222
 

 

 

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it
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