Latina

Colombia: Povertà e repressione, l'accoppiata dell'industria dello zucchero

Repressione brutale contro i tagliatori di canna da zucchero in sciopero. La polizia attacca all’alba nei pressi dello zuccherificio Risaralda nella valle del Cauca
3 marzo 2015
Giorgio Trucchi

Lavoratori feriti © (Foto Sintrainagro) Un contingente armato della polizia antisommossa colombiana, Esmad, ha attaccato questa mattina i più di 500 lavoratori dello zuccherificio Risaralda, che da ieri hanno incrociato le braccia e hanno proclamato uno sciopero a oltranza. Molte le richieste, tra queste la contrattazione diretta da parte dell’impresa, l’eliminazione del caporalato, contratti a tempo indeterminato, uno stop alla persecuzione sindacale e ai licenziamenti e il rispetto del diritto alla negoziazione collettiva.

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“Siamo usciti molto presto diretti al Risaralda per vedere com'era la situazione dei compagni tagliatori di canna da zucchero che ieri hanno proclamato lo sciopero. Eravamo in cammino quando ci ha chiamato Arley Bonilla, presidente della sezione locale del sindacato Sintrainagro, avvisandocmi che all'alba la polizia antisommossa li aveva sorpresi e attaccati brutalmente” racconta Mauricio Ramos, coordinatore generale del Dipartimento dello zucchero ed etanolo del Sintrainagro.

“Li hanno sorpresi nel sonno e colpiti con bastoni e manganelli. Gli hanno tolto anche i machete e hanno cominciato a colpirli con le lame. Ci sono diversi compagni feriti, due sono molto gravi”, ha continuato.

“Li hanno massacrati di colpi e hanno sparato bombe lacrimogene a bruciapelo. C'è un compagno, Carlos Ossa, che è stato raggiunto alla fronte da una di queste bombe. L’hanno operato dopo varie ore e sta morendo. Un altro compagno, James Alzate, è in terapia intensiva per i colpi ricevuti dalla polizia” ha aggiunto il dirigente sindacale.

Di fronte all'assalto brutale dei corpi speciali antisommossa, i tagliatori di canna da zucchero si sono ritirati verso l'entrata dello zuccherificio Risaralda.

“Hanno dovuto ritirarsi e sono entrati nello zuccherificio. La polizia li ha circondati e li tiene asserragliati. Ci hanno riferito anche della detenzione di un lavoratore” ha spiegato Ramos.

“I nostri compagni stanno lottando pacificamente per il rispetto dei loro diritti. Basta con le violazioni dei diritti collettivi, delle persecuzioni sindacali e con i salari da fame. Staremo vicini ai nostri compagni e sosterremo la loro lotta, cercando anche di allentare la tensione” ha concluso il dirigente del Sindacato nazionale dei lavoratori dell'industria agricola.

Mauricio Ramos ha lanciato infine un appello a tutte le organizzazioni sociali e comunitarie, al movimento operaio colombiano e internazionale, affinché esprimano la loro solidarietà con i tagliatori di canna dello zuccherificio Risaralda in lotta.

Fonte: Rel-UITA (in spagnolo)

Traduzione: Sergio Orazi

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