Nonostante gli abusi, la politica di sicurezza patrocinata dagli USA è stata rafforzata
All’attività ha partecipato l'ambasciatrice degli Stati Uniti in Honduras, Lisa Kubiske, la quale ha ringraziato il presidente honduregno per aver creato queste forze speciali. “I nostri tre paesi possono affrontare il crimine organizzato internazionale” ha sottolineato l'ambasciatrice.
Secondo gli USA, l'Honduras continua ad avere una grande rilevanza geopolitica. Nonostante la grave crisi che è seguita al colpo di Stato del 2009 e le ripetute accuse di corruzione, violazione dei diritti umani e collusione con il crimine organizzato che hanno macchiato l'immagine della Polizia e delle Forze armate, gli Stati Uniti continuano ad approvare fondi per finanziare questi corpi repressivi.
Tra il 2010 e il 2012, l'incremento delle spese militari degli Stati uniti in Honduras è stato del 71% - spese che sono triplicate negli ultimi dieci anni. Questa tendenza è stata criticata da settori della politica nordamericana. Lo scorso anno, 94 congressisti, guidati dalla deputata democratica dell'Illinois, Jan Schakowsky, hanno chiesto la sospensione degli aiuti militari approvati dal Dipartimento di Stato.
“Gli Stati Uniti devono sospendere la loro assistenza militare all'Honduras, di fronte alla mancanza di un serio impegno per porre un freno alla violazione dei diritti umani, per investigare i crimini e perseguire i responsabili” hanno scritto i congressisti nordamericani.
Diritti Violati
Questi timori sono stati condivisi da Bertha Oliva, coordinatrice nazionale del Comitato dei familiari dei detenuti scomparsi in Honduras, Cofadeh, che ha qualificato come una “dittatura” l'attuale governo nazionalista. “JOH controlla praticamente tutti i poteri e le istituzioni dello Stato e mantiene una campagna elettorale permanente e indefinita. Le violazioni dei diritti umani e le politiche di Stato contro la vita e a favore dell’impunità continuano senza sosta e sono incrementate in questi mesi”, ha detto Oliva.
Per lei, la nomina di Héctor Roberto Herrera Cáceres – avvocato molto vicino agli interessi delle grandi imprese minerarie – come nuovo Commissario Nazionale dei Diritti Umani, è un ulteriore esempio della mancanza di volontà del governo e dei partiti tradizionali di avanzare nel cammino della difesa delle libertà.
“Ci troviamo di fronte a una dittatura mascherata da democrazia, in cui il tema dei diritti umani passa in secondo piano e non si vuole chiedere perdono per i crimini commessi. Dopo questi primi 100 giorni, arriveranno tempi molto difficili”, ha pronosticato la coordinatrice del Cofadeh.
Fonte originale: Opera Mundi (portoghese)
(2° parte)
Sociale.network